Le due realtà, superbike e motogp, sono talmente diverse che non è possibile paragonarle. Se hanno deciso di fare a meno dei "tubi" un motivo ci sarà (non sono certo così pazzi da buttare in cantina la miglior esperienza progettuale della loro vita). Evidentemente, a certi livelli, il traliccio era arrivato al suo limite fisiologico dell'evoluzione; ne è prova anche la nuova superbike in arrivo, che lascia a casa molte delle soluzioni "tipiche" delle Ducati dell'ultimo ventennio.
La D16 attuale, lo sanno anche i muri ormai, è un progetto talmente atipico che - stando alle logiche delle rivoluzioni - doveva andare male all'inizio e (se l'idea era buona) andare in crescendo nel proseguio delle stagioni.
Qui - ed è ciò che mi spaventa - si fa invece il passo del gambero con un preoccupante peggioramento (registrato anche da quel fenomeno di Stoner) delle prestazioni della moto.
Ora, ed è inutile che Preziosi provi a raccontarcela diversamente (
fare una fusione di alluminio sarebbe stata la stessa cosa ), al momento di pensionare il traliccio, telaio nel quale Ducati è maestra, Borgo Panigale non aveva know how adeguato nè nelle fusioni nè in altre soluzioni.
Ripartendo da zero, dunque, si è scelta la logica - rivoluzionaria - della formula 1 (telaio con motore portante), ma non è detto che sia così semplice adattarla alla dinamica delle due ruote. Come al solito, da tifoso delle rosse, mi auguro di sbagliarmi.