snakejack
00giovedì 4 agosto 2005 09:57
…Direte voi… “Bella scoperta, lo sapevamo già…, ci hai accartocciato i testicoli, con ‘sta SBK”, ma in realtà dopo ieri sera, e stamani mattina, credo di averla per la prima volta, in tutto il suo splendore, e regolarità di funzionamento… Difficile descrivere cosa si prova in due mesi di privazione della moto che hai così tanto desiderato, e che per 7000 km. ti ha portato a spasso senza mai un cedimento, e regalandoti soddisfazioni ed emozioni, paragonabili al giorno di natale da bambini, quando ti svegli, e trovi sotto l’albero il giocattolo più desiderato… ancora ho impresso a fuoco nella mia memoria, la felicità unita al quasi smarrimento, del natale 1974, quando sotto l’albero Babbo Natale, mi fece trovare la pista della Poli-Car, però quella ad “8” semplice, no quella ad “8” lungo… (…quella me la sono comprata 5 anni fa da solo…)… volevo sempre l’Alfa Romeo rossa, invece di una non meglio identificata macchina grigia, dalla forma di missile a due testate… Questa digressione per capire l’atavico attaccamento ad una moto che dopo lo StrapazzaMonster del 28 di Maggio, mi ha dato continui problemi, fino a pensare seriamente, nei momenti di maggiore sconforto, di liberarmene… Triumph, Morini, Buell, Cagiva, nomi che si accavallano nei momenti di sconforto, visite sui siti ufficiali, furtive apparizioni nei forum di discussione ufficiali, ma alla fine se non appartieni, o meglio, non ti senti di appartenere ad una comunità diversa dalla nostra, dove il legame fondante, unitamente all’amicizia, è un marchio, al quale ti senti di appartenere, come orientamento, passione, pervicacia, modello e stile, si torna indietro e si attende la prossima telefonata con immutata speranza, ma con altresì accresciuto sconforto… In questi casi, quando la malata è grave, la tua sorte di motociclista si lega normalmente ad un “guru”, di quelli che hanno esperienza da vendere, ed ancora usano il trincetto come un bisturi, per pulire i cieli dei pistoni dalle incrostazioni dovute ad una carburazione/fasatura, mai stata corretta… il dramma però si consuma velocemente, in tre-quattro visite in officina, dove la moto sembra non aver problemi, in realtà non me la “sento” più addosso, mi sembra peggio dei primi giorni, quando con il mio adorato Monster 750, mi accingevo ad intraprendere la mia nuova via di “stradista”. Comincio a sentire vibrazioni forti sull’avantreno che mi fanno “informicolire” le mani, un rumore sempre più forte e sordo nello stesso tempo, come di sfregamento, fino alla tragica serata dove la rottura finale del paraolio in corrispondenza dell’albero motore, dove nel frattempo si è macinato il cuscinetto, lascia andare tutto l’olio sul lato sinistro della gomma posteriore, rischiando una rottura dalle imprevedibili conseguenze, ma dalle certe evoluzioni negative…Devo in questo caso ringraziare pubblicamente il Dark Paguro 620, che si è offerto di scortarmi fino a casa, scongiurando così uno dei miei probabili raptus, che avrebbe portato la moto a fare una fine ingloriosa in fondo ad un dirupo… Peggio di così non si può, mi dico, ora si può solo migliorare, mentre lo sconforto diventa compagno fisso della giornata, dove la paura di scassare le palle al meccanico è forte, come parimenti è forte la curiosità di sapere come si evolve la situazione… il motore viene aperto completamente, ed in una sorta di celebrazione onirica, mi viene voglia addirittura di fargli un paio di foto, che custodirò gelosamente sul mio pc… tuttavia “sento” o almeno spero che questa sia la volta buona, il motore dentro è intatto, e mi piace stuzzicare le bielle, conoscerne i segreti movimenti, che diversamente non potremmo mai vedere, mi faccio mostrare come funziona il sincronizzatore del cambio, e come viene azionato il cambio stesso, rimango stupito, nel vedere come poco sia marcata la differenza di piano longitudinale tra le due bielle mentre rifletto su come un pezzo apparentemente piccolo come l’albero motore, possa trasferire una potenza così mostruosa, alla trasmissione finale… questo è anche lo store di firenze, farti “toccare con mano” il problema, e passatemi una piccola violazione delle regole, dove il connubio con gli store spesso non è ben visto… noi abbiamo un rapporto genuino, sincero e di vera amicizia con tutto lo staff, al punto che il problema della mia moto, che non menzionerò per correttezza, è stato a me riportato nella massima trasparenza, riconoscendo che il tutto non è derivato da un cattivo utilizzo del mezzo, ma per altri problemi…( ci mancherebbe… la tengo meglio dei miei figli…)… credo che in poche altre situazioni, si possa riscontrare un rapporto così alla pari e di sincerità… lo voglio rimarcare in quanto troppo spesso sulle riviste specializzate, il nostro marchio è oggetto di continue vessazioni, a me sinceramente diventate insopportabili… comincia la laboriosa fase di riassemblaggio del motore, e quando mi imbatto nella famosissima distribuzione desmodromica, si scopre il secondo problema (che sempre per correttezza, non riporterò…), che di fatto pone la parola fine, ai problemi sin qui avuti… posso dire solamente che la”desmodistribuzione” non aveva nessun problema, ma solo “un tantino” anticipata… spessori, trincetto, attrezzi di precisione sono guidati da mani esperte, che fanno “ricantare” la moto nella giornata di ieri, con un ringhio sordo… Mi voglio fare un film, associandola, ad un enorme motofalciatrice che deve tagliare 10000 ettari di messi, con l’implacabilità di un rullo compressore che non si fermarà davanti a niente…Monto a cavalcioni, e riparto fiero ed orgoglioso, sempre una pacchetta sul serbatoio tirato a lucido, e mi specchio nella prima vetrina che mi si concede al primo semaforo possibile… ha sempre quella maledetta linea da troia, che tanto mi ha fatto innamorare, gioire, scrivere, sognare, mentre anche ora mentre scrivo, la vedo dalla finestra e godo… il tuono dei termignoni non è mai stato cosi “a tempo”,e prendo spunto da questa piccola riflessione per ricordarmi che la sera stessa avrò le prove con il mio gruppo… ma dopo qualche km, uno sbuffo… due, tre… no non è possibile, comincia ad affogare agli alti, poi anche ai bassi… l’adrenalina sale vertiginosamente, mentre comincio a pensare, da quale parte comincerò a distruggerla davanti a tutti, e mentre accendo lo special con San Pietro, la moto si ammutolisce… ma il lampo prima della follia, mi porta a guardare il cruscotto, dove campeggia la lampadina con l’effigie della pompa di benzina che sfoggia allegramente il suo “giallore”, facendomi decidere prima del delirio, di aprire il serbatoio… vuoto come il portafogli del 17enne il lunedì mattina, per cui con il mio motore 2GTS ( 2 Gambe – Tacchi e Suole), spingo la signorina, fino al distributore dove una corroborante bevuta, riporta il nostro idillio lì dove l’avevamo brevemente lasciato… ora sono veramente impaziente di guidarla, e probabilmente prenderò qualche ora di permesso, per andare da qualche parte, io e lei da soli, e mi fermerò in un “barretto” sulla strada dove me la guarderò da una ventina di metri, con un bicchiere di vino rosso in mano, una mezza sigaretta, mentre mi cominceranno a brillare gli occhi dall’emozione di riaverla con me… pubblicamente ringrazio il Ducati Store di Firenze, per la pazienza avuta con il sottoscritto, anche se come è mia caratteristica, cerco sempre di entrare in punta di piedi, per non disturbare le altrui attività; ringrazio Renato Scali quale Store Manager, Gianni, Tony, Daniele, Simone dell’officina e tutti gli altri… ma soprattutto Stefano “Stensy” Bianchi che rappresenta il “guru” di cui sopra… guru, che senza togliere meriti a nessuno, è meccanico che ogni store vorrebbe avere… con questa persona che in altre occasioni mi avete sentito menzionare, meccanica, risate, toscanità, officine improvvisate in strada, sono il pane quotidiano… tutto questo se possibile, unito ad un bel bicchiere di vino rosso che non guasta mai, e predispone fisicamente e psicologicamente alla prossima fatica… ma ora vi lascio… vado un po’ a vedere come sta il mio “nuovo 996”, mai così feroce e mai così….Ducati…. Besitos…Jack….