[REPORTAGE] La zingarata di fine stagione, atto secondo
un anno fa di sti periodi aprivo sto topic
viewtopic.php?f=7&t=87490 ieri la storia s'è ripetuta
qualche socio della mia sezione aveva in programma una uscita verso il terminillo, c'ho pensato un po' ma poi ho desistito perchè mi sarei dovuto alzare prestissimo e fare un sacco di chilometri (le ultime parole famose...). così venerdì sera davanti a una birra al pub m'è venuto in mente che ho in sospeso la salita sulla vetta del monte amiata: destinazione decisa
vista l'improvvisata non ho tempo di prepararmi una cartina così decido di usare il cellulare come navigatore per non perdermi (troppo)
sabato mattina partenza 8,30 con il sole, comincio ad andare verso l'interno, a bocca serriola c'è un freddo e una nebbia che si taglia col coltello... quasi quasi mi viene voglia di girare il culo e tornare a casa, ma tiro avanti e la situazione migliora
poco prima di cortona il meteo si è definitivamente rimesso al bello
visto che è periodo di vendemmia mi faccio un giro a tema passando per montepulciano, poi mi affido al navigatore e mi godo la strada, che in toscana non delude mai
arrivo ai piedi dell'amiata e comincio a salire per la vetta; l'ambiente ricorda l'abetone, col bosco fitto che lascia tutta la strada in ombra, strada che però non è un granchè, non è divertente ed è anche piena di lavori in corso. in ogni caso continuo a salire verso la vetta, arrivo al termine della strada dove trovo un parcheggio e 4 hotel
sinceramente anche qui mi cascano un po' le braccia... m'aspettavo un posto un po' più "montano"
mi infilo in un posto a mangiare un panino, poi esco e faccio due passi a piedi, scoprendo che la "vera" vetta si raggiunge a piedi risalendo un pezzo della pista da sci. a vista sembra un tragitto abbastanza corto, in salita si, ma fattibile, così mi metto di buona lena in tuta e stivali a risalire la china. in 15 minuti arrivo in cima (col fiatone) ma almeno mi godo il panorama (un po' oscurato dalle nuvole basse) ai piedi di una croce costruita in tralicci di ferro. da questo punto si vede l'ennesimo elemento "deludente": una marea di antenne enormi, non so di cosa fossero, ma mi dava proprio fastidio vedere questi "barili" bianchi appesi ai tralicci in mezzo al bosco
va be, continuiamo, vedo a poca distanza le indicazioni per la "madonna degli scout", seguo le indicazioni e arrivo a un complesso di rocce scavate a mo di scalinata con tanto di corrimano, e in cima a questo blocco una madonnina e un bel panorama
adesso sono soddisfatto per aver raggiunto veramente la vetta
scendo giù e torno sulla moto, scendo il monte sul versante ovest verso arcidosso salendo poi per montalcino (eh... è periodo di vendemmia...) e ancora su in direzione siena
strade paurose come sempre, ritmo andante, mi faccio i miei programmi che proprio nel momento in cui sembrano perfetti vengono mandati per aria da una strada chiusa per una gara di auto d'epoca... 20km di deviazione (e manco il tempo di fermarmi a vedere la gara), ma sono riuscito a raggiungere la mia meta: questa la dedico a uno che se non si muove a rimettere insieme una moto n'altro po' si scorda come si fa a guidare... vediamo se si fa vivo nel topic...
insomma manco fossi un sommelier mi sto facendo il giro dei vini toscani, ma devo cominciare a tornare verso la east coast, così prendo per montevarchi e poi arezzo, e qui... il dramma... cellulare scarico. in mezzo ad arezzo, senza una cartina, sapendo solo che devo prendere la strada che porta ad anghiari... paese che sembra non esistere visto che non trovo una indicazione manco a pagarla. mi ritrovo a girare un'ora avanti e indietro per arezzo come una pallina da ping pong, alla fine trovo l'incrocio, si sta facendo tardi, la soluzione è una... pedalare... arezzo, anghiari, sansepolcro, personal best a bocca trabaria, poi giù urbania, acqualagna e infine superstrada fino a casa
alla fine ho glissato il giro con gli altri soci per non fare troppi chilometri... e ne ho fatti 600 lo stesso... che incoerenza!