è morto Walter Bonatti

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Hoilcertificato
00mercoledì 14 settembre 2011 19:50
è morto Walter Bonatti
Mi sento a corto di parole. Ce ne vorrebbero di buone per ricordare in modo adeguato un uomo che per me è stato uno dei pochissimi che ho mai davvero ammirato e amato in modo incondizionato. Ho sofferto per le calunnie che gli hanno rivolto. Ho gioito tutte le volte che ha conquistato vette impossibili. magari dopo giorni di agonia in parete. quando era da solo svuotato nel fisico e nella testa proiettato in quella dimensione metafisica che solo quando la Natura ti torchia con tutta la Sua Furia puoi sentire. E cavandosela sempre riuscendo ad attingere lucidità dalla stanchezza. Nonostante tutto.
Bonatti era il più grande di tutti quando affrontare la montagna significava farlo con una manciata di chiodi, la piccozza, qualche volta dei cunei di legno e corde di canapa che diventavano dure come rami sotto le tempeste di neve. Tutto il resto lo facevano le mani la testa il cuore e le palle.
Mi ha fatto sentire fiero di essere italiano. Come quando si è inventato un pendolo impossibile per superare una situazione di impasse assoluta sul pilastro del Dru (da allora i francesi in suo onore l’hanno chiamato Pilastro Bonatti). Come quando ha posato le mani sulle rocce del Cervino per scalare la parete nord in pieno inverno e in solitaria. Come quando, in trance, sfigurato dalla fatica ha abbracciato il crocifisso monumentale in cima alla vetta.
O come quando nell’agosto del 61 tentò l’assalto al pilone centrale del Freney sul massiccio del Monte Bianco. In quell’occasione si unirono due cordate. Quella italiana composta da Bonatti, Gallieni e Oggioni e quella Francese composta da Mazeud, Kohlmann, Guillaume e  Vieille. Ritornarono a casa solo Bonatti, Gallieni e Mazeud gli unici “che avevano una donna ad aspettarli a casa”.
Questa primavera al Trento Film Festival ho avuto l’onore di stringere la mano a lui e a Mazeud al termine di una serata moderata da Messner in cui si è ricordata la tragedia di quei giorni. Per chi avesse voglia di conoscere un po di più chi era quest’uomo consiglio di leggere il libro di Marco Albino Ferrari intitolato Freney 1961. un racconto di straordinario coraggio e autentico spirito sportivo che dovrebbe essere letta nelle scuole e conosciuta da tutti.
Niente. Addio caro Walter.
Frenk
00giovedì 15 settembre 2011 07:37
Re: è morto Walter Bonatti
Ho letto. Non conoscevo.

Un saluto rispettoso.
Marina1989
00giovedì 15 settembre 2011 14:15
Re: è morto Walter Bonatti
Grande rispetto per questo alpinista e giornalista italiano
DesmoJoker
00giovedì 15 settembre 2011 16:31
Re: è morto Walter Bonatti
Uomini d'altri tempi, Italiani con la I maiuscola. Rispetto.
Hoilcertificato
00giovedì 15 settembre 2011 17:57
Re: è morto Walter Bonatti
"Frenk":

Ho letto. Non conoscevo.

Un saluto rispettoso.




Caro Frenk purtroppo la sua voce in tutti questi anni si è sentita con estremo pudore, e quasi esclusivamente nei suoi libri, perchè la versione ufficiale della conquista del K2 nel 1954 lo ricoprì di infamia. E lui non era certo uomo da invettive. è stato riabilitato solo nel 2008 quando il CAI ha riscritto la versione ufficiale alla luce delle inconfutabili prove che dimostrarono l’apporto fondamentale di Bonatti e dello sherpa Mahdi al successo della spedizione. E soprattutto che Bonatti aveva sempre detto la verità.

Le cose in estrema sintesi andarono così:
Bonatti era l’alpinista più giovane della spedizione e non era tra quelli che Desio aveva designato per il balzo finale alla vetta. Suo compito sarebbe stato quello di portare fino al nono campo le bombole d’ossigeno che avrebbero permesso a Compagnoni e Lacedelli di arrivare in cima.

Lui e Mahdi (lo sherpa) arrivarono fino al punto dove era concordato ci sarebbe stato il nono campo ma non lo trovarono perchè Compagnoni e Lacedelli avevano allestito la tenda in un altro punto, 250 metri più in alto e nascosto alla vista perché (stranamente) posizionato dietro una collina e fuori dalla via designata.

Bonatti e Mahdi arrivarono quasi al tramonto e non trovarono nessuno ad aspettarli e nonostante chiamassero a gran voce nessuno si fece vivo anche solo per controllare dove fossero. Vista l’ora tarda eil buio imminente era impossibile tornare indietro. Dovevano accamparsi lì.
Qualcuno (a ragione secondo me) pensa che Comapgnoni e Lacedelli fecero così per impedire a Bonatti di fermarsi con loro, perché era più giovane e in forma e con ogni probabilità sarebbe stato in grado di raggiungere anche lui la vetta ma senza l’uso dell’ossigeno. Ovvio che la cosa avrebbe oscurato la loro vittoria e Bonatti sarebbe stato considerato il vero conquistatore del k2.

In ogni caso lui e lo lo sherpa furono abbandonati al loro destino. si trovarono a più di 8.000 metri senza un riparo e furono costretti a passare una intera notte esposti ai venti e alle tempeste del k2 a -50 senza sacchi a pelo senza alcun riparo col rischio di morire o perdere degli arti per congelamento (Mahdi in effetti riportò lesioni gravi da congelamento). In qualche modo riuscirono a sopravvivere a quella notte infernale e a scendere.

Lacedelli e Compagnoni la mattina uscirono dalla tenda e andarono a recuperare l’ossigeno che Bonatti aveva portato fin lassù e che non era stato toccato durante la notte. Raggiunsero la vetta e poi, probabilmente per rendere ancora più eroica la conquista dissero che avevano raggiunto la vetta senza l’ossigeno perchè i due portatori l’avevano consumato. Cosa che era impossibile perché né lui né Mahdi disponevano di un respiratore.
Ovvio che sin da subito molte circostanze sembrarono sospette. Ad es. perché Compagnoni e Lacedelli portarono le bombole con tanto di trespoli fino in cima caricandosi di quasi 20 kili a testa se erano vuote?
La verità risuonò sempre chiara nei racconti cristallini che Bonatti ha sempre fatto di questa squallida vicenda ma finalmente venne fuori (in modo fortuito) solo nel 94 e grazie all’accortezza di un medico australiano che ricordò di aver visto due fotografie pubblicate su Mountain World (e che non figurano nel libro ufficiale) in cui in una Compagnoni ha ancora il respiratore applicato alla faccia e nell’altra Lacedelli ha un cerchio di brina intorno alla bocca, segno che si è appena tolta la maschera.
50 anni perché fosse riconosciuta la verità. Dopo il K2 Bonatti non ha più partecipato a spedizioni nazionali ma ha compiuto da solo o con pochi fidati compagni imprese eccezionali nella storia dell’alpinismo moderno. Alcune le ho citate più su, ma leggerle dalla sua penna vi assicuro sono da brividi.
Lord Z of Dogtown
00giovedì 19 gennaio 2012 15:49
Re: è morto Walter Bonatti
Avrei voluto postare un' immagine del Cerro Torre per ricordare l' impresa di quest' uomo insieme ai suoi compagni di scalata cui mi purtroppo queste immagine resterà solo impressa nella mia mente.
Hoilcertificato
00giovedì 19 gennaio 2012 18:46
Re: è morto Walter Bonatti
"Lord Z of Dogtown":

Avrei voluto postare un' immagine del Cerro Torre per ricordare l' impresa di quest' uomo insieme ai suoi compagni di scalata cui mi purtroppo queste immagine resterà solo impressa nella mia mente.



§42§
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:08.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com