Re: Uccio, l'amico di Valentino Rossi
"Hotrod":
Soldi per fare il fidanzato di rossi? No grazie... Secondo me prima o poi faranno outing! E Merda & Scorreggiani la prenderanno malissimo, Si metteranno a tifare per Canepa...
§91§ questa me l'ero persa...
qui intervista in cui Uccio spiega tutto di sè e del suo lavoro.
Pubblicato su SuperWHEELS n.103 - luglio 2005
UCCIO
Uccio, come ti chiami veramente?
Alessio Salucci - Ucci - Uccio.
Raccontami di te a ruota libera.
Mio papà è stato uno dei primi se non il primo ad avere l'idea di fondare il Fans Club di Valentino quando ancora Valentino faceva l?Italiano; poi Valentino è andato a fare l'Europeo ed è nato questo Fans Club nell'ultima gara dell'Europeo, quindi prima che facesse il Mondiale, cioè quando ancora Valentino non lo conosceva nessuno. Dapprima erano in dieci, tutti più o meno dell'età di mio padre. E poi da lì è partita tutta la storia del Fans Club. Chiedimi tu qualcosa.
Mi piacerebbe sapere se ti piace questa vita.
Mi piace tantissimo, perché questa vita qui è una vita strana, che non faresti mai se non con una grande passione. Ti devi dimenticare un po' tutte le abitudini che magari avevi prima, non so: stare con i tuoi amici, o la sera andare a bere al bar... quelle cose lì scordatele.
E' un tipo di vita impegnativa per un ragazzo di ventisei anni?
E' impegnativa. Io questo lo faccio da quando avevo diciott'anni, quindi sono già un po' di anni.
Perché Valentino ha scelto proprio te, con tutti gli amici che aveva?
Perché forse avevamo un po' più di feeling. Eravamo un gruppetto di dieci sempre molto affiatati, però io e lui da piccoli abbiamo sempre avuto un buon feeling, primo. E secondo lavoravo per mio padre, quindi non facevo l'operaio, ero libero. Un giorno ho detto: "Babbo, io smetto perché lavoro per Valentino" e lui me l'ha fatto fare volentieri, quindi c'erano più possibilità a livello proprio pratico. Così ho iniziato.
Come ti definiresti se dovessi dare un nome al tuo ruolo? Cosa fai?
Non mi piace tanto quando mi dicono: "Uccio, l'amico di Valentino". Sono amico di Valentino prima di tutto perché fra me e lui è nata prima l'amicizia e poi questo lavoro, però il mio lavoro consiste, per prima cosa, nel tenere in ordine il motorhome.
A parte l'ordine dentro, il motorhome è lungo quindici metri quindi ha le sue esigenze anche lui, nel senso che bisogna stare dietro a tutto e pulirlo, è una casa che si muove, quindi è come a casa: ad esempio, ti si può rompere la lavatrice.
E poi lo porto alle gare e ai test, lo guido solo io. E ci dormiamo solo io e lui.
Quindi non dormite in albergo, sfatiamo questo mito!
No, assolutamente. L'albergo è scomodo. Tutte le mattine ti dovresti svegliare presto. A noi ci piace molto dormire.
Magari avete fatto le ore piccole?
No, andiamo a letto presto, perché alle gare c'è sempre molto da fare e anche un po' di tensione. Cioè, durante le gare non andiamo a letto presto ma neanche tardissimo. Non è che si va in giro. Piuttosto si sta nel motorhome a far due chiacchiere e guardare un film, comunque si sta lì. A livello di manager non faccio proprio niente, però gli evito un po' di stress, magari uno viene a chiedere la foto e riesco a dire di no in un modo migliore. So cosa vuole lui, basta che ci guardiamo un attimo e so cosa fare e non fare. Questo è il mio compito.
Comunque ogni pilota ha un Uccio. Che poi siano amici come con me, che siamo amici da quando avevo cinque anni, forse non tutti, forse nessuno. Però comunque è un lavoro, il mio è un lavoro.
Si mischia l'amicizia con il lavoro? Per esempio: litigate?
Come no! Litighiamo di sicuro, ma non litighiamo per il lavoro, ma come due amici normali, cioè: perché io voglio andare a mangiare da una parte e lui da un'altra, così.
Sul lavoro lui mi fa fare quello che voglio. Se arriva che il camper non è pulito non si arrabbia assolutamente, tanto sa che poi lo pulisco dopo cinque minuti. C'è il feeling.
Cosa provi per lui?
Io gli voglio bene e provo tanta ammirazione, perché è uno che anche nella vita privata non perde mai le staffe, è sempre molto tranquillo, ha un sacco di gente che gli va addosso però lui mantiene sempre molto la calma. In più è uno che coinvolge molto, non solo me. Si va a comprare una macchina e chiama cinque amici, ti porta con lui... capisci, ti coinvolge sempre in tutto quello che fa. Anche se lui ha molte più possibilità di un altro fa sempre in modo che tutti si sentano al pari. Questo è molto bello. Se prende in affitto una casa, è per tutti. Sono rimaste le amicizie di una volta e già solo per questo è da ammirare.
Però vorrei che tu mi parlassi di te. Tu vai in moto?
Vado in moto, sì, per strada. Ho una XT 360 Supermotard della Yamaha.
Vai a girare alla cava?
No, alla cava non vado più, basta, non ho più voglia. Forse anche perché si girava alla mattina e io volevo dormire. Comunque per la strada vado e anche per me la moto è la mia più grande passione. Poi con la supermotard si fanno i traversi e per andare al mare è l'asso di briscola, perché con l'R1 o l'R6 è un po' scomodo.
Quando non sei in giro per il mondo abiti a Tavullia anche tu?
Sì, sì. Io abito a Tavullia con la mia mamma e il mio babbo e quando si va a Londra sto anche molto a Londra.
Sei figlio unico?
Sì.
Ho saputo che il tuo babbo tempo fa ha avuto un incidente. Ora sta meglio?
Si era fatto molto male con la mia moto, ma adesso sta bene.
Tu interagisci anche con il Fans Club, cioè con il tuo babbo?
No, però quando hanno bisogno di un consiglio finale me lo vengono a chiedere. Per esempio mi dicono: "Noi per il Mugello abbiamo fatto questa maglietta e questa scenetta, cosa pensi?" e io do la mia opinione.
Ti è capitato mai di essere geloso di Valentino?
No, assolutamente. Se sei geloso sei un #Biiiiip!# e basta, perché di uno come lui non c'è da essere gelosi, c'è da avere ammirazione. Lui è Valentino. Va forte in moto e riesce a gestire il suo personaggio in maniera esemplare. Ed è solo da ammirare.
Valentino ultimamente dà l'impressione di essere un po' insofferente o forse anche spaventato, nei confronti di troppa gente che gli sta addosso. Dà fastidio anche a te la troppa fama?
Mi dà fastidio che a volte si va in giro a divertirsi, a fare una serata in un bar o in una discoteca e si rovinano delle serate. Quello mi dispiace molto perché, dai, vai per divertirti e poi ti tocca andare a casa.
Al Mo.Mi di Pesaro aveva quattro guardie del corpo.
Non le ha le guardie del corpo, non le ha mai avute e mai volute. Quelli erano quattro della Security, quelli dei cancelli, che gli hanno dato una mano.
Fate anche le vacanze insieme, con Valentino?
Sì, siamo prima di tutto amici.
E le donne, come ve le gestite?
Ah, io sono fidanzato. Sì, da un po', da tre o quattro mesi.
Italiana o straniera?
Italiana.
Sei innamorato?
(Ride, risponde e mi dice di non scrivere... E io non scrivo)
Le donne tutto bene. Forse qui abbiamo più possibilità, ma anche di questo ti abitui.
Te lo chiedo perché qualcuno dice che le donne a Valentino glie le procura Uccio, proprio come "gestione parco donne". Dimmi che è una cavolata!
Sei matta?! Sarebbe una cosa tristissima! Valentino non ha nessun bisogno di farsi gestire niente, è già capace di gestire tutto per gli affari suoi.
Cosa ti piacerebbe che sapessero di te?
Quello che mi dispiace un po' è che tutte le volte sembra che il mio lavoro sia tutto rose e fiori, che non faccio niente, che sono solo quello della borraccia. Non mi lamento, sono un ragazzo fortunatissimo, ringrazio Gesù Cristo per ogni ora che vivo e per quello che mi ha dato. La mia più grande passione erano le moto e posso stare in questo ambiente da protagonista. Ma non è cos?ì facile come sembra.
Qual è la cosa più difficile?
La cosa più difficile è che te tra tre giorni devi andare in Giappone e non lo sai. Magari hai programmato altre cose, o vuoi stare con la tua famiglia, e ti devi organizzare per stare via magari due giorni. Sei un nomade, non hai più la tua vita e i tuoi amici, anche se loro naturalmente ci sono.
Qual è il posto che ti piace di più?
Tavullia.
Non voglio entrare nel merito delle scelte che farà in futuro Valentino e di tutte le disquisizioni sulla Formula 1; penso che lui quando troverà lo stimolo giusto, farà la sua scelta, come ha sempre fatto. Tu piuttosto, che farai?
Non lo so. Guiderò il motorhome, anche se lì non c'è. Non lo so... ce lo porteremo. Sennò potrei andare a lavorare con mio babbo, ha una bella aziendina di generi alimentari. Però spero di no, dai! Adesso vedo...
Ti piace ancora la vita qui, eh?!
Sì, mi piace, mi piace! Quando sono a casa mi dico :"Che bello essere a casa", ma dopo una settimana sclero perché voglio andare via. Questo è il decimo anno, quindi oramai ci sono abituato. Difficile cambiare.
Talvolta si vorrebbe essere cannibali, non tanto per il piacere di divorare il tale o il talaltro, quanto per quello di vomitarlo. Cioran