Come cade un 696
Era solo questione di tempo, doveva succedere prima o poi, in 4000 kilometri non avevo ancora pagato l' inesperienza del neofita nonostante la spregiudicatezza dimostrata in ogni uscita, e infatti eccomi qui a raccontare la prima caduta.
E' successo tutto molto velocemente, stavo scalando la tiburtina con altri 3 amici, ci eravamo appena lasciati alle spalle Carsoli quando a causa di una distrazione o forse della stanchezza o magari solamente per colpa del destino e delle sue regole mi sono ritrovato a guardare l' asfalto da vicino.
Ero alla staccata prima di affrontare un curvone verso destra, non so per quale motivo ho pinzato troppo proprio nel momento in cui cominciavo a buttarla giu e ... nulla mi si è semplicemente chiusa la ruota anteriore su di un asfalto non scivoloso ma assolutamente liscio, una tavola da biliardo su quell curva, in men che non si dica mi sono ritrovato aggrappato alla moto che scivolava a terra e stranamente nella mia mente ho avuto tutto il tempo di pensare a quello che stava succedendo, di rendermene conto e rifletterci... forse è quello che succede sempre, ogni qual volta ci si ritrovi a terra.
Per fortuna andavo davvero piano, ho fatto in tempo a fermarmi prima del ciglio stradale e RINGRAZIANDO IL CIELO non passava nessuno sulla corsia opposta. E' durato pochissimo, un batter d' occhio, la moto si è fermata... io con lei... subito in piedi a rialzare il mostro e a controllare i danni.
Morale della favola io non ho sbattuto nulla, ho riportato solo un graffio alla scarpa e uno sull' avambraccio della giacca di pelle e nulla più la moto era magicamente illesa ad un primo sguardo, serbatoio intonso, frecce tutte al loro posto coprisella senza un graffio e anche gli scarichi non hanno toccato a terra, il manubrio ha salvato tutta la moto, ha fatto da cavalletto, si è leggermente storto si è graffiata la leva del freno e il tappo destro, leggermente la forcella sotto l' attacco con la ruota, un graffio sul carter frizione e nulla più.
Insomma tutto è bene quel che finisce bene, alla prova dei fatti il 696 si è dimostrato solido e soprattutto fortunato, giusto il tempo di una sigaretta e poi in sella di nuovo per smaltire l' adrenalina e la paura, fino a Tagliacozzo e ritorno, questo è il felice epilogo di un' esperienza, l' unico segno che rimarrà sarà la consapevolezza che oggi so portare la moto meglio di ieri!