Re: Moto-teoria by Melandri: 33+33+33
questo post penso l'abbiate letto più o meno tutti(riportato da una ltro socio sulla discussione di Canepa):
mi sa che questa volta Melandri getta la spugna veramente:
“Il mio stile di guida è l’esatto contrario di quello ideale per guidare questa moto - confessa Melandri - mi sento come se stessi sul bagnato, anche quando è asciutto. Non so se il mio futuro sarà con Ducati. Il mio contratto scade nel 2009 ed i rapporti con lo staff, i tecnici ed i responsabili sono buoni.Credo che sia importante trovare la strada più logica per entrambi. Se le cose andranno male ancora a lungo, non è nel loro interesse tenermi né nel mio rimanere. Se qualcuno può fare meglio di me, sono pronto ad abbandonare”.
per me il discorso è che la Ducati e Bridegestone(mi limito alla ufficiale, perchè poi i clienti bisogna vedere che mezzi hanno a disposizione), è un ottimo 66%, ma non è il 66% che può andare a sommarsi con il 33% di Marco.
cioè, vedendolo dal punto di vista "matematico", ora si dovrebbe fare 33+33-33, perchè di fatto la guida di Marco è qualcosa che assolutametne non si sposa con il pacchetto che ha a disposizione, quindi semmai è un togliere e non un aggiungere.
però secondo me è corretto il discorso che fa lui.
nel senso che tutti, in particolare il suo ex-manager Loris Reggiani(non capisco che gusto ci trova!), non fanno che parlare di crisi psicologica. ma io sono totalmente d'accordo con Marco. nel senso che la vera psicologia di un pilota si vede quando tutto va bene e non quando tutto va male. Ad esempio la differenza tra Stoner e Pedrosa è palese!
Stoner è uno che non molla mai, a costo di rischiare anche oltre il possibile, Pedrosa è uno che fa qualche tentativo e poi molla il colpo. Stoner è uno che alla prima occasione con una moto vincente si è portato a casa un titolo, con una stagione non semplice, perchè quando stravinci in quel modo, come nel 2007, non è mica facile stare concentrati e non montarsi la testa. Pedrosa è uno che se gli dici "oggi Rossi era imbattibile" si mette a ridere e ti dice di sì(spero per lui che non avesse capito bene...), mentre Stoner ti risponde subito a tono, chiarendo la questione.
è qui che si vede la differenza di psicologia, quando uno Stoner, dopo un inizio stagione non incredibile, te lo ritrovi a martellare per due gare di seguito, rifilando a tutti oltre mezzo secondo fin dalle prime prove libere(perchè anche ad Assen sta facendo come a Donington).
cioè, per me non è corretto, irrispettoso e anche "banale", parlare di crisi psicologica quando un pilota è in difficoltà. la vera forza mentale di un pilota si vede quando è lì per vincere e può farlo.
semmai, il grosso difetto che ha Melandri, ma che non è l'unico ad avere, perchè lo stesso si potrebbe dire di Hayden e sopratttuto di Bayliss, ad esempio, è il fatto di essere totalmente incapace ad adattarsi a moto diverse.
la desmo16 è un'altra cosa rispetto alle pari categoria, come credo sia la Yamaha. le due case hanno intrapreso scelte diverse, ma che sicuramente le rendono distinguibili dalle altre "colleghe" e soprattutto, competitive! io sono dell'idea che Marco sulla Yamaha, oggi come oggi, starebbe sempre intorno al quinto posto, o a podio. Così come sono convinto però che un Rossi, nel giro di un inverno, arriverebbe a guidarti la desmo16 come Stoner e forse anche più forte.
per questo secondo me è correttissima la teoria del 33+33+33, ma c'è da tener conto che non sempre il 66% dato da moto e gomme si va poi a "sommare" con il restante 33% dato dal pilota. perchè il pilota è fatto di sensazioni, istinto, umore, non è un qualcosa di "tecnico".
e quello che fa di un pilota la sua vera forza, secondo me, sta proprio la capacità di sapersi adattare ai diversi 66%(o anche meno) che gli capitano sotto mano, cercando non solo di modificarli a suo piacimento, ma di modificare anche sè stesso.
io sono uno che assolutamente ribadisce sempre che Rossi ha avuto delle grandi fortune, ma se c'è una cosa che gli va riconosicuta è quella di sapersi adattare a qualsiasi condizione di mezzi. con le 500 aveva imparato ad andare forte, con le prime MotoGp lo stesso, con la Yamaha, lo stesso.
certo, ha sempre avuto moto e gomme al top, cioè quel 66% pieno, ma non è detto, secondo me, che un pilota con quel 66% si trovi necessariamente bene. tant'è vero che l'anno scorso, nonostante la M1 e la Michelin fosse in difficoltà, quindi mancasse quel 66%, ci sono state delle gare in cui altro che il 66%, avrei detto che Yamaha e Michelin andavano oltre il 70!
anche ilf atto di potersi costruire la moto a piacimento. ok, ma Capirossi non ha avuto le stesse oppurtunità di Rossi con la 800? eppure sulla Gp7 non si è mai trovato! adesso non ha le stesse possibilità con Suzuki? beh, vedremo a Brno se è effettivamente così importante potersi costruire una moto a piacimento. per me conta di più il sapersi adattare.
se una moto sai che può portarti a podio, ok cercare di migliorare il feeling, ma stravolgerla per me è una cosa assurda! sei tu che devi capire come sfruttare la moto, capire quel 66% e aggiungerci il tuo 33 per ottenere i risultati che SAI che quella moto e quelle gomme possono darti.
penso che, per quanto riguarda la capacità di adattarsi, non esiste migliore esempio del passaggio di Bayliss alla Honda... era una moto almeno da piazzamento, ma lui non è mai riuscito a tirarci fuori nulla di buono. vuoi per le "particolarità" della sua guida, vuoi perchè è stato un anno un po' difficile, ma cmq su quella moto proprio non si è mai trovato, a tal punto da andare a chiedere gli assetti a Barros, suo compagno di squadra!
quindi ok il 33+33+33 ma bisogna sapersi adattare.