Jampot Rally 2009-AJS & Matchless Limited
Ero stato avvisato, sarebbe stata un'esperienza unica e indimenticabile, ma non ci ho mai dato tanto peso. Mi dicevo: "Beh non è il primo raduno internazionale che faccio, sono stato all'ultimo WDW, ho partecipato a vari eventi del DMC, sarà un'altra bella avventura su due ruote". Se devo essere sincero la cosa che mi eletrizzava maggiormente all'inizio era quella di essere a un raduno prettamente Vintage. Solo moto inglesi d'annata: solo AJS e Matchless. Poi giovedì sera parte tutto: ci si trova in un ristorantino in collina a cenare con i primi 40 arrivati al raduno. Già a cena ci sono 4 nazionalità: italiana, inglese, tedesca, olandese. Iniziamo bene! Venerdì mattina sveglia di buon ora e ci si trova all'agriturismo che farà da base per i 4 giorni del raduno. Al mio arrivo sono accolto da mio cugino che ha organizzato tutto e mi vengono assegnati i compiti: devo fare l'accoglienza e l'assegnazione camere con la mia morosa e Otto per tutti i "continentali", i british sono delle mani di 2 simpatiche inglesi. Dopo poco sono invaso a ciclo continuo da una marea di persone, tutti che parlano una lingua diversa, quindi l'unico veicolo è l'inglese...non vi dico che ridere! Il primo giorno si conclude con qualche personaggio conosciuto e molte belle moto fotgrafate. Il sabato mattina arrivo in tempo per la colazione. Si beve un caffè di fretta e parte il giro con destinazione Piazza Ducale a Vigevano con pausa pranzo e Piazza Castello a Pavia(due città che conosco e a me molto care, dove guiderò un nutrito gruppo fino al punto di raccolta). Il giro non è stato il massimo, a causa dei numero incori e semafori i gruppi si sono spezzettati e si è arrivati divisi in due tronconi, per poi riunirci tutti alla partenza salvo poi ridividerci, per motivi di noie motoristiche a metà gruppo. A clnclusione della giornata, nonsembra, ma già ci sono i primi segni di essere a qualcosa di veramente eccezionale: le persone con cui hai a che fare ti ascoltano e ti chiedono informazioni in continuazione, sei il loro punto di riferimento in un paese che non conoscono e il fatto di farglielo conoscere anche solo in una piccolissima parte mi ha emozionato moltissimo. Domenica mattina parte il giro con destinazione Penice e Varzi: i pezzi forti della mia zona. Io, mio cugino e il presidente del Jampot, Roy, guidiamo il gruppo fino a Penice. Arrivati al passo, io e mio cugino siamo fermati in continuazione dai partecipanti per farci i complimenti per l'organizzazione del giro e per i bei paesaggi che incontrano. Dopo aver mangiato un panino accompagnato da una birretta e 4 chiacchiere in compagnia multietnica, si riparte per Varzi dove facciamo una piccola tappa salvo poi riaprtire: destinazione agriturismo. La stada del ritrono è stata spettacolare, le curve si pennellavano con piacere, non sembrava nemmeno di guidare moto dei '50. Poi dopo una doccia e alcuni brindisi per la fine del giro di domenica, si va a cena. Tutti sono ormai stanchi e la voglia di fare festa sembra ormai sopita. Invece, come scheggie impazzite, gli inglesi iniziano a premiari i partecipanti: quello che ha percoso più strada(più di 1000 milglia!!), una signora inglese di 70 che ha partecipato a 24 Jampot su 27(!), un siognore che ha compito gli anni in quei giorni, e dopo altri premi che non ricordo, si è premiato il più giovane adepto al Jampot. Con sommo piacere e un po' di egocentrismo posso dire di essere io il felice destinatario di questo premio. Alla fine della mia premiazione, a notte inoltrata, inizoo a vestirmi per tornare in moto(che non hanno chiari)verso casa. Passando a salutare le persone con cui avevo legato di più e con le quali ci siamo scambiati i contatti, mi accorgo che tuti mi salutano, mi fanno anche un semplice sorriso di ringraziamento, alcuni si alzano smettendo di mangiare per salutarmi e darmi la mano. La signora dei 24 Jampot di fila vuole un bacio...e come negarglielo!!
Alla fine di tutto posso dire che mi ero sbagliato sin dall'inizio. Non sarebbe stato un altro raduno, ma IL raduno. Quello che si prova al Jampot, non lo si può descrivere...spero lo possano fare le foto.
P.S. erano presenti più di 300 moto e altrettante persone, perchè gente scesa dal nord con il furgone ha portato più di una mano per farle vedere agli amici.
La mia morosa al box accoglienza
Le militari di Giorgio
Le moto degli altri
Il 350 che usavo io
La moto di Dudley
Il G3 di mio cugino
Il cross di mio cugino
Piazza ducale a Vigevano
Penice
