DUCATI COMPRA CAGIVA?

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Wavebass
00giovedì 13 marzo 2003 22:19
Intervista a Federico Minoli neo presidente di Ducati. Tratta da Motonline.

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E’ un periodo di forti sconvolgimenti in Ducati: in meno di un mese è cambiata la Direzione Commerciale, con Mirko Bordiga che ha sostituito Nicola Greco; poi è stata riorganizzata l’area comunicazione che è stata affidata a Francesco Rapisarda; infine la notizia più clamorosa, con il Presidente Federico Minoli che ha assunto anche la carica di Amministratore Delegato, fino a quel momento ricoperta da Carlo Di Biagio.
Una coincidenza? Certo, i tempi sono difficili per tutti e Ducati, proprio quest’anno, si sta battendo su più fronti - tutti davvero impegnativi - dal debutto in MotoGP, alla difesa del predominio in SBK con la 999 che deve sostituire il “mito” 916, al lancio di un modello fortemente innovativo come la Multistrada, ormai in dirittura d’arrivo. E così, messa a punto la squadra, le redini le ha riprese saldamente in mano Federico Minoli, da sempre regista del nuovo corso Ducati dopo l’acquisizione da Claudio Castiglioni. Insomma sembra ormai che la benzina gli stia entrando nel sangue ed è sempre più facile vederlo abbandonare la grisaglia da manager per le t-shirt con i colori sociali, e lasciarsi trascinare dalla passione.

- E adesso la Ducati la dirige lei in prima persona… perché questo cambiamento? Si tratta di un incarico ad interim o continuerà a coprire questa funzione?

“Non è un incarico provvisorio e non si tratta di una scelta traumatica derivata da qualche emergenza. Il fatto è che con Carlo Di Biagio eravamo un po’ sovrapposti nelle funzioni che coprivamo in azienda: visto che lui aveva impegni familiari che gli imponevano di ritornare a Roma, come logica conseguenza per i prossimi quattro anni sarò io a dovermi occupare di Ducati”.

- Certo è che non assume questo incarico in un momento facile. A gennaio il mercato è andato male e anche febbraio ha mostrato segni di forti cedimenti…

“Anch’io vedo nubi minacciose all’orizzonte ma non siamo ancora nella tempesta. Per capire meglio bisognerà aspettare marzo e aprile; gennaio e febbraio sono stati negativi nei numeri ma non hanno dimensioni tali da essere significativi per l’andamento generale dell’anno. Piuttosto mi preoccupa di più il perdurare della debolezza dei mercati USA e tedesco che per noi sono molto importanti. Ducati, peraltro, ha chiuso negli ultimi anni ottimi bilanci e non ha problemi finanziari. Di conseguenza guardiamo con preoccupata attenzione, ma anche con serenità, alle difficoltà che si potrebbero prospettare sul mercato”.

- Con quali strumenti affrontate un mercato 2003 che si prospetta così difficile e combattuto?

“Siamo pronti. Abbiamo già in vendita tutta la gamma delle novità presentate lo scorso autunno a Monaco e, per il prossimo futuro, ci aspettiamo molto dalla Multistrada. Sono davvero fiducioso del successo di questo modello. Pensare che quando l’abbiamo deliberato io stesso avevo molti dubbi: temevo che fosse poco nel DNA della Ducati. Adesso invece ne sono un sostenitore convinto: è stupendo da guidare, e sono certo che aprirà un nuovo segmento nel mercato”.

- Spesso si è parlato per Ducati di acquisizioni o di fusioni (ndr: i nomi più ricorrenti sono stati quelli di Harley-Davidson e KTM). In questi giorni invece si dice di un vostro interesse per il gruppo Cagiva. Che cosa c’è di vero?

“Non posso smentire, sono voci ormai sulla bocca di tutti… Confermo che c’è un interesse di Ducati ad acquisire il gruppo Cagiva. Il problema è che il loro indebitamento è di molto superiore al valore del gruppo stesso e, di conseguenza, questa acquisizione sarà possibile solo se si troverà un concordato con i creditori che aiuti a superare questo ostacolo. A noi, ovviamente, interessa soprattutto Husqvarna che sarebbe un marchio complementare perfetto per Ducati, specie sul mercato USA”.

- Pensate a una partecipazione nel gruppo Cagiva o ad un’acquisizione in toto?

“Queste operazioni hanno senso e funzionano solo se si acquisisce il controllo totale. Ma ciò non esclude affatto – anzi, ci piacerebbe molto - che Claudio Castiglioni e il suo gruppo (Ndr: Galluzzi, Tamburini, CRC) continuassero a lavorare per noi: sappiamo bene che sono stati loro a creare molte tra le più belle motociclette degli ultimi anni…”

nakano
00domenica 16 marzo 2003 11:44
speriamo.....
il gruppo cagiva ha un potenziale immenso secondo me!
sperem!
cosi torna il nostro grande designer magari!!!!!!!
Highwall
00lunedì 17 marzo 2003 11:22
... che Minoli fosse un grande già si sapeva!!!

lo ammettono anche i concorrenti!!!

speriamo .... faccia tornare Tamburini e C.
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