Moto Gp: la Ducati è boicottata dai media?
Oggi sul Forum Italiansonline del corriere della sera
Caro Severgnini, una domanda leggera, fra tanti argomenti pesanti.
Sport, motomondiale. Lei che è del mestiere, saprebbe spiegarmi perché la Ducati è praticamente boicottata dai media? Si parla solo di Valentino; anche se la Ducati vince, come nell'ultima gara e anche in altre precedenti. Se si fosse trattato di Ferrari, i titoli sarebbero stati "Ferrari vince, Valentino, quarto, si aggiudica il mondiale" Invece nulla, della vittoria della Ducati solo indicazioni interne agli articoli o addirittura nulla nei servizi dei tg. E questo quasi sempre. Che male ha fatto ai gironalisti sportivi? Eppure Ducati è italiana, italianissima, anche lei rossa! D'accordo sul mito Valentino, ci inorgoglise, ma Ducati no?
la risposta di Beppe Severgnini
Leggo su Wikipedia: "Nel 2006 il marchio Ducati è tornato in mani italiane con l'acquisto da parte di Investindustrial Holdings, la finanziaria di Andrea Bonomi, di una quota consistente del capitale sociale". Ma anche prima, quand'era di proprietà del fondo texano Ducati Motor Holding SpA, restava - spiritualmente, sportivamente, meccanicamente, geograficamente - un magnifico marchio italiano.
Perché, allora, nell'immaginario collettivo la Ferrari conta più dei suoi piloti, e questo non accade (ancora) alla Ducati? Risposta semplice. Perché un grande pilota italiano, nel motociclismo, esiste, guida una moto giapponese e attira gran parte dell'attenzione su di sé. Provi a immaginare un Michael Schumacher italiano (Michele Calzolai?), alla guida, che so, della Renault. Se vincesse tre Mondiali di fila, parleremmo più di lui che della Rossa: scommettiamo? In altre parole: la Ferrari, marchio fascinoso e vincente, è stata avvantaggiata dall'assenza di un fuoriclasse italiano in Formula Uno. Il tifo nazionale, di conseguenza, s'è spostato dai piloti all'auto. Il massimo sarebbe un campionissimo italiano sulla Rossa, capace di vincere GP a raffica: chissà se lo vedremo mai.