Re: [REPORTAGE] "18passi" tra Italia e Svizzera
Eccomi finalmente in cima al Passo Bernina! Che spettacolo ragazzi, mi fermerei qui una settimana.
Il ghiacciaio è bellissimo e in foto purtroppo non rende nemmeno l’idea..merita davvero una tappa (anche mangereccia, per gli affamati; il ristorante ha una zona all’aperto da cui ci si può gustare la vista mentre si sgranocchia qualcosina.)
Il tempo stavolta è bellissimo, fresco, si sta davvero benone!
Il giro che avevo fatto l’anno prima (ero passato prima sullo Stelvio e poi qui) era stato davvero una tragedia…sempre e solo pioggia!
Riparto tranquillo in direzione di Pontresina, ma qualche fermata qua e là è d’obbligo: o per uno scorcio che merita una fotografia,
oppure per…far sfilare il “trenino rosso del Bernina” (lo devo prendere un giorno……!)..
E poi finalmente tappa spuntino in un’area pic-nic davvero tranquilla….fuori i panini dalla motovaligia!
A rompere il silenzio ci pensa il ticchettio degli scarichi del mostro…
Pausa veloce per riprendere fiato ma soprattutto per “rilassare le terga” (e fortuna che ho la sella comfort..)..e poi via veloci! A pontresina (che, se siete di passaggio, vale una bella passeggiata tranquilla) passo dritto, l’ho già visitata e mi fermerei ma il tempo è tiranno! Conviene tirare dritto in direzione di S.Moritz!
Eccomi finalmente! Non potevo non tornarci, sia per rivederla (è davvero bella) sia per farmi una bella risata ripensando alla lavata dell’anno prima (ero stato costretto a far tappa in un parcheggio coperto per stricolare i vestiti e cambiarmi….sacchetti della spesa a mò di calzini ecc ecc…a suo tempo avevo solo giacca da moto e casco, niente stivaline in pelle o altro – e così anche questa volta! Un paio di scarpe comode da ginnastica ai piedi e i guanti proprio prorpio d’emergenza se fa freddo ma sono sempre stati in valigia…..dovendo fare molti km affaticanti ho optato – non giustamente per la sicurezza – per dell’abbigliamento comodo.)
A S. Moritz faccio un bel pieno al Mostro: mi attendono a pochi km i PASSI!!!
Solo il pensiero mi fa prudere il polso destro e allora via, in direzione di Zuoz.
Un paio di km prima del paese c’è un incrocio e un cartello magico: Passo Albula.
Finalmente!!
All’inizio è un misto stretto che impone un ritmo notevole, punte dei piedi sempre sulle pedane e dita pronte sulla frizione.
Se si parte con il piede giusto anche con solo 55 CV ci si diverte come matti…forse di più che con moto potenti!
Il seicentino vola e le marce corte sono una goduria…se vuoi far strada e scalare il passo bisogna tenere il motore sempre in coppia!
Arrivato! Tra gli sguardi incuriositi (COME SEMPRE, mi sembra di essere un fenomeno da baraccone) degli altri motociclisti entro pacifico nel piccolo negozietto del passo, per il consueto acquisto dell’adesivo.
Nel parcheggio domina, tra le tante moto, una Cagiva Elefant 900 lucky explorer con il Pompone ben preparato in vista. Sembra di sentirsi un po’ più a casa!
Passo Albula….quante volte l’ho guardato sulle cartine…mi sembrava distante, impossibile, ma sono qui finalmente.
L’Albula, in piena estate, si presenta come una montagna molto brulla (siamo ben in quota, 2312m) ed anche il paesaggio circostante non è granchè, salendo da questo versante.
La discesa invece mostra il rovescio della medaglia con panorami bellissimi (anche se in buona parte rovinati dagli onnipresenti tralicci dell’alta tensione).
Vale una pena fare una tappa al laghetto che si trova a metà strada, sia per riprendere fiato sia per gustarsi lo sfilare di qualche auto d’epoca (doveva esserci un raduno).
In breve sono in fondo. Da qui svolo deciso a destra in direzione di Davos.
La strada è bella e ben “tormentata” e ne approfitto per incollarmi al codone di una CB1300 nuovissima che mi precede…poche curve ed è sverniciata!
Ricordo di evitare sempre le linee di mezzeria in piena piega o accelerazione per evitare sicure scivolate…non so che vernice usino ma è come l’olio!
E con il bagnato andate piano che è davvero un pericolo…
Eccomi a Davos…da qui parte nientepopo’dimeno che il FluelaPass!
Il seicentino, imperterrito e per nulla stanco, comincia aggressivo la salita del passo.
Che gusto ragazzi, che strade e che panorami!
Eccolo, fiero tra le tante “BMW supermegaaccessoriate guai che manchi il parabrezza regolabile le manopole riscaldabili il portapacchi per il fustino di Paulaner con cannetta stile Formula 1 per il pilota” il mio “ticchettante” 583cc…sei un mito, te lo dirò sempre.
Il passo (2383m) brulica di turisti per lo più stipati dentro al ristorante.
Ne approfitto per sgranocchiare un po’ di cioccolata (vorrei aprire qualche tavoletta di quelle che ho comprato a Livigno ma devo resistere..controllo solo che non si siano fuse per il calore degli scarichi) mentre scruto la cartina..
Manca ancora una montagna di km!Ed è primo pomeriggio.
Perciò GAS senza perdere troppo tempo e via! Susch mi aspetta.
Arrivato a Susch sono costretto a una lunga tappa legata all’indecisione.
Comunque vada, prendendo la strada più breve ho almeno 4/5 ore di viaggio per rientrare a casa.
Vorrei fermarmi un altro giorno, per poter visitare un'altra fettina si Svizzera, ma so che comunque molta strada non riuscirei a fare: il ritmo tenuto in questi giorni è stato davvero elevato (mi ero prefissato due giorni e nulla più) e le forze (oltre alle finanze) scarseggiano.
Inutile rovinarsi un bel viaggio…godiamoci quest’ultima giornata e rientriamo: tra l’altro mi restano comunque ancora “4 passi” da fare.
Svolto deciso in direzione del noto OFENPASS, anche questo visitato purtroppo con la pioggia battente l’anno prima; si sale in quota rapidamente e molti tratti di strada sono esposti e pericolosi, ma stavolta il tempo è bellissimo, la strada abbastanza asciutta e perciò…GAS!
A stupirmi un gruppetto di custom che viaggiano davvero a ritmi infernali….tra cui una V-ROD preparatissima che mi tiene testa!
In cima al passo (2149m) ne approfitto per bermi un bel tè bollente.
A un paio di metri dalla mia motina vedo una coppia di svizzeri intenti a rianimare una Varadero che non vuole saperne di partire.
Dopo qualche tentativo mi avvicino e gli do una mano anche se è un po’ difficile capirsi….giù il filtro benzina (intasato), una bella pulita, rimontate le carene, e il bestione riparte.
La mia piccolina invece si avvia pronta come sempre…alla faccia delle “Ducati inaffidabili”.
In breve sono a S.Maria.
Qui una tappa è d’obbligo per dare un’occhiata alla valle del Resia…con i colori e le luci del pomeriggio inoltrato è davvero bella.
Per non parlare, pochi km più avanti, della vista dei vari ghiacciai sulla nostra destra…
La strada da qui in poi è conosciuta perciò filo veloce senza far tappe….attraversando i paesi di Silandro e Naturno…
Sono di nuovo a Merano…ci ero passato appena ieri! Ma stavolta devo prendere la Superstrada per puntare dritto a Bolzano.
Da qui, una volta uscito dal casello prendo la strada per Ora e poi Montagna, e da qui vado in direzione dei passi Sella – Gardena – Campolongo (che non vi racconto perché troverete nei miei tanti altri reportage…foto d’estate, d’inverno….)…sul Campolongo mi aspetta una mia carissima amica che lavora nell’Hotel del Passo.
Ci arrivo davvero stracotto.
Le gambe sono ormai bloccate.
Le mani hanno il segno delle manopole strette tra tutte le curve e i tornanti.
Il casco è in condizioni pietose…
…ma nel mio viso c’è stampato un sorriso indimenticabile. Come questo viaggio.
Grazie seicentino, sei stato davvero un mito.
Inseparabile, infaticabile, quasi più ansioso di me di vedere nuove strade e nuovi passi.
Se volete godervi lo spirito di libertà, di tranquillità, di natura tranquilla e volete vedere dei panorami stupendi ve lo consiglio come giro.
Ma non siate pazzi come chi scrive, fatelo in compagnia. Ah, io sono sempre disponibile per un giro!
Arrivederci al prossimo Report!