Brivio: "Rossi? Nessuna pressione"
Brivio: "Rossi? Nessuna pressione"
"E' abituato ad avere avversari forti"
Valentino Rossi è uscito malconcio da Donington, complice la vittoria di Stoner e i tanti problemi della sua Fiat Yamaha. Il team manager della scuderia italo-giapponese, Davide Brivio, analizza il momento difficile: "Continuiamo a soffrire - dice a Tgcom - in particolare quando l'asfalto non è asciutto. La Michelin si è fatta sorprendere, non resta che lavorare. Rossi? Nessuna pressione, è abituato ad avversari forti".
Nulla è perduto. Ventisei punti di ritardo con molte gare ancora da disputare sono un distacco recuperabile, non essendo nemmeno a metà campionato. Ma a differenza dell'anno scorso, il binomio moto-pilota avversario sembra essere davvero più che competitivo, quasi insuperabile per la Yamaha e il 'Dottore', alle prese con vari problemi tecnici, dal motore alle gomme che non danno quell'affidabilità che regna sovrana in Ducati. Davide Brivio è cosciente che c'è ancora molto da lavorare per ridurre il gap, ma di una cosa è convinto: "Stoner non più forte di Valentino - sottolinea a Tgcom - certo è veloce, sbaglia pochissimo e rende la vita difficile a chiunque. Ma Rossi non deve dimostrare niente, anzi. Avversari come Casey motivano e stimolano, non fanno certo paura e non mettono pressione". Anche su presunti motivi personali alla base della crisi di Rossi, Brivio ha le idee chiare: "Non vorrei commentare la situazione, ma posso dire che in dieci anni ad alti livelli queste cose non lo toccano minimamente e i risultati lo hanno dimostrato. L'anno scorso il discorso era molto simile, eppure siamo arrivati a giocarci il mondiale all'ultima gara dopo una gran rimonta. Come l'ho visto ieri dopo la gara? Sereno e desideroso di capire dove si può e si deve migliorare".
Capitolo tecnico. La Yamaha è ancora molto lontano dalla Ducati? "Siamo migliorati - ammette - soprattutto sull'asciutto. E' chiaro che le condizioni di Donington non ci hanno permesso di lavorare in una certa maniera visto che il tempo è cambiato moltissimo. Restiamo indietro sui lunghi rettilinei, dove la Ducati mostra la sua superiorità a livello di motore, e sulle gomme. Il passaggio dalle 1000 alle 800 è stato capito immediatamente dalla Bridgestone, che ha fatto passi avanti da subito mentre forse la Michelin si è fatta sorprendere e non è riuscita a ridurre il gap. Ora c'è Assen e non c'è molto tempo per migliorare visto che si corre già sabato. Prevediamo le stesse condizioni di tempo, molto variabile, quindi è difficile fare passi in avanti. Ma il tempo per recuperare c'è".
Infine il mercato piloti al centro dell'attenzione. La prestazione di Colin Edwards, secondo in Gran Bretagna, non è passata inosservata in casa Yamaha: "Sappiamo di avere un gran pilota in casa - spiega - è stato bravo anche in condizioni proibitive. Diciamo che l'arrivo di Jorge Lorenzo lo indicano gli altri, Colin potrebbe anche rimanere...".
da tgcom