MotoGP - Le pagelle del 2004

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pico66
00mercoledì 3 novembre 2004 14:52
Siete d'accordo ragazzi con i voti e i giudizi espressi?

Rossi: grazie
I numeri dicono che su cinque anni di partecipazione alla classe regina ha vinto quattro titoli e che non riesce a portare a casa meno di nove gare a stagione.
Nel solo 2004 piace ricordare, tra i tantissimi capolavori, il sorpasso all’ultima curva in terra australiana.
Eppure, paradossalmente, quest’anno parlare del gesto sportivo pare inadeguato.
Perché il vero miracolo non è sorpassare Tamada in un punto dove a nessun altro pilota verrebbe anche solo in mente di provarci, ma aver messo alla berlina la seducente cultura che nobilita la scusanti di chi fallisce più del valore di chi, invece, raggiunge il successo.
Poeta in moto e maestro di vita.

Gibernau: 10
Gli va ascritto il grandissimo merito di aver tenuto in vita, per il secondo anno consecutivo, il mondiale piloti, il mondiale team ed il trofeo BMW.
Chiude con quattro vittorie stagionali, che consentono alla Honda di vincere il titolo costruttori, tanti punti e la conferma che il 2003 non è stato un caso.
Primo degli esseri umani ed un futuro da uomo di punta della casa dell'ala d’orata.
A ciascuno il suo.

Biaggi: 5
Su sedici gare, una vittoria in una delle piste tecnicamente meno significative di tutto il mondiale.
Nella classifica iridata i punti che da Gibernau sono quaranta. Troppi.
Come troppo rinunciataria è quasi sempre apparsa la condotta di gara.
A conti fatti, l’idea di imbrigliare la sua classe in calcoli da ragioniere ha prodotto unicamente un’altra annata senza gioie.
I bei tempi della Yamaha sono lontani.

Barros: 0
Fino al gran premio della comunità valenciana del 2004, a memoria d’uomo nessuno si ricordava di una prima guida HRC che non fosse riuscita a vincere almeno una gara nel corso di un’intera stagione.
Il resto è la cronaca di ambizioni iridate finite dopo due gare e qualche piazzamento.
Troppo brutto per essere vero.

Edwards: 6
Annata da onesto lavoratore del manubrio, poco in sintonia con le roboanti dichiarazioni di inizio stagione.
Sarà stato anche penalizzato dal non aggiornamento del suo mezzo, ma due podi su sedici gp sono un bottino decisamente magro.
L’anno prossimo vedremo se sarà capace di approfittare del ruolo di scudiero del campionissimo.

Tamada: 9
Il suo stile di guida meriterebbe cinque minuti di riprese a gara indipendentemente dalla posizione in pista: semplicemente bellissimo.
Quest’anno poi ha dimostrato di essere velocissimo e senza paura, imponendosi con autorità in due occasioni.
Nel 2005 sarà a parità di condizioni tecniche e potremo finalmente capire fino a che punto il ruolo di tester Bridgestone sia stato penalizzante.

Hayden: 5
Dopo il primo anno di apprendistato, un altro anno di apprendistato.
Che di per sé non è uno scandalo per alcuno, ma che diventa terribilmente scomodo quando sei uno dei due piloti ufficiali della casa assoluta dominatrice dell’ultima decade.
La sua conferma per il terzo anno di seguito è la miglior testimonianza delle difficoltà a trovare alternative convincenti.

Capirossi: 6
Vittima di un telaio che non funziona a dovere, passa tutto l’anno a battagliare anonimo a centrogruppo.
Gli evidenti problemi tecnici rendono quasi ingiudicabile il lavoro di messa a punto mentre, a tratti, esaltano le pure doti di guida.
Sospeso.

Checa: 2
Porta la seconda Yamaha al settimo-nono posto nella generale, con all’attivo un solo podio e circa un terzo dei punti del compagno di squadra.
La sua peggiore stagione da quando difende i colori di Ywata ha l’unico pregio di smentire qualsiasi illazione in merito ai presunti progressi fatti dalla M1 rispetto alla concorrenza.
Inadeguato.

Nakano: 9
Se è capitato di trovare la verdona nel gruppo dei primi, lo dobbiamo a questo pilota coraggioso e matto come solo chi guida una motogp può essere.
Il 2004 passa all’archivio per lo storico podio giapponese e per l’incredibile volo del Mugello.
Funambolico.

Bayliss: 4
Con la sola eccezione del ruggito finale, davvero un disastro.
Mostra tutti i propri limiti con un mezzo con molte lacune, ma che da sole non giustificano una mancanza così evidente di un qualsiasi risultato.
Il licenziamento è stata l’inevitabile dolorosa conseguenza.


Melandri: 3
Dopo un 2003 all’insegna delle cadute, un 2004 all’insegna delle cadute.
Ora come allora la moto non lo aiuta, ma a tutto c’è un limite.
Ed il dodicesimo posto finale lo supera ampiamente.

Hopkins: 7
Senza sponsor munifici pronti a regalargli una sella competitiva, battaglia senza risparmiarsi su un mezzo inferiore e con gomme da scoprire ad ogni curva.
La speranza è di vederlo con un mezzo almeno un poco più competitivo.

Honda: 1
Nel 2003 vinse 15 gp su 16, schiantando la concorrenza e piazzando nei primi tre posti tre suoi piloti.
Nel 2004 ha marcato ancora di più la differenza con tutti i suoi sei piloti nelle prime sette posizioni. Eppure è riuscita, grazie ad una serie di comportamenti che neppure il più ottimista direttore commerciale Yamaha avrebbe sognato, ad essere la vera rivale di Rossi e dunque la grande sconfitta.
Complimenti.

Yamaha: 10 e lode
La M1 non è neppure lontana parente della cugina di Tokyo, e la differenza emerge qualsiasi dato si analizzi.
Ma questo, finché Rossi correrà su una moto, è un dettaglio del tutto irrilevante.
Averlo intuito un anno prima di tanti altri significa conoscere le moto ed i motociclisti.
Complimenti.

Aprilia - Ducati - Kawasaky - Proton - Suzuki: 4
Chi più, chi meno, chiude un anno pieno di delusioni.
Le moto non vanno, i piloti non funzionano, le gomme mollano a metà gran premio.
In altre parole non ha funzionato nulla o quasi, come ben testimonia il duopolio del podio.
È tutto da rifare.

WCM: 10 e lode
Una scuderia “fai da te”, in mezzo a imperi planetari, con problemi di bilancio tanto grandi quanto la passione.
Nelle pause trovano il tempo di raccogliere qualche punto e lanciare un nuovo pilota sulla ribalta internazionale.
Il sogno è di vederli sul podio, rinverdendo i gloriosi tempi della Paton.

Direzione corse: 1
Dopo gli scempi dei gp di Gran Bretagna ed Australia 2003, nel 2004 ci regalano prodezze al Mugello, dimenticandosi di applicare il regolamento ai danni di Gibernau, ed in Qatar, quando per di correre in soccorso agli amici della Honda un po’ fanno a pezzi ed un po’ reinventano il regolamento.
Speriamo sia incompetenza.

Telecronisti televisivi: 8
Eurosport si conferma su livelli di assoluta eccellenza.
La strana coppia Meda-Reggiani, oltre ad evidenziare una splendida capacità di gestire sotto il profilo mediatico l’evento, ha chiuso dando pubblicamente atto della svista compiuta fino all’anno scorso, quando accreditavano ai loro microfoni il chiacchiericcio sulla buona stella del signor Rossi e sulla moto-nasa: il popolo dei motociclisti apprezza chi sa ammettere di aver sbagliato.



Questo invece è un'altro punto di vista:

Promossi, rimandati e bocciati.

Ora che anche l'ultima gara del campionato 2004 del motomondiale è stata corsa, è tempo di bilanci e, dopo tante pagelle, è tempo di scrivere i giudizi finali.

Non sarà facile essere stringati davanti ad un Dovizioso che vince in pista come pilota e manifesta già grandi doti di stratega malgrado la giovane età, o spendere poche parole di circostanza per il fenomeno spagnolo, Pedrosa, che ha catalizzato l'attenzione di tutti in 250 facendo il vuoto in gara, dietro di se. Ancora più difficile lo sarà per quel ragazzo biondo che Cereghini ha ironicamente chiamato “il ricciolino di Tavullia”. Ci si proverà, di più non è consentito promettere.

Iniziamo con i piloti della Classe MotoGP

Classe MotoGP. Campionato Piloti.

1)Valentino Rossi. Promosso con la media del 9
Il ragazzo si è applicato mostrando una forte indole alla vittoria. Tra le sue più grandi doti quella di saper focalizzare la sua attenzione sulla moto e sulle problematiche che la rallentano senza farsi quasi mai accecare da sentimenti di rabbia e vendetta. Conduce le sue gare con uno stile tutto suo che poi è un “non stile”. Quando può parte e fa il vuoto, sennò sta dietro e passa all'ultima curva. Mente fredda, glaciale, in grado di dargli quel bonus che gli ha consentito di condurre il mondiale e di vincerlo al debutto. Da non dimenticare l'entourage capitanato da un altro grande campione come Jeremy Burges, in grado di trasformare in platino, il piombo trasformato in oro da Rossi.


2)Sete Gibernau. Promosso con la media del 8,54
Uno che finisce secondo dietro a Rossi non si può rimandare. Ha guidato bene per gran parte della stagione manifestando solo una debolezza psicologica nei confronti del campione del mondo. Sete nega di aver subito la forza di Vale ma la testa che veniva scossa nel box, nel giorno dell'ultima gara del 2004 corsa a Valencia, sembrava dire il contrario. Non è molto il divario numerico tra la votazione di Vale e quella di Sete. Ciò è dovuto anche al fatto che senza di lui il campionato avrebbe preso un'altra piega. Nessuno sa quale, ma di sicuro non sarebbe stato lo stesso. In formula uno ci si danna perché un tedesco è solito chiudere il mondiale con sessantaquattro gare di anticipo. Se non è successo nella motogp di quest'anno è anche merito di Gibernau.


3)Max Biaggi. Promosso con la media del 7,63
Quasi un un punto da Gibernau e uno e mezzo da Rossi. Il romano potrebbe meritare qualcosa in più ma tenersi bassi nella votazione è un metodo per spronarlo a fare molto meglio. Apre il campionato con Rossi anticipando la scarica di emozioni che si sarebbero viste per tutto il campionato 2004 e chiude il campionato, sempre con Rossi, anticipando le emozioni che si vedranno nella stagione 2005. Sembra un pilota leggermente diverso da quello che guidava la M1 e da quello che ha guidato la prima delle due RC211V messagli a disposizione. Il pilota che si affaccia alla nuova stagione che partirà dai test, sembra un pilota più posato, meno sparone, più maturo. Non che l'età faccia gioco a Max, comunque, un po' più di modo in stile “vecchio saggio” potrà solo giovargli. Già in passato troppe volte, la sua avventatezza nel parlare gli è costata cara. Si spera che nella stagione a venire, avendo tutto quello che ha sempre desiderato cominciando dalla moto ufficiale e finendo da Rossi su una M1, Biaggi possa esprimersi al meglio e come sempre va ribadito, per i suoi tifosi e per i tifosi di tutti gli altri piloti.


4)Alex Barros. Rimandato con due materie: umiltà e modestia.
Indubbiamente il miglior pilota della HRC. Sicuramente il peggior pilota HRC da diverse stagioni. Già perché non si può paragonarlo ad un Hayden. Barros è uno di quei piloti che se non fa scrivere di se per pole conquistate o gare vinte, lo fa per numeri di gran premi a cui ha partecipato, marche di moto che ha cavalcato, numero di incidenti per stagione in cui è rimasto coinvolto. Scese due anni fa dalla Honda e salì sulla Yamaha M1. A Biaggi che chiedeva simbolicamente una pizza per il lavoro fatto sulla M1 lui rispose che di quella moto avrebbe cambiato tutto, carena compresa. I risultati sulla M1 li conosciamo tutti. Salito di nuovo su una RC211V ufficiale è riuscito a collezionare solo magre figure, affatto consone ad un veterano della classe regina. Ciliegina sulla torta la sua dichiarazione in merito alla vittoria di Rossi circa il fatto che vincesse grazie al lavoro svolto da lui nell'anno precedente. Un po' di ripasso su cosa significhi essere umili e modesti, soprattutto quando non si vince, gli farà molto bene


5)Colin Edwards. Rimandato con una materia: tenacia.
Sembrerà strano ma Colin non sembra che abbia corso la stagione 2004 con la stessa tenacia e grinta annunciata durante i test invernali. Asseriva di essere il prossimo campione del mondo ed ha finito quinto con sette punti in più da Tamada. La costanza non gli è mancata tanto da essere l'unico pilota ad essere finito a punti per ben quindici volte su sedici. La prossima stagione la correrà a fianco di Rossi e non sarà una cosa banale. Gli servirà molta grinta per tenere testa ai paragoni che nasceranno e che dovrà combattere ogni giorno. Un soprannome come Texas Tornado va onorato e i tifosi non si aspettano che questo.


6)Makoto Tamada. Promosso con la media del 7
Come giudicare Makoto Tamada? Un pilota in grado di impensierire Rossi e company con delle prestazioni inaspettate. Ha corso con la Honda più vecchia del lotto e non ha mai chiesto a gran voce nemmeno una vite in più rispetto a quanto era stato pattuito. Purtroppo non è stato possibile comprendere ancora il suo reale valore a causa di una moto e di coperture in dotazione a nessun altro (come pacchetto). Il prossimo anno ci dovrebbe essere un piccolo cambiamento a livello di gomme e la speranza è che la modifica del pacchetto non getti nel secchio tutto il lavoro di adattamento fatto da Makoto nei confronti delle Bridgestone. Sicuramente un pilota che farà scrivere di lui molte altre righe di commenti positivi.


7)Carlos Checa. Rimandato con una materia: senso del dovere.
Lo spagnolo si cimenta in sport estremi anche a rischio del contratto che lo vedeva legato alla Yamaha fino a domenica sera ma in gara perde sempre l'occasione per rendersi utile. Se avesse preso un po' più sul serio il suo compito forse la Yamaha avrebbe potuto vincere anche il campionato marche. Non è stato mai in grado di aiutare Rossi, magari indirettamente, lottando per le posizioni di testa. Partenze discrete, prime parti di gara senza infamia e finale sempre incerto. O caduto, o nelle retrovie. Riesce comunque a chiudere il mondiale nella top ten e lascia la Yamaha con un discorso sinceramente bello. Confessa che lavorare con Rossi è stato faticoso ma bello. Dice che Rossi è un campione che ha fatto la differenza e che lui non è stato in grado di fare altrettanto. Non dice mai nulla sulla moto o sulle probabili differenze tra la moto di Rossi e la sua. Quanto meno un atteggiamento nobile e, si spera, sincero.


8)Nicky Hayden. Rimandato con due materie: serietà e professionalità.
Fa il suo campionato. Già il suo. Sembra che ne corra uno tutto suo, senza avversari. Ha degli sprazzi che lo portano tra le prime posizioni in gara ma poi rovina tutto con poco. E' li tra i grandi con la moto dei più grandi ma sembra che giochi come un bambino e che non prenda le cose sul serio. Oramai dovrebbe conoscere bene sia la moto che i tracciati e invece al termine di ogni gara o di ogni sessione di prove, rilascia interviste come se fosse la prima volta per lui in sella a quella moto su quella specifica pista. Continua a restare in sella ad una RC211V ufficiale e “forse” non per meriti agonistici. Davanti a lui ci sono quattro Honda Clienti e l'altra ufficiale di Barros. C'è gente che ucciderebbe per guidare al posto suo, forse anche gratis. Il giovane dal largo sorriso dovrebbe avvedersene e fare qualcosa o prima o poi qualcuno gli ruberà la moto.


9)Loris Capirossi. Promosso con la media del 6,97
Quasi un sette di media ma non un sette. Loris guida una moto che sembra aver perso l'anima da una stagione all'altra. Fa conoscenza con i difetti della sua cavalcatura e impara a conviverci fino a farli diventare parte del suo stile di guida. Purtroppo non basta e il suo “ho piena fiducia in Ducati” al termine di ogni brutta o media prestazione, inizia a tediare i tifosi. Pecca anche un po' di presunzione quando, dopo aver tirato su Biaggi tutti gli improperi di sua conoscenza per essere stato coinvolto in un dritto del romano, manda a zampe all'aria cinque piloti alla prima curva, pochi giorni dopo. Non si discute che certe cose, gli incidenti, possano accadere. Non si discute che certe cose possano accadere al primo giro, alla prima curva e a volte sulla linea di partenza. Discutibilissime invece dichiarazioni del tipo “la mia moto FA traiettorie larghe” e “io non ricordo nulla dell'incidente e non devo chiedere scusa a nessuno”. Non becca la materia a settembre solo per spirito patriottico e fiducia nelle sue capacità per il prossimo anno.


10)Shinya Nakano. Promosso con la media del 6,5
Ci mette sempre del suo, quasi sempre, per colmare i difetti di una moto con tanti anni di tradizione nelle competizioni alle spalle ma con pochissimi anni di esperienza nella classe regina. Non manca di tenacia, spirito di rivalsa e coraggio. Viene sparato in aria a trecento all'ora nella gara del Mugello e si presenta in Spagna per la gara seguente carico come se avesse vinto la gara precedente. Anche per lui come per Tamada, questa stagione non è in grado di far capire le reali capacità “attuali” del pilota. Si spera in una netta crescita della moto per il prossimo anno. Comunque porta la verdona nella top ten mondiale e questo non è affatto poco.



11)Ruben Xaus. Rimandato in costanza di rendimento.
Sta bene un piazzamento buono ogni tanto ma lui inframmezza il tutto con troppe cadute


12)Marco Melandri. Rimandato in auto stima e carattere.
Guiderà anche una moto che non è lontana parente di quella di Rossi ma le cadute che colleziona sono troppe e non sempre motivate dall'atteggiamento della moto. Anche questa stagione la termina con la coda tra le gambe e forse per eccesso di auto stima rischia di restare a piedi. Speriamo che Marco riesca a trovare un po' di serenità e quel pizzico di “cattiveria-buona” necessaria per combattere nella fossa dei leoni


13)Norick Abe. Bocciato
Una stagione incolore sotto tutti i punti di vista.


14)Troy Bayliss. Rimandato in rendimento e costanza.
Finiscono anche i matrimoni che sembravano i più solidi. Così è stato anche tra Bayliss e la sua amata Ducati. Un rapporto terminato senza grosse rotture verbali tra le parti ma che ha lasciato delle ferite in entrambi. Troy si è sentito scaricato immeritatamente dalla Ducati che a sua volta si è vista contro tutta la tifoseria. Il compito di una squadra è quello di vincere e quello di un pilota anche. Se per qualche motivo le strade dei due non possono essere percorse in maniera parallela è bene allora dividersi o si finirà per disperdere energie nel tirarsi uno con l'altra. Si dovrebbe soprassedere sul podio di Bayliss a Valencia in occasione dell'ultima gara. Non è credibile che Troy l'abbia fatto per dimostrare alla Ducati quanto vale. Se avesse realmente potuto farlo in ogni momento forse sarebbe diverse posizioni più su in classifica generale.


15)Alex Hofmann. Bocciato
Nakano con la stessa moto ha fatto meglio


16)John Hopkins. Bocciato
Invisibile.


17)Neil Hodgson. Bocciato
Non riesce a fare meglio del suo compagno di squadra e dire che ad inizio stagione era uno di quelli che segnalava in lui il prossimo campione del mondo.


18)Kenny Roberts. Bocciato
Perde la fiducia, la ritrova, la riperde. Il lontano parente del campione del mondo 2000.


19)Jeremy McWilliams. Ng
Un Aprilia troppo piena di problemi per sperare in un pilota. Forse servirebbe un mago o uno stregone ma di quelli potenti. Il pilota, di conseguenza, non è giudicabile.


20)Shane Byrne. Ng
Stessa sorte del compagno di squadra e stesse motivazioni.


21)Nobuatsu Aoki. Ng
Forse corre con una moto che dovrebbe essere iscritta ad un campionato a parte. Lui ci mette del suo ma è impossibile dare un giudizio. In televisione non viene inquadrato quasi mai; nemmeno durante i doppiaggi.


22)Michel Fabrizio. Ng
Non partecipa per intero al campionato e la moto con cui corre è difficilmente definibile “moto da competizione”. Speriamo che altri campionati paralleli gli diano le soddisfazioni che merita e di rivederlo presto in MotoGP.


23)Yukio Kagayama. Ng
Chi e?


24)Oliver Jacque. Ng
Anche lui partecipa a pochissime gare come collaudatore e colleziona cinque punti. Ingiudicabile comunque.


25)James Haydon. Ng
Vedi sopra.


26)James Ellison. Ng
Stessa sorte di Fabrizio ma meno punti.


27)Andrew Pitt. Ng
Vedi sopra.


28)Youichi Ui. Ng
Vedi Kagayama.

29)Kurtis Roberts. Ng
Appare nel campionato più importante come una meteora: arriva, prende fuoco, esce di pista e se ne va.



MotoGP



[Modificato da pico66 03/11/2004 14.57]

[Modificato da pico66 03/11/2004 15.14]

margis
00giovedì 4 novembre 2004 14:49
"Siete d'accordo ragazzi con i voti e i giudizi espressi? "


[SM=x35666] [SM=x35666] [SM=x35666] mica tanto![SM=x35666] [SM=x35666] [SM=x35666]
Doc85
00giovedì 4 novembre 2004 23:07
gibernau: a mio parere 10 è un voto troppo alto...per quello che
ha fatto con una honda semiufficiale...io gli darei un
otto e mezzo...

biaggi: si merita un proprio bel 5...

barros: 0 è un ottimo voto per quello che ha fatto...però darei
un bel 10 e lode per il coraggio che avuto...ha detto che
se la yamaha va così forte è anke merito suo xche l'anno
scorso l'ha sviluppata lui...

hopkins: forse 7 è troppo come il nove di nakano...
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