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[REPORTAGE] Una domenica da pazzi...

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2010 18:19
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Smarmittino
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23/05/2010 23:13
 
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[REPORTAGE] Una domenica da pazzi...
Sabato contatto quattro amici per un lungo giro domenicale, 2 non hanno la mia stessa voglia di km, 1 ha una Cresima e un altro è bloccato al lavoro.
Deciso di partire lo stesso...la compagnia del Mostro è un motivo sempre più che sufficiente per uscire la domenica.
Mi programmo le tappe, alcune nuove, inserisco i dati nel navigatore e salvo il percorso.



Questa mattina sveglia alle 8, mi preparo e alle 8.45 sono in strada. L'asfalto è ancora troppo freddo, raggiungo l'Aprica ad andatura molto turistica e faccio una prima sosta per la colazione. Riparto e alzo il ritmo: Edolo, Passo del Tonale, Madonna di Campiglio, Pinzolo, Lago di Santa Massenza.
Intorno a mezzogiorno sono nei pressi di Trento, divoro curve passando per La Fricca, Folgaria per poi tornare verso Ovest fino a raggiungere Riva del Garda, dove pranzo e mi "gusto" il motoGP.

Riparto dopo circa un'ora e mezza e mi dirigo al lago d'Idro. Attraverso vari percorsi creati da google maps intravedo la possibilità di evitare la solita e bellissima strada tra idro e iseo e decido di fidarmi del proposto Passo del Mandiva.

E qui inizia l' "avventura".
Da subito la strada è piuttosto strettina ma non ci faccio un granchè caso.  Dopo circa 20 minuti, al centro di una cuva, il mio posteriore decide di mollarmi improvvisamente facendomi rischiare di volare per terra. Cosa che fortunatamente non succede. Capisco la lezione e diminuisco ulteriormente il passo.  La strada è veramente bruttina ma il paesaggio merita. Ne approfitto per scattare qualche foto...



Durante il tragitto incontro due coppie di tedeschi, uno con una GS (strano...!) e l'altro con una Storm(questo si che è strano). Loro si fermano, fotografano, io li passo. Mi fermo io, fotografo e loro mi passano. E così via per alcune volte.  In mezzo alla strada comincio a trovare grossi detriti quali massi/tronchi d'albero che impediscono indubbiamente il passaggio di un'auto. Vedo scendere diverse moto, penso: " se il passo fosse chiuso, sicuramente mi avviserebbero. E comunque a valle nulla c'è scritto."
E così proseguo, forte della compagnia dei tedeschi.  Saliamo, saliamo, saliamo...la strada si trasforma via via da asfaltata a sterrata. Spero che il supplizio finisca presto. Proprio quando la strada diventa pessima (roccia sbriciolata più che ghiaia) la strada comincia a scendere. E' ormai passata un'ora, il desiderio di fare inversione e tornare indietro è forte...ma i "miei amici" mi facevano compagnia e tornare indietro avrebbe voluto dire perdere due ore...arrivare tardi all'aperitivo con gli amici e alla cena con i miei, mia sorella e i miei nipoti.
Ad un certo punto uno dei tedeschi mi affianca, in qualche modo mi chiede se è il passo è aperto, io in qualche modo gli rispondo "I hope yes" ! Ci facciamo una risata e proseguiamo.
Davanti a noi spuntano una decina di trial, in quel momento vedo tornare indietro anche una RT...mi chiedo come faccia stare in piedi mentre io non riesco nemmeno a tenere la prima al minimo, ho sempre la frizione "in mano".
I tedeschi si fermano, immagino per qualche foto, e io proseguo con i trial che ogni tanto spariscono in qualche sentierino tagliando così i tornanti. Trovo nuovamente l'asfato...e penso "è fatta" !   Dopo poche curve...l'orribile scoperta: una slavina ha interrotto la strada...trovo fermi 4 motociclisti italiani: "proseguire è impossibile. Ci sarebbe quel sentierino...in moto da evitare la slavina e proseguire". Chiedo - "Voi la fate?" Risposta: "eh...è rischioso...no". Rispondo: "Vado a vedere la slavina da vicino e poi torno indietro anch'io!"  Il gruppo di trial nel frattempo ha gioco facile e prosegue facilmente...
Partono e decido di incamminarmi nel prato per "testare" le condizioni di tenuta delle mie M3 su erba/terra. Sembra buona, incredibilmente. Do un'occhiata più avanti...ed effettivamente c'è un ultimo tratto abbastanza ripido...lì sicuramente la moto slitterà.  Un po' di rincorsa, coraggio e incoscienza...eccomi....sono al di là della slavina. Soddisfazione...ma subito dopo spero che quello rimanga l'unico inconveniente. Tornare indietro, a quel punto, sarebbe stato ancor più difficile. I tedeschi non si intravedono. Proseguo. Salgo una decina di tornanti....ed ecco la vista della slavina:



In quel momento sbucano "da sotto" i trial...che mi guardano un po' sbigottiti.
Dopo poco la strada mi porta in una nuova vallata, un nuovo orizzonte, la strada torna a scendere, i trial scompaiono nuovamente dal mio campo visivo. All'orizzonte vedo macchine...penso...è fatta...!  Non più di 1 un minuto dopo...giro la curva, altra slavina, più grossa della seconda. Comincio ad imprecare in lingue che neanche conosco mentre mi si avvicina un signore: "la strada è interrotta da una slavina" (maddai!) " superata questa la strada è libera! c'è quel sentierino..." e mi indica il ciglio della strada, un miscuglio di neve, sassi e fango.  Oltre la slavina vedo l'auto di questo signore...quell'ammasso di neve è veramente l'ultimo ostacolo.  Mi fermo, ci penso 2 minuti...guardo l'ora...è già tardissimo e tornare indietro è una pazzia. Ma passare lo è forse di più.
Faccio andare avanti il signore, mi rendo conto che il terreno quantomeno è solido.   Decido di passare. Cambio in folle, mani ben salde alle manopole e piede destro che mette in moto le pinze posteriori.   Riesco a passare. 





Mi fermo e scendo subito dalla moto, il trial mi raggiungono, passano agilmente...stavolta l'espressione sbigottita è palese...mi sorridono e io ricambio.  Scambio due parole col signore che si era fermato a vedere cosa stessi combinando.   "giusto perchè sono più matto di loro" gli dico indicando quella decina di trial che si allontanava. 

Le gomme erano uno schifo, i parafanghi non ne parliamo.   Riparto con addosso una strana sensazione, la stessa che ho addosso ora, mentre vi sto raccontando tutto questo.  Perchè lo sto facendo?  Non lo so nemmeno io di preciso.  Non mi vanto certamente di quello che ho fatto. Forse sto solo esorcizzando l'accaduto, sto fissando bene in testa che la mia ESTREMA testardaggine, in questi casi, può portare a imbattermi in situazioni quantomeno "scomode". 

Inutile dire che per un altro centinaio di chilometri la mia guida è stata decisamente blanda, e non solo per via dei miei M3 infangati.

Al termine della giornata i km segnati erano 520. Ho trascorso 8 ore e mezza sulla moto. Quell'ora e mezza di "pazzia" è bastata per farmi ricordare questa giornata non come divertente, ma come "formante", passatemi il termine.  Il 23.05.2010 è entrato di diritto nel mio bagaglio d'esperienza alla voce "motociclismo"...ne farò tesoro.
[Modificato da pepita 25/05/2010 14:05]

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APRO...E SONO FELICE !
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