Re: cronaca di una morte scampata
TESTO COMPLETO
ok ragazzi vi scrivo coperto di bende e dovrò fare piuttosto in fretta perchè non ho molta autonomia su una sedia. è mattina, esco di casa in tuta da palestra e zainetto con dentro un asciugamano da mare guanti per pesi ed un libro. vado in palestra e poi ad ostia. verso le sette mi rimetto sul mio 695, un bel pezzo di ferro acchittato nel modo giusto ed inizio abbastanza tranquillo la cristoforo dalla rotonda per tornare verso roma. passo diversi incroci e come ogni volta mi sfilano davanti altarini di ex mpotociclisti al ciglio della strada e vistose radici che sollevano l'asfalto sempre ai lati della strada. per farla breve apro giusto un attimo di partenza ad un semaforo, dopo tutto ognuno di noi ha quei dieci secondi di polso pesante di quando in quando no? certo stando sempre attento alle fottutissime radici che spaccano l'asfalto. eppure qualche giorno fa me ne sono perse una bella serie di queste radici. erano oscurate da una zona d'ombra creata dagli alberi, risultato: la ruota di dietro in pieno regime di trazione ha iniziato a sbacchettare come una furia, saltellava come se fosse impazzita da un lato all'altro della pavimentazione irregolare. la ruota davanti per non far sentire sola quella di dietro ha iniziato anche lei a sbacchettare di brutto ed io in quegli attimi che sembravano eterni e privi di qualunque possibilità di pensiero e reazione stavo solo ben attento a non mollare la moto e l'equilibrio, fino a rimanere attaccato in velocità solo con le mani, niente più sedere in sella col mio amato 695 che mi trascinava come nei cartoni animati. probabilmente nemmeno ho avuto la possibilità di decelerare data la posizione che avevo assunto con il corpo e l'istinto di rimanere in sella. poi come una magia la moto si è adagiata lentamente sul fianco e l'ho sentita andare via mentre io facevo diverse capriole in aria. tre o anche di più, probabilmente. atterro di spalla e gratto sulla carne viva che è una vera goduria, sentivo l'asfalto portarmi via la carne ma ad un certo punto sento anche le mie scarpe toccare sull'asfalto, voglio dire doveva essere così da un bel pò ma solo allora me ne accorsi, e così dato che in scivolata le scarpe per fortuna precedevano la mia testa ho cercato con i piedi di assestarmi in scivolata sullo zainetto e per un bel pò ci sono riuscito. ma non è finita mica qui no. andavo ancora a gran velocità, ed in un momento mi sono ritrovato a volare un'altra volta. dovevo aver preso un altro dosso... roba da non credere. insomma da quel metro in cui ero dal solo riatterrà di scarpe, dio solo sa come ci pattino su per un bel pò di metri, non saprei dire quanti e poi riatterro di spalla. mi arresto, immediatamente mi alzo e sto attento a rimenere in piedi per evitare lo schock. poi ambulanza, ospedale. vestiti rotti, io completamente coperto di sangue e tutta la solita trafila che molti di noi conoscono. ogni giorno la medicazione mi dura quasi 4 ore, le bende vengono scollate dalla ferita per pur usando bende grasse e connettivina sempre si imastano al sangue coagulato. poi c'è la pulizia della ferita, quindi grattare sempre la carne viva. e poi il ribendaggio. impossibile trovare una posizione adatta o non dolorosa. e probabilmente rimarranno bei segni sulle spalle buona parte della schiena e sedere. fra poco comprerò un'altra moto. vorrei aver avuto la giacca da moto che avevo nell'armadio. pure se invernale e calda ora sarebbe tutto diverso. lascio questo post per chi ancora non ha fatto il battesimo del merdoso asfalto. in bocca al lupo ragazzi:)