Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro

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illegal
00martedì 3 febbraio 2009 17:36
Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Circa un anno fa ho deciso di riportare a nuova vita il ciclomotore che vedete...



Non so quanti di voi lo conscano, o, meglio, lo riconoscano...
Ve lo presento è un Bianchi Aquilotto del 1952!
Caratteristiche tecniche:

Lunghezza massima: m 1,815
Larghezza massima: m 0,580
Altezza: m 1,010
Passo: m 1,180

Motore monocilindrico a due tempi
Cilindrata 48 cc
Regime massimo 4500 g/m
Potenza 1,5 cv

Trasmissione (e qui viene il bello)
A rullo, con leva d'innesto a sinistra del guidatore, aderenza regolabile mediante sistema ad eccentrico

In pratica è una bicicletta cui hanno "attaccato" un motore che trasmette il moto poggiando direttamente sulla ruota posteriore!
Tutto il meccanismo è comandato da una leva che consente di "agganciare-sganciare" il motore!
La cosa che rende oggi inguidabile l'aquilotto è il fatto che non ha la frizione, per cui quando c'è necessità di fermarsi bisogna azionare il decompressore (è lo stesso meccanismo che avevano i Ciao, bravo, Si) e spegnere il motore!

Avevo deciso di raccontare a tutti questa mia piccola impresa, ma data la mia scarsa attitudine con i siti web ho deciso di condividere (in pratica di rompere i coglioni) solo a voi, per cui vi tormenterò con la storia di questo restauro che va avanti da quasi un anno ed è quasi in dirittura d'arrivo!

Cominciamo con alcune foto del motorino quando è arrivato nell'officina:



Il motore:







Prime operazioni... smontare il tutto









Impacchettare e catalogare attentamente tutti i pezzi:





E poi cominciare a pulire e sverniciare tutto...

Prima... §50§


Dopo... §41§


Cominciare a riassemblare per vedere come viene... §91§







Graditi commenti...
michy900ie
00martedì 3 febbraio 2009 17:56
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Beh...per ora niente male!!
Complimenti per la voglia e l'impegno!
Buon lavoro!
Michy
DesmoDan
00martedì 3 febbraio 2009 20:32
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
le foto promettono bene! Complimenti! :) :)
lespaul76
00martedì 3 febbraio 2009 20:49
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Maaaaa....visto quanto sei bravo, posso portarti mia suocera per darle una sistemata, così me la fai tornare nuova? :D :D :D :D :D

Grandioso! bravissimo. Il telaio che colore lo farai?
Silverdark
00martedì 3 febbraio 2009 22:57
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Bel lavoro.
Adoro i mezzi d'epoca.
Caramellina750
00mercoledì 4 febbraio 2009 01:14
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Che pazienza.... cmq da quando c'è la millona in garage che cen'ha sempre una, ora inizio a capire che  è davvero divertente farsi i lavori per conto proprio!!!
panteranera
00mercoledì 4 febbraio 2009 02:32
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
quoto tutti voi..
vero idem... complimenti.....
...aggiornaci:)
illegal
00mercoledì 4 febbraio 2009 05:36
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Visto che la storia del "restauro" riscuote un pur minimo interesse la ricomincio dall'inizio sperando di coinvolgere altri soci in queste avventure.
Primo consiglio per chi intende avventurarsi nel restauro di una vecchia moto: ARMARSI DI TANTA, TANTA PAZIENZA! Io preferisco pensare che piu' tempo impiego e piu' dura il divertimento!

Secondo consiglio: e' indispensabile avere una buona attrezzatura e, sopratutto, un locale abbastanza ampio per poterci operare liberamente e da lasciare pieno di rottami a tempo indefinito!

Ora vi spiego come ho fatto io!

Oltre ad avere, ovviamente, una Ducati Monster sono da molto tempo appassionato di bici (ne ho tre una piu' particolare dell'altra, che mi sono assemblato da solo per adattarle alle mie esigenze e misure antropometriche)
Un bel giorno mi e' venuta l'idea di risistemare la bici che mia suocera usa quando va al mare. Una normale bicicletta da passeggio che pero' "qualcuno" aveva avuto la disgraziata idea di rivernciare con la nitro all'aria aperta... Non potete immaginare che ca**o di casino era venuto fuori... non paghi del disatro avevano verniciato anche i mozzi, i raggi, i cerchioni... Una vera latrina!

Dopo qualche mese di lavoro (dato che nel tempo libero faccio l'avvocato, ci avevo dedicato qualche intenso fine settimana invernale) questo e' stato il risultato:



Rincuorato dal discreto risultato e spinto da un amico con cui ci accingevamo  a risistemare una Ducati Scrambler 250 del 1971 (questa ve la racconto un'altra volta se vi interessa) ho dciso di acquistare qualcosa che fosse un po di piu' di una bici ma che non fosse molto costoso!

La scelta e' caduta sul mitico Bianchi Aquilotto! Per chi non lo sapesse la Bianchi e' stata la prima vera casa motociclistica italiana (non per niente Tazio Nuvolari ha iniziato la sua carriera motoclistica proprio con una Bianchi)!

Non avendo una grande esperienza ho deciso di seguire una semplice, ma efficace, strategia: smontare, catalogare ogni singolo gruppo di pezzi (ad oggi ho cambiato solamente due cuscinetti, un paraolio, il filo della candela, fili e guaine dei freni, dell'acceleratore e del decompressore, tutto il resto, viti bulloni, e rondelle sono assolutamente orginali) ripulirli dalla ruggine, dalla vernice, dallo sporco ecc., ricromare i pezzi inevitabilmente intaccati dal tempo, riverniciare il tutto e rimontare!
Sembra facile, vero?

Devo dire che quando mi e' arrivato il motorino da Cuneo non ho avuto questa impressione...

Era davvero mal messo, per prima cosa era evidente che il precedente proprietario si era stufato del bellissimo celeste bianchi con cui era stato verniciato e lo aveva, barbaramente, riverniciato nero!

I parafanghi, oltre ad essere storti, ammaccati ed arrugginiti, erano stati anche tagliati!

I cerchi ed anche i raggi erano assolutamente inservibili, per via della ruggine (dovete sapere che negli anni 50 per evitare che le camere d'aria si bucassero a contatto con le nipples dei raggi si usava una sorta di "tappetino" di feltro che faceva il proprio dovere in amniera egregia, ma se si bagnava faceva si che la parte interna del cerchione rimanesse a contatto con l'acqua...)

Il mozzo posteriore e la ruota libera erano praticamente bloccati dalla ruggine e l'impianto elettrico, per quanto semplicissimo (ha solo il fanale anteriore ed il clacson) era stato divelto!

Il tutto con una enorme incognita... ed il motore?
Quello e' stata la prima cosa che ho verificato, il volano girava liberamente e la candela faceva la scintilla! Ok, poteva andare!

Passato il primo minuto di scoramento e' iniziata l'avventura, l'aquilotto DOVEVA tornare in efficenza!

Come vi ho detto, ho iniziato a smontarlo, avendo cura di conservare tutti i pezzi, anche quelli apparentemente inservibili!

Non ci sono volute piu' di 2 ore!

Dopo di che e' iniziata l'operazione piu' lunga e pallosa riportare a metallo ogni singolo pezzo!

Prima di poter togliere la vernice e' indispensabile pulire i pezzi dalla sporcizia!
Per fare cio' consiglio di usare gasolio o petrolio bianco!
I pezzi piu' piccoli conviene lasciarli in ammollo anche qualche giorno, per quelli piu' grandi (telaio, parafanghi ecc.) ho usato il pennello (mi raccomando usate guanti per prodotti chimici, mai quelli di lattice o da cucina)!

Ripuliti dallo sporco accumultao in oltre mezzo secolo, si passa a togliere la vernice. Qui avete due possibilita' o fate sabbiare tutto o vi fate un culo come una cesta con la carta abrasiva!
Io, essendo un masochista, ho scelto la seconda strada... sopratutto per un motivo: il telaio avrei potuto farlo anche sabbiare, ma il resto era impossibile per via dello spessore della lamiera dei parafanghi, carter catena, ecc. si sarebbe sicuramente bucata. Per non parlare del rischio che mi cancellassero la punzonatura del numero del telaio (se avevate qualche dubbio... ha anche il libretto di circolazione...) e le varie sigle Bianchi '52 impresse su quasi tutti i pezzi! Non potevo correre il rischio!

Per ora vi ho raccontato abbastanza! Se vi interessa il resto della storia fatemelo sapere!
Roccias4r
00mercoledì 4 febbraio 2009 11:31
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Che dire , complimenti !!!
illegal
00mercoledì 4 febbraio 2009 20:19
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
La storia continua...

Terminata l'operazione di ripulitura, sono passato a verificare la riutilizzabilita' dei pezzi!
Ed in questo momento sono iniziati i veri problemi finanziari! §27§
Elenco dei pezzi assolutamente inutilizzabili:
Manubrio
Pedali
Cerchi e raggi
Ganasce dei freni
Sella
Manopole
Catena
Pignone (sulle bici si intende quello posteriore)
Copertoni
Parafanghi
Reggisella
Serbatoio

Elenco dei pezzi mancanti in origine
Carter di protezione motore
Carte di protezione carburatore

Elenco dei pezzi riutilizzabili ma da risistemare
Carburatore
Condotto del carburatore

Dopo questa impietosa analisi mi sono messo alla ricerca dei pezzi, la parte certamente piu' divertente, ma, con altrettanta certezza, piu' dispendiosa dal punto di vista economico!
Fortunatamente su Ebay sono riuscito a recuperare alcuni pezzi originali dell'epoca da fondi di magazzino (pedali, catena e pignone e raggi) per i cerchi e copertoni e' stata davvero un'avventura riuscire a trovarli della misura prevista in origine, in quanto non vengono piu' prodotti da quasi 30 anni di quella misura!

Per recuperare il resto dei pezzi ho deciso di acquistare un altro ciclomotore (stavolta senza libretto di circolazione) per cannibalizzare i pezzi mancanti e cosi' e' stato!



A questo punto mi e' toccato sverniciare e ripulire anche quest'altro... §16§ da cui ho recuperato il manubrio, i parafanghi ed il reggisella

Per trovare un serbatoio degno di questo nome ne ho dovuti comprare 4! Non sempre si incontrano venditori onesti su Ebay §71§

Per i pezzi del carburatore, ho preferito comprarne direttamente un altro (qualche pezzo di ricambio non fa mai male)!

Per la sella ho deciso di sostituire quella originale (in pratica uguale a quella del Ciao primo modello) con una sella Brooks fatta a mano in Inghilterra da oltre un secolo, davvero bella e sopratutto comodissima (per vostra curiosita' vi invito a vedere i loro prodotti, vale la pena: http://www.brooksengland.com)

A questo punto ero riuscito a trovare quasi tutti i pezzi me ne mancavano 3 il condotto del carburatore, e i due carter di protezione del motore e del carburatore... Ho girato fiere e mostre scambio, ma niente...

Il condotto era evidentmente lesionato... niente di gravissimo ma aveva una evidente spaccatura che interessva parte del condotto e della flangia di attacco al cilindro!

Dopo 8 mesi di ricerche ho deciso di improvvisarmi saldatore... Dopo un intero pomeriggio di tentativi sono riuscito a riempire la fessura lunga circa un centimetro e larga un millimetro con lo stagno fuso... Capito il meccanismo non e' difficile, ma ci avro' provato un milione di volte e tutte le volte si ristaccava...  §71§  §97§

Quasi inaspettattamente su ebay sono comparsi i famigerati carter... Per evitare di perderli credo di averli pagati come le carene di un 1098, ma non potevo rischiare di farmeli fregare all'ultimo secondo per 10 centensimi...

Ora avevo tutti i pezzi funzionanti, puliti e sverniciati...

Era arrivato il momento di passare a smontare il motore...

Questo, pero', ve lo racconto un'altra volta...
Cougar34
00mercoledì 4 febbraio 2009 20:31
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
il bruco sta per uscire dal suo bozzolo di rugine, continua così, deve venire un gioiellino...
angelito
00giovedì 5 febbraio 2009 00:52
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Che spettacolo...mi hai fatto venir voglia di cimentarmi in un restauro... :D
illegal
00giovedì 5 febbraio 2009 11:03
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Sistemazione motore! §42§

Dopo tanto era arrivato il momento di mettere mano al modesto motore in dotazione al ciclomotore!
Finalmente...



Come potete vedere da soli non si tratta certo di un'unità molto complessa...
Per la verità è quanto di più semplice si possa trovare, in effetti ho avuto solo due difficoltà: riuscire a svitare la vite che mantiene il volano/magnete e riuscire a ripulire per bene la testata!

Nel primo caso mi sono trovato di fronte ad un bullone da M8 X 1, completamente "azzannata".
In pratica il bullone è incassato nel volano e non è proprio semplicissimo trovare una chiave adatta per svitarlo. In effetti la chiave a tubo da 13 non entrava nell'incasso, così come la chiave poligonale. Inizialmente mi era venuto in mente di usare la pinza... §54§, ma visto come era già conciato il bullone ho preferito desistere. Se non fossi riuscito a svitarlo sarebbe rimasta li per sempre, fortunatamente la bussola del cricchetto da 1/4 della Usag ci entrava perfettamente e con un po di Svitol (a chi lo ha inventato dovrebbero fargli un busto di bronzo) sono riuscito a svitarla.

A questo punto ho smontato il gruppo di accensione ed ho aperto il carter dal lato opposto avendo accesso al gruppo albero motore/biella.

Non potete rendervi conto della quantità di fango che ho trovato all'interno del motore! Vi starete chiedendo... Fango? Anch'io mi sono chiesto ma come ci è entrato?

Semplice... L'albero motore, come potete vedere dalla foto passa da parte a parte del motore e sostiene a metà il rullo che trasmette il moto alla ruota.

Il tutto è sostenuto da due cuscinetti (non schermati) uno dal lato volano ed uno all'interno del "basamento" oltre a questi, doverosi, componenti è presente un paraolio, dalla parte del albero, per evitare che la miscela fuoriesca e, sopratutto, che entri la sporcizia portata dalla ruota.

In 50 anni nessuno aveva cambiato il paraolio (avreste dovuto vedere quanto ne era rimasto)!

Per poter disassemblare completamente il motore ho dovuto togliere nell'ordine: testata e cilindro. Disassemblare con molta cautela il cuscinetto a rulli del piede della biella, sfilare il perno del cilindro e voila...



Ora bisognava ripulire il tutto e sostituire i pezzi usurati. Nel mio caso è stato necessario (diciamo doveroso) sostituire i due cuscinetti ed il paraolio.
La fortuna ha voluto che il cilindro ed il pistone non fossero rigati (più che alla fortuna ciò è dovuto al fatto che per l'alimentazione era prescritta una miscela al 5%, si avete letto bene al 5%, più olio che benzina).

Come vi ho detto la cosa più complicata è stata la ripulitura della testata! All'interno i depositi dovuti all'enorme quantità di olio e fango li ho tolti con il cacciavite ed il martello.
Inizialmente, ed ottimisticamente, avevo provato con una spazzola (quella che si usa per pulire i piatti in cucina), poi sono passato alla spazzola di ottone, poi alla spazzola d'acciaio, poi ho provato con una spatolina di quelle che usano i pittori, poi ho fatto con il cacciavite, alla fine ho dovuto mettere la testata nella morsa e con molta cautela ho fatto con il martello ed il cacciavite.

Ma il dramma è stato togliere la merda incrostata fuori, stessa procedura, ma stavolta non veniva via neanche a martellate e dopo averla lasciata in ammollo nella benzina per giorni. Allora ho pensato alle pulitrici ad ultrasuoni. Tornato a casa ho chiesto a mia moglie (ingegnere meccanico) di chiamare un suo collega che dirige una fabbrica di fibre ottiche per chiedergli la cortesia di ripulirmi la testata con gli ultrasuoni, ma, mentre chiamava, mi è venuta l'ultima brillante idea (ora so che molti mi prenderanno per pazzo): l'ho messa nella lavastoviglie impostando il lavaggio al massimo della temperatura e usando quei prodotti per disincrostare le lavastoviglie!

Non avevo niente da perderci... Non ci crederete ma è uscita perfetta... un po opacizzata, ma perfettamente pulita!

Ora potevo rimontare il tutto e, mi tremavano le vene all'idea che non sarebbe ripartito!

Siccome per poterlo avviare è indispensabile avere la bici funzionante, non avrei potuto seguire un iter diverso, dovevo prima sistemare il telaio e poi il motore...

Comunque, con l'aiuto del proprietario dello Scrambler di cui vi ho parlato, un venerdì sera abbiamo riassemblato, il tutto, dopo aver riverniciato esternamente il cilindro con la vernice per alte temperature, sostituito le puntine platinate e rifatte le guarnizioni con l'apposita carta:



Ultimo problema rifare il bullone che regge il volano: non è stato molto complesso, come vi dicevo è un bullone M8 X 1. Per i profani vi dico che un normale bullone da 13 mm è M8 X 1,25, vale a dire che la distanza tra i filetti all'interno del bullone è di 1,25 mm, il mio aveva passo 1 mm!

Fortunatamente per rifare la filettatura da 1 mm su un M8 il foro deve essere più grande di quello che si usa per il passo 1,25, per cui ho preso un bullone inox M8 l'ho alesato all'interno con li mio tornio usando una punta da 6,75 mm e l'ho rimaschiato con passo da 1mm. Anche questo era fatto...

Mancava solo la guarnizione della marmitta: più facile a farsi che a dirsi... Sono andato in un'azienda che produce le grondaie di rame e mi sono fatto dare un lamierino di rame da 0.5-0,8 mm, l'ho sagomata sulla forma della flangia di attacco della marmitta e forata al centro.
Consiglio per tutti, mi raccomando il foro all'interno della guarnizione deve essere leggermente più grande di quello del tubo di scarico, altrimenti rischiate che il rame diventi incandescente ed inneschi l'autoaccensione della miscela (consiglio tratto da Motociclismo d'epoca).

Capitolo motore chiuso...

Ora bisognava revisionare il carburatore...
La bianchi usava per questi ciclomotori due diversi tipi di carburatori, entrambi dell'orto il T1-9SA, per il modello da 45 cc, ed il T1-12SA per il modello da 48 cc.

Il mio carburatore aveva qualche evidente problema: i precedenti proprietari avevano rotto la retina-filtro, e rovinato lo spillo collegato alla ghigliottina, nonchè aveva il galleggiante con lo spillo conico danneggiato.

Ho preso questi pezzi dall'altro carburatore che nel frattempo mi ero procurato (benedetto Ebay) e, rifatte per bene le guarnizioni di carta (sono diventato un vero mago) ho riassemblato il carburatore.

Ora avevo il motore, il carburatore, il serbatoio e la bici quasi rimontata, mi mancavano solamente i fili e le guaine dei freni dell'acceleratore e del decompressore e poi tentare di rimetterlo in moto!





Un salto da un riparatore di trattori (quelle per le bici non erano adatte) e mi sono procurato cavi guaine e capicorda, 5 minuti ed il tutto era fatto!

Ora si trattava di vedere se il motore si sarebbe acceso!

Questo alla prossima puntata!
Cougar34
00giovedì 5 febbraio 2009 12:33
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
ma va a etanolo michiato a protossido?
scherzi a parte, adesso peserà qualche chilo in meno data tutta la rugine che è stata tolta, che bel mezzo che sta venendo fuori, proprio un pezzo da collezione, poi quando lo accendi metterai un video su youtube così ci fai vedere come gira...
G-rex74
00martedì 10 febbraio 2009 10:40
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
veramente complimenti per tutti i lavori e la maestria nel restauro...

cavolo...
dada69
00martedì 10 febbraio 2009 11:37
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
che dire .........

complimenti , specialmente alla pazienza e alla dedizione  §42§
KeM
00martedì 10 febbraio 2009 11:59
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
azzarola che gioiellino, complimenti vivissimi...anche per le descrizioni dei lavori :)
illegal
00martedì 10 febbraio 2009 12:36
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Visto che c'è qualche amante delle "moto" §89§ d'epoca, oggi vi racconto cosa è successo quando ho riassemblato completamente il motorino per verificare il funzionamento del motore...
Avendo tutti i pezzi, potenzialmente, funzionanti era opportuno vedere se il motore partiva, per cui ho riassemblato completamente il motorino ed ho provato...
L'ottimismo e la fiducia era tanta... Per cui una domanica mattina ho messo qualche litro di miscela ed ho portato il motorino in cima ad una ripida discesa nei pressi della mia "officina".
Aziono la levaper agganciare il motore alla ruota e via... più veloci della luce... §75§
Alla fine della discesa che avevo percorso anche pedalando per tentare di far accendere il motore mi assalgono un dubbio ed una certezza...
Il primo: il motore accenna a partire, emette qualche sbuffo, ma non si accende! §53§
La seconda: CAZZO NON FUNZIONANO I FRENI!!!!  §04§ Che figura schiantarsi con un motorino del genere... Già vedevo le vecchiette che stavano andando a messa venirmi a raccogliere sotto il rottame, con la fatidica domanda "ti sei fatto male" e dopo "ma perchè non ti fai i cazzi tuoi?"...
Con una manovra degna di un bimbo di 4 anni che sta imparando ad andare in bici sono riuscito a fermarmi METTENDO I PIEDI A TERRA...
Tanta era la voglia di farlo partire che me ne sono fregato dell'aspetto freni, ho riportato la bici sino alla sommità della discesa e via... neanche alla finale della partenza del bob a 4 olimpica c'era tanta tensione...
Dopo una serie interminabile di tentativi, con la benzina che cominciava a uscire dal carburatore (causa difetto della spillo conico, poi sistemato), dal rubinetto del serbatoio, qualche bullone che si allentava ecc. ecc. ecco che il motorino finalmente parte.
Tanta la gioia e l'incredulità che stavolta, arrivato alla fine della discesa, per evitare che il motore si spegnesse, proprio non freno, tiro dritto e faccio l'incrocio come se avessi scippato una vecchietta... §23§. A rischio di farmi prendere sotto da qualche macchina...

Che vi devo dire... il motore funziona, certo bisogna ancora lavorarci per fargli mantenere il minimo... ma funziona! Ora conto di recuperare una centralina di accensione per rimapparla, cambio lo scarico con uno racing e poi....

Ora bisognava rismontare il tutto nuovamente e procedere alla verniciatura ed alla cromatura dei pezzi, ma per questo dovrò aspettare qualche tempo per carenza economica!

Tuttavia in attesa di ciò mi sono divertito a rimontare, dopo verniciatura artigiamale, l'altro telaio con i pezzi che mi sono avanzati!

Questo dopo la prima mano di antiruggine:





A presto anche le foto del montaggio!

Grazie per l'incoraggiamento ed i complimenti

 
Cougar34
00martedì 10 febbraio 2009 13:00
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Sta venendo fuori proprio un bel moschito, sul serbatoio fagli un filetto rosso o blu scuro..
fio
00martedì 10 febbraio 2009 13:44
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
§27§  voglio sapere come va a finire  §27§  §27§ illegal non puoi interromperti così  §27§
illegal
00martedì 10 febbraio 2009 15:32
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Guai a chiamarlo Mosquito... Il Mosquito era il "rivale" povero dell'Aquilotto, in quanto era basato su un telaio di bici (l'Aquilotto come avete visto ha la forcella anteriore ammortizzata, i freni a tamburo, l'impianto elettrico alimentato dal motore...) su cui veniva applicato il motore ed il serbatoio! Ecco perchè ne esistono molte varianti a seconda del produttore della bici!
Ma nel complesso rimaneva pur sempre una bicicletta, con i freni a pattino, la dinamo per il faro, ed il serbatoio attaccato sul portapacchi posteriore!
Luca
Wildthing
00martedì 10 febbraio 2009 16:09
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
bellissimo lavoro!!!
anche io un giorno inizierò a farlo sul guzzi del nonno che ho in garage...
giacoroma
00martedì 10 febbraio 2009 22:38
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Complimenti bel lavoro!!Il restauro è una cosa bellissima, io ho appena iniziato un RD 350 el 74 di mio padre...pezzetto per pezzetto e tnta pazienza.Alla fine gran soddisfazione però..
AlexB1
00martedì 10 febbraio 2009 22:46
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
STRA STRA STRA Complimenti da chi ha smontato e rstaurato uno Scrambler 350 del 1970...

Anche io ho una mini foto story :)
panteranera
00mercoledì 11 febbraio 2009 00:34
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
"angelito":


Che spettacolo...mi hai fatto venir voglia di cimentarmi in un restauro... :D



vero..cavolini...
poi descrivi i passaggi a modo tuo...con particolari ecc..bravo:)
complimenti  socio
:)
robx
00mercoledì 11 febbraio 2009 10:43
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Sei un idolo! Ti sta uscendo benone! E scrivi anche molto bene, fai venire la voglia di continuare a leggere le tue imprese!
FabrizioP
00mercoledì 11 febbraio 2009 15:08
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Complimenti davvero!
Grande pazienza e di conseguneza grande passione!
Ti seguirò d'ora in poi.
Buon lavoro!
Thegrat
00mercoledì 11 febbraio 2009 15:24
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Caspita complimenti...ci vuole una pazienza!!
Buon proseguimento dei lavori  :)
Cavallom900
00mercoledì 11 febbraio 2009 18:43
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
Complimenti, che pazienza!
vido18
00mercoledì 11 febbraio 2009 21:17
Re: Per chi ama le "moto" d'epoca: storia di un restauro
farti i complimenti e poco! §42§.....spettacolare! §95§
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