Confisca limitata solo ai casi gravi mentre il fermo si allunga...
Le recenti modifiche apportate al codice stradale per la circolazione dei motorini stanno per essere modificate prima ancora di essere rese operative. Ben venga il cambiamento di una decisione certamente sbagliata, ma viene spontaneo domandarsi quanto sia poco apprezzabile il metodo di lavoro della Pubblica Amministrazione se porta a ripensamenti così rapidi e quanto le accuse di "stato confusionale" non siano effettivamente giustificate. La confisca (perdita definitiva di proprietà) dei motorini, operativa dal 1 ottobre, verrà limitata solo per i casi gravi, mentre il fermo amministrativo si allunga da 1 a 3 mesi. Gli emendamenti dovrebbero essere presentati in settimana, una volta concordato anche il decreto legge di sanatoria salva-punti approvato dal governo, ora all'esame dell' ottava commissione del Senato.
Per quanto riguarda invece le migliaia di due ruote già confiscate, gli emendamenti dovrebbero prevederne il rilascio nei tempi stabiliti. La confusione permane e regna alla grande. Il ministero delle Infrastrutture sta lavorando a un decreto per ammorbidire il «giro di vite» che dal 23 agosto punisce con la confisca del mezzo le acrobazie e le imprudenze sulle «due ruote». Una serie di modifiche sollecitate, oltreché dalle associazioni di tutela dei consumatori, dalle stesse forze dell'ordine. «Non si può andare avanti a confiscare 10 mila motorini al mese: non ne possiamo più di fare gli aguzzini», spiega Mauro Cordova, presidente dell'Arvu, il sindacato nazionale che rappresenta 50 mila vigili in tutta Italia. L'obiettivo è anticipare la pioggia di ricorsi a giudici di pace e prefetti. "Le norme sono incostituzionali e la Consulta presto le boccerà perché prevedono sanzioni troppo severe per infrazioni anche lievi», sostengono le sigle di tutela degli utenti". Una protesta messa nero su bianco pure dalle polizie municipali in un appello al ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi. «Sono misure sproporzionate, eccessive ed ingiuste - precisa Cordova - il 70% dei motociclisti, pur di rimanere in possesso del mezzo, non si ferma al nostro alt. Invece di punizioni esagerate servono corsi di guida e più informazione».
Tra le «vittime» del nuovo Codice (danno stimato: 50 milioni di euro) anche chi alza per un momento la mano dal manubrio o porta il casco slacciato: si vedono privati di uno scooter da 4 mila euro o di una moto da 14 mila. Intanto però la confisca continua a cadere come una mannaia sui bilanci familiari e provoca il caos nelle prefetture per una serie di pasticci burocratici: ad esempio le complicazioni legate all'individuazione del «custode acquirente», figura prevista per la consegna dei mezzi sottratti. Gli aggiustamenti dell'esecutivo faranno in modo di non togliere definitivamente la proprietà dei motorini. "La legge va adeguata in una serie di aspetti- sostiene il sindacato dei vigili, diciamo sì al sequestro e no alla confisca". Il mezzo dovrebbe essere tolto per un periodo, anche di sei mesi, ma non in via definitiva. Inoltre andrebbe abolito immediatamente il divieto del secondo passeggero, che, a giudizio delle polizie municipali, ormai è del tutto anacronistico rispetto ai «cinquantini» di nuova generazione: «Anzi, andare in due sui ciclomotori è un'arma contro il traffico e l'inquinamento nelle grandi città».
Il mezzo verrà sequestrato, invece, a quanti commettono le infrazioni più gravi, come passare col rosso o modificare la cilindrata della moto che andrà in un deposito giudiziario senza che la titolarità passi allo Stato. Correttivi, però, ancora da definire in qualche aspetto. "Sappiamo che si pensa di fare del proprietario il custode del mezzo fermato. In pratica lo tiene a casa ma non può usarlo - puntualizza il sindacato dei vigili - il guaio è che noi non disponiamo di una centrale unificata e quindi si rivelerebbe una misura inutile perché non possiamo verificare chi viola il blocco".
Postato per conto di Lein'83 che ha un pò di probelmi con freeforumzone