La Desmosedici RR scalda il motore

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DANKO78
00giovedì 4 novembre 2004 10:11
Procede, nel rispetto delle tappe previste, la messa a punto della versione stradale della Desmosedici MotoGP. Il 4 cilindri è già al banco e al prossimo Salone di Milano vedremo la moto in configurazione definitiva
La Ducati sta mantenendo la promessa: la Desmosedici RR, modello di massimo prestigio tecnico e sportivo della sua storia industriale, sta rispettando la tabella di marcia annunciata al WDW 2004 dal suo Presidente, Federico Minoli; attualmente il motore “replica” della Desmosedici MotoGP è al banco per tutta una serie di test e parallelamente si lavora sulla ciclistica e sul disegno della moto, che vedrà la luce in tempo per il prossimo Salone di Milano a fine 2005.
Il quattro cilindri a “doppia L” con distribuzione desmodromica a 16 valvole comandata da ingranaggi in cascata, che eroga in versione corsa oltre 230 CV e ha superato la velocità massima di 340 km/h, è quindi già configurato in versione stradale, ed è inutile dire che, se la D16 MotoGP è la moto più veloce della sua categoria, la D16 RR ha molte probabilità di diventare, alla nascita, il punto di riferimento della categoria in fatto di prestazioni.Tutto questo ha già un prezzo: 50.000 Euro circa, in linea con una costruzione che non risparmia nulla in fatto di materiali, di soluzioni tecniche e di rifiniture. Molte Case nella storia del motociclismo hanno proposto al pubblico, con targa e fanale, la replica delle loro ammiraglie da corsa, ma in molti casi si ne è uscito un modello con concreti riferimenti, ma con un’anima molto diversa; la Ducati promette di replicare non solo il corpo della sua Desmosedici MotoGP, ma anche l’anima. Attendiamo con trepidazione.
L’iniziativa della Ducati presenta molte analogie con quella della Honda, che mise in vendita un numero limitato di esemplari della sua più sofisticata moto da corsa: la NR con pistoni ovali, due bielle per pistone e 8 valvole per cilindro, a un costo prossimo ai 100 milioni di lire dell’epoca. Si discosta però per le prospettive: se la NR era improponibile in versione di serie per l’eccessivo costo industriale e per probabili carenze di affidabilità rispetto ai più evoluti plurifrazionati “cilindrici”, la Desmosedici RR non ha niente che le vieti di diventare, previo opportuno ridimensionamento del progetto, una quattro cilindri in grado di concorrere sul mercato internazionale delle ipersportive pseudo-normali.
Ed è questo il grande punto interrogativo. Per ora la Ducati nega con fermezza questa ipotesi, col malcelato terrore che una simile prospettiva, se fatta balenare al pubblico dei ducatisti, possa ridurre drastricamente le preferenze accordate alle bicilindriche che costituiscono tuttora l’ossatura commerciale e di immagine dell’azienda di Borgo Panigale. Ma il proverbio dice: “Mai dire mai”; conoscendo la mentalità delle industrie, la prima cosa che succederà quando la prima Desmosedici RR da 50.000 Euro sarà stata consegnata al WDW 2006 – come da programma – qualcuno a Bologna comincerà a dire: “Perché non ne facciamo anche una versione da 20.000 Euro?”. Scommettiamo?
-tratto da motonline-

Marcoguitarplay
00giovedì 4 novembre 2004 19:08
Speriamo...........:.....:.....:......:

NaNoMMC
00venerdì 5 novembre 2004 02:51
????????
una quattro cilindri in grado di concorrere sul mercato internazionale delle ipersportive pseudo-normali.

ma chi scrive è scemo? se attualmente un R1 te la vendono anche a 11000 euro mi spiegate voi come fa a concorrere nel segmento una moto che ne costa quasi 5 volte tanto? di sicuro sarà la dimostrazione che quando la ducati costruisce una 4 cilindri i jap devono solo stare zitti a guardare....

....li sfidiamo sul loro territorio...[SM=x35597] [SM=x35597] [SM=x35597]
gabri620
00venerdì 5 novembre 2004 07:52
il fine giustifica i mezzi
il fine giustifica i mezzi.
E' uno dei detti che preferisco.
inentdo dire che si possono leggere 2000 virtuosismi di tecnologia pura in merito ad una moto e/o un motore.
Se poi il motore fa il 20% di potenza in meno rispetto alla concorrenza e la mot pesa 20 kg in più, a mio modesto parere, è stata fatta una stronzata.
Personalmente vorrei che la desmostrada, oltre alle ruote in magnesio-antani-berilio, oltre ad un motore derivato dalla racing (derivato vuol dire tutto o niente, ma sicuramente vuol dire hce è diverso....), alla fine pesi meno dell jap da 14000€ e magari vada anche un po' più forte.
Non vorrei un'esercitazione di tecnica fine a se stessa come fece l'honda con l'NR: bella quanto si vuole e eivoluzionaria, ma quando presentano i cilindri ovali, addirittura vietati in F1 perchè dovrebebro regalare troppi CV(sebbene nessuno lo abbia mai dimostarto...), e poi il motore è meno potente di quello dell0'RC45 e delle altre 4cil jap....secondo me l'NR è stata una puttanata di moto.
io non vorrei che lo stesso accadesse in Ducati.[SM=x35645]

emperor77
00lunedì 22 novembre 2004 20:20
in versione da corsa...
ha ben più di 230 cv ed è arrivata a 357 km/h... stabilendo il record in motogp se non sbaglio...
Doc85
00martedì 23 novembre 2004 13:25
si..si...
la d16 ah stabilito il record di velocità in moto gp...
ma di sicuro io non me ne faccio nulla di 357 km/h...
MazzingaZ
00mercoledì 24 novembre 2004 22:51

il mercato di riferimento non è certo quello delle R1 normali...ma quello dei 999R!
chi si può permettere una moto del genere non ci va mica in giro per le strade ma solo ed esclusivamente in pista...e magari la comprano per farci le gare...

comunque io penso, infamatemi quanto vi pare, che nel momento in cui la desmosedici "scenderà in strada" tornerà subito in pista nel mondiale SBK...un po' mi spiace ma è l'unico modo per continuerà il dominio[SM=x35597]


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