BAYLISS vuole tronare a correre

Il mitico australiano non ce la fa più a stare a guardare, ma per il 2010 il Team Xerox Ducati sarebbe al completo. L'Aprilia, invece...
 

Notiziona, sulla Gazzetta dello Sport di oggi: Troy Bayliss vuol tornare a correre...con l'Aprilia!?!
Pare infatti che l'australiano, che ovviamente in questi giorni bazzica l'autodromo di Imola, abbia dichiarato di voler rientrare in Superbike l'anno prossimo, perché stufo di girarsi i pollici e star lì a guardare gli altri che si divertono, e per nulla soddisfatto dalla sua esperienza in auto con le Supercar 8V in Australia. Davide Tardozzi però non ha la disponibilità di una terza moto per il 2010, ma siccome la voce come al solito non ci ha messo nulla a diffondersi nel paddock, ecco che l'attentissimo Giampiero Sacchi (responsabile della gestione sportiva Road Racing del Gruppo Piaggio) avrebbe proposto a Bayliss di guidare la RSV4R di Nakano - che come sapete è rimasto in Giappone per motivi di salute, mentre con la sua moto ad Imola correrà Marco Simoncelli - magari già dal prossimo GP di Francia del 4 ottobre, a Magny Cours! Troy però ha un contratto come uomo immagine di Ducati, quindi, che si fa? Certamente il gossip lascia l'acquolina in bocca: vedere Bayliss sull'Aprilia n° 21 a fianco del quasi coetaneo Biaggi (del quale ci immaginiamo già l'espressione...) sarebbe davvero avvincente, anche se l'iconica coppia Ducati/Bayliss rimarrà sempre nei nostri cuori.
Sul fatto che il mitico australiano, tre volte iridato e una delle massime icone di sempre del Mondiale Superbike, la voglia di correre non l'abbia mai persa, ci avremmo scommesso. Nonostante le sue affermazioni apparentemente convinte, nonostante la moglie Kim giurasse ripetutamente che la famiglia "tornava definitivamente a casa". Bayliss, come Valentino Rossi, Loris Capirossi e tanti altri, la competizione ce l'ha nel Dna, con qualunque mezzo, tra l'altro, mica solo in moto. Non è un mistero che Troy sia fortissimo anche in bicicletta, per esempio: l'abbiamo incontrato un paio di mesi fa alla TCX, che gli fornisce gli stivali, fresco reduce dalla tostissima Maratona delle Dolomiti, la regina delle Granfondo cui hanno partecipato più di 9.000 ciclisti: naturalmente lui ha corso sul giro lungo - 138 km, con 4.190 metri di dislivello, percorsi in poco più di 5 ore e 20 minuti... - piazzandosi centesimo, ma si sentiva penalizzato da quei  quattro chiletti in più che aveva accumulato nei precedenti mesi "da pensionato", che gli avevano impedito di fare molto meglio! E poi è tornato in Australia per provare a correre in auto, con le Supercar 8V che aveva provato tempo addietro. Ma Troy ama troppo la moto, e anche se molto probabilmente era sincero quando asseriva di non poterne più, di essere molto stanco di girare continuamente per il mondo e dare il tutto per tutto all'età di quarant'anni, nel profondo del suo cuore la voglia non gli è mai passata.
Più volte l'abbiamo visto commuoversi, spesso fino alle lacrime, quando qualcuno di noi giornalisti gli chiedeva se fosse davvero convinto di smettere...Anche Kevin Schwantz pianse molto, quando annunciò il ritiro, ma lui vi era costretto da oggettivi motivi fisici. Nel caso di Troy, invece, la cosa ha avuto più che altro i contorni di una sorta di pensionamento forzato per limiti di età. E proprio l'adorata moglie Kim, in questo, crediamo abbia avuto un ruolo fondamentale. E ora, come la mettiamo, signori Bayliss?