[REPORTAGE] Madrid - Radical DUCATI - Un box pieno di passione
Se dici Madrid ad un italiano, questo immediatamente pensa al museo del prado, al real madrid, alla corrida, ad una capitale fantastica.
Se dici Madrid a un ducatista, questo pensa le stesse cose dell’italiano, ma sa che alla periferia nord della città, c’è un posto da sogno, 60 metri quadri pieni di meravigliosi giocattoli per adulti ancora troppo bambini.
Dall’ 1 al 5 gennaio, insieme alla mia ragazza, abbiamo trascorso giorni meravigliosi nella capitale spagnola, coccolati dal calore della gente, dal buon cibo e dalla monumentale bellezza di questa città, ma la mia mente andava sempre a quella periferia…
Lunedi mattina, metro linea 10, cambio di treno e siamo ad Alcobendas, grazioso quartiere con edifici molto simili tra loro con le facciate di mattoni rossi; all’interno di un’area recintata, in una via con i box su entrambi i lati e le saracinesce blu, in fondo sulla sinistra c’è una modestissima insegna che rende quel box decisamente diverso da tutti gli altri: c’è scritto RADICAL DUCATI.
Durante il viaggio temevo di rimanere deluso, di non riuscire ad ammirare neanche una di quelle special e invece, varcata la soglia d’ingresso, rimango a bocca aperta: i prototipi per i quali perdiamo la testa sul web sono davanti ai miei occhi, RAD 01 in diverse versioni, RAD 02 Imola, 996, 999, RAD 02 Endurance…
Appena il tempo di guardarci intorno e un uomo dall’aspetto simpatico ci viene incontro dicendo “italiani, benvenuti!”. E’ Pepo Rossell, il maestro che dà forma alle sue straordinarie idee su base Ducati. Una persona oltremodo gentile e disponibile, seriamente interessata al nostro parere sulle sue moto e sul suo modo di concepire le special, che ogni tanto si allontanava chiedendoci scusa, perché fuori c’erano un giornalista e un fotografo francesi che stavano facendo un servizio su Radical!! Avete capito? Si è scusato perché doveva prestare un po’ d’attenzione a dei professionisti e non poteva dedicarci tanto tempo…
Siamo stati in quel box dei sogni per quasi due ore, abbiamo parlato delle sue creature, di come gli italiani vedono il suo lavoro e di come hanno accolto la nuova multistrada. Avrei voluto chiedergli tantissime cose, ma ogni volta che il mio sguardo si posava su una moto, inevitabilmente mi distraevo e perdevo il filo del discorso. Alzavo gli occhi e su quegli scaffali, in sequenza casuale facevano bella mostra di loro un motore, un parafango, un telaio con un serbatoio RAD, un modellino, un casco, mazinga zeta, un orologio ed altri oggetti; alla parete opposta erano appese le copertine delle riviste che hanno deciso di rendere omaggio a questo grande preparatore.
Dopo 80 foto al box più bello che abbia mai visto, salutiamo Pepo che ci ringrazia di cuore per la visita e torniamo in centro con un sorriso grande così e due magliette in regalo!!
Grazie Pepo!
Alcobendas
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l’ingresso del box dei sogni
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[Modificato da pepita 09/01/2010 19:20]
Piegare e sorridere...