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[REPORTAGE] Stelvio e Bernina!

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2008 22:52
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Monsterista implume
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17/06/2008 10:44
 
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[REPORTAGE] Stelvio e Bernina!
I sogni son desideri, si sa, e chi non si è mai fermato 5 minuti a fantasticare, a rincorrere la propria idea che poi verrà, come tante altre, riposta delicatamente in quel famoso cassetto segreto che ognuno ha per sé?
Un cassetto? A me non basterebbe il deposito di Paperon De’ Paperoni!
C’è chi sogna la California, chi la Schiffer, e c’è chi, come me, che si accontenta di sfruttare quell’unica settimana di ferie dopo un’intero anno di lavoro (prima di riprendere gli studi) per spolverare un piccolo sogno…che tempo addietro aveva messo da parte nella speranza di poterlo riprendere un giorno.
Con questo thread vi racconterò uno dei tre viaggi (per un totale di oltre 2300 km) che ho compiuto quella settimana, a cavallo del mio piccolo seicentino, che mi ha portato a scoprire l’azzurro limpido della neve dei ghiacciai dello Stelvio e del Bernina e…l’azzurro carico dei mari pugliesi.
Passando ovviamente per tutti i passi dolomitici e per le affollate S.Moritz e Livigno.


La partenza è prefissata per Martedì mattina.
La sera prima, dopo essermi fatto rilasciare il nulla osta (tramite bolla papale) dai miei per poter partire, avevo dato una bella controllata a fondo alla moto, un bel tagliando per poter partire tranquillo.
Via il monoposto e su le valigie, pronte per essere caricate.
La giacca è già pronta e il casco lucido fa fremere dalla voglia di indossarlo e partire!
Vado a letto presto ma so bene che, nonostante 300 km già sul groppone in quel giorno, farò fatica a prendere sonno: l’idea di mettere le gomme sullo Stelvio l’indomani mi mantiene in un continuo stato di eccitazione!!
Poco dopo le 6 un primo, flebile raggio di luce attraversa la finestra e mi sveglia!
In un attimo butto fuori le gambe dal letto e mi fiondo ad aprire i balconi: il tempo è minaccioso, ma non mi scoraggio.
Sistemo due veloci lavori di casa e poi finisco di preparare la moto: su una valigia qualche vestito e sull’altra…i viveri oltre all’officina portatile!
Non so ancora l’itinerario preciso, l’ho preparato a grandi linee ma come al solito lo decido strada facendo.
Si parte!!





Partenza da Feltre, direzione Fiera di Primiero e poi su tra le curve, tra il misto stretto che porta a S.Martino di Castrozza, la mia strada preferita. Devo fare un grande sforzo per impostare una guida tranquilla e rilassata…l’assenza di traffico inviterebbe già a divertirsi, ma voglio tenere da parte le forze, mi aspetta una tappa di 350 km almeno.
Le motovaligie cariche poi consigliano un’andatura da tourer, godendosi la tranquillità dei posti.
L’unico compagno per qualche km infatti è solo uno scoiattolo nero che mi attraversa la strada, disturbato dal rombo del pompone.






Tappa d’obbligo in cima al Passo Rolle per riprendere fiato e controllare la cartina, mentre sgranocchio qualche quadratino di Ritter alla Menta…










…e poi via, discesa veloce verso Predazzo, una delle tante mete per i turisti nella bella stagione, insieme alla fata delle Dolomiti, Moena, che trabocca di balconi fioriti…uno spettacolo a cui non si deve rinunciare in quel periodo dell’anno.

Attraverso velocemente Predazzo, ancora un po’ sonnacchiosa, nonostante tutti i vari negozi siano già aperti e pronti ad accogliere le poche coppiette curiose che già si aggirano per i vicoli del paese.

Poco fuori incontro un cartello a cui non posso non fare una foto…





Sembra quasi guardarmi minaccioso, come sapesse che giusto il giorno prima mi ero sparato una fagiolata alla terence hill (in Trinità)…e che in quel momento, anche se fosse stato dicembre, non avrei certo avuto bisogno di giubbotti imbottiti o selle riscaldabili…

Giungo al bivio: da una parte si svolta per Moena e per i passi (l’anello del Sella), mentre dall’altra si va per Montagna – Ora e quindi Bolzano, dove mi attende l’autostrada.

I km scorrono in fretta sotto le ruote: la strada, un misto largo (ottimo l’asfalto!) regala manate di divertimento! Ma il bello viene quando si giunge in vista della valle!
La discesa è rapida, condita da ampissimi tornanti da capogiro che fanno maledire la volta che ho montato le motovaligie!








Giunto a Bolzano entro velocemente in autostrada. Il primo cartello “Autogrill” sembra un sogno…l’immagine di un oasi in mezzo al deserto! L’orario è quello tipico da casa di riposo (appena mezzogiorno) ma i km divorati fin lì, un po’ di tensione e di eccitazione mescolate insieme mi hanno fatto venire una fame da lupo.
Quindi…tappa benzoalimentare e ipercomparativa all’ultimo morso tra l’Icaro e la Rustichella..i grandi classici quando viaggio!






Un’occhiata veloce al Mostro, con il motore e gli scarichi che ticchettano allegramente; una coppia di BMWisti stracarichi di valigie specialistiche mi guardano straniti e incuriositi.
…si riparte in direzione Merano!
L’autostrada è noiosa, ma per potermi spostare velocemente non ho scelta.

A Merano finalmente esco…da lì il nastro d’asfalto è completamente diverso e divertente!…tra il dolce profumo dei frutteti attraverso tranquillamente i piccoli centri di Silandro, Naturno e poco prima di raggiungere il bivio “fatidico”, quello che mi porterà sul Re dei Passi, faccio un’ultima tappa di controllo e un bel pieno alla moto. Il tempo va via via peggiorando e voglio tuffarmi tra i tornanti al più presto, prima che la pioggia possa rovinarmi l’ardua salita.
Il benzinaio, con forte accento “austriaco”, mi accoglie festoso…è un motociclista appassionato e un gran chiacchierone, davvero simpatico, perciò ne approfitto per fare due parole!
Un’occhiata al livello dell’olio e poi via….un fremito lungo la schiena mi fa pensare che mi sto infilando nella tana del lupo!
L’orario è un po’ insolito e quindi non c’è gran traffico, rarissime le moto. Da una parte meglio, potrò impostare la mia andatura senza l’affanno di qualche spericolato che da queste parti ci vive.






Il cartello “48° tornante” non fa presagire nulla di buono e benedico la volta che ho montato l’attuatore della frizione maggiorato!
Ci siamo!
La strada è ben scorrevole, anche se sale di quota decisa, e l’asfalto è ottimo.

Ogni curva riserva una sorpresa e il panorama è davvero emozionante..verrebbe da far tappa di continuo ma per non perdere il ritmo tengo duro e salgo veloce.





Le nuvole mi inseguono minacciose ma non demordo…però una volta giunti in vista del ghiacciaio una tappa è d’obbligo!










Riprendo velocemente fiato mentre vengo raggiunto dalle prime goccie di pioggia.
Nel breve rettilineo sfilano una coppia di frullatori urlando più che mai, ma quel che mi stupirà di più, ormai in quota, è venir sorpassato da una Valkirje stracarica che ad ogni curva sfrega vistosamente gli scarichi…






La strada scorre veloce tra abetaie, sul ciglio di qualche burrone da capogiro, per poi uscire allo scoperto e lasciare a bocca aperta il motociclista che scorge, ancora in lontananza, il passo!

Le ultime curve si affrontano ormai con i polsi che bruciano, mentre il cilindro posteriore si trasforma in un autentica bistecchiera…

Dal passo intanto giunge già l’odore delle numerose bancarelle di wurstel e panini caldi che, una volta giunti in cima, sono la meta obbligata!

Parcheggio il mostrillo, ha bisogno di tirare il fiato qualche minuto, ed il suo padrone pure! La salita è stata tutt’altro che facile e la stanchezza comincia a farsi sentire.
Ne approfitto per fare un giro tra i vari negozietti, acquistando qualche cartolina per gli amici e l’immancabile adesivo da mettere sul cupolino in bella vista, mentre il profumo dei wurstel alla griglia mi fa venire l’acquolina in bocca!
Mi sgranchisco un po’ le gambe ed approfitto per fare qualche foto dall’alto ed ammirare la spaventosa sequenza di tornanti che portano in quota, a ben 2760 m!!










Ma la pausa non dura molto e le nuvole nere che mi hanno seguito fin là si scatenano all’improvviso, costringendomi ad una veloce ritirata. Riparto in direzione Bormio, sotto la pioggia battente, insieme a qualche altro motociclista.
Fortunatamente l’acquazzone dura poco, ma è stato sufficiente a inzupparmi per bene!
Vorrei far tappa per togliermi i pochi vestiti bagnati, ma l’aria, mano a mano che si scende si fa sempre più calda e afosa e la strada, in questo versante più larga e in alcuni punti meglio tenuta, sembra una giostra: impossibile fermarsi, se non una volta giunti in vista della cascata che scende sul fianco della montagna.











Le gomme sono ben calde perciò via…non mi cambio neanche (anche perché non mi sono portato gran chè)…mi aschiugherò strada facendo!!
In direzione opposta intanto sfila un gruppetto di motociclisti, capeggiati da un gran manico (folle) con un S4RS bianco che affronta una curva letteralmente sdraiato a terra. Che spetacòl!

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