Il look è proprio quello di una classica moto yankee, le cromature pure
Certo, il motore è solo un monocilindrico, ma viene venduta a soli 1000 euro
Hensim Custom, l'Harley cinese
E costa meno di una Vespa...
di VINCENZO BORGOMEO
Bassa, piena di cromature, con gli scarichi appaiati sul lato destro, parafanghi retrò e manubrio a corna di bue. Così si presenta la Hensim custom, una vera e propria Harely Davidson made in Cina. Certo, a ben guardare ci si rende subito conto che il motore è un semplice monocilindrico (a scelta, di 150 o 250 cc), e che le la trasmissione è a catena e non a cinghia, e che insomma rispetto a una vera Harley le differenze ci sono. E verrebbe da gridare allo scandalo. Ma poi considerando la differenza di prezzo...
Una Softail standard (alla quale la moto cinese si ispira), costa più di 16 mila euro. Quella della Hensim non arriva a 1000. Con 15 mila euro di differenza si può ricorrere a un po' di fantasia per avere lo stesso rombo e lo stesso fascino.
Ma non è tutto: gli orientali, si sa, hanno gusti molto diversi dai nostri e amano le personalizzazioni molto più dei consumatori europei. Così quella che vedete in questa pagina è solo una Hensim base. Volendo la si può trasformare in una specie di albero di natale pieno di ninnoli, luci, faretti e cromature. Roba assolutamente leziosa, ma che possono far apparire al confronto la più accessoriata delle Harley una moto minimalista per asceti.
Questa delle custom fra l'altro è solo l'ultima tappa dell'industria cinese delle due ruote. Una tappa che lascia prevedere presto una vera e propria invasione di tutti i mercati mondiali. La stessa Hensim ha già infatti una gamma pazzesca: si va dai maxi scooter ai motorini carenati a ruote alte (tipo Piaggio Liberty per intenderci), dai quad alle moto leggere, passando poi per maximoto completamente carenate.
Certo, ci sono anche generatori di corrente, pompe per pozzi artesiani, pulmini a tre ruote di ogni genere, ma l''attenzione verso modelli di gusto europeo è una chiara mossa industriale per aumentare l'esportazione.
La Cina infatti produce qualcosa come 16,5 milioni di due ruote l'anno, e di questi già nel 2004 ben 2,5 milioni sono stati esportati al di fuori dei loro confini. Tanto per capirci, 16,5 milioni di due ruote l'anno significa che la Cina da sola produce il 45% di tutta la produzione industriale. Un colosso. Che se ora si mette a produrre simil "Harley" o Ducati, riuscendole poi a vendere al prezzo di una Vespa, sarà in grado di cambiare lo scenario mondiale dei produttori.
Certo, lo stesso boss della Piaggio ha più volte dichiarato che se si costruiscono due ruote altamente tecnologiche e che puntano molto sul design, allora l'industria europea e giapponese non avrà nulla da temere dai costruttori cinesi. Ma siamo davvero sicuri che i cinesi (proprio come fecero a suo tempo i giapponesi con gli inglesi) non riescano a copiare tutto, compresa tecnologia e design?
(31 maggio 2005)
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