Sempre la ho voluto, da sempre...

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salsabolognese
00venerdì 25 febbraio 2005 08:40

Correva l'anno 1980, estate dello stesso per essere precisi. Caracas, Venezuela, citta' piena di moto, i corrieri, chiamati "motorizados" dominano il paesaggio. In ogni semaforo se ne trovano 10, 15, 20, 100. Tutti facendo chiasso e fumo, le 2 tempi allargano le gambe. Quelli che iniziano a seminare con Yamaha e Suzuki 125, i capireparto con 2 e mezzo. Alcuni con ambizioni capitaliste sfoggiano le 350.

Ci sono anche i fighetti, quelli che nel passaporto hanno scritto sotto professione: FIGLIO
Molti con Honda Four 400, la pubblicita' dice "essere padrone del sole e del vento", altri gia' con la casa a Miami usano 750, 4 tempi, 4 cilindri in linea. La catena fa un rumore che sveglia tutti i vicini quando ritorni tardi la sera.
In cima alla piramide ci sono gli stranieri, unici con disponibilita' tale da acquistare moto realmente grandi, 1000, Goldwing, Z1000, se non altre come la BMW 900.

Quel giorno, uno come tanti, di lavoro, da lunedi' a venerdi', brillava un sole di quelli che ci sono solo ai Caraibi, forte, profondo, penetrante.
Guardai la pubblicita' della Honda e mi dissi: "si, oggi e' un giorno per essere padrone del sole e del vento". Il giorno ideale per andare in spiaggia. Mi mettei il costume, presi un asciugamano, e scesi nel garage per prendere la mia amata. La mia bellissima Kawa Z1000, 83 cavallini selvaggi, ribelli, indomabili, velocita' astronomica per quei tempi. Linee classiche, oggi si chiamerebbe "Naked", allora era solo "Una Moto". 4 in linea, 4 carburatori con filtro d'aria individuale, puro motore, pura forza. Il rumore? Quella e' un altra storia. Una moto per "macho", niente softies, una moto da galoppo. Il Marvin 4 in 1, diretto, senza silenziatore, corto, volgare, stordente.

Da Caracas al mare ci sono 16 chilometri di autostrada, 1000 metri di dislivello, curve, curve e ancora curve. Camion, autobus, padroncini, taxi e mille carcasse che disturbano la circolazione. Ma non importava, io avevo il mio centauro giapponese, pronto ad essere padrone del sole e del vento.

Arrivo al pedaggio e mentre pago vedo nella corsia laterale un'altra moto, argentata, distinta, bellissima.
Usciamo quasi all'unisono, facendo chiasso, alimentando invidie. Accellero, mi inserisco tra due macchine e prendo il largo. Ci do dentro in pieno, tutte le marce. Non ci sono opzioni. Con me non vince nessuno. Sono il re del mambo.
"L'altro" si perde poco a poco, i miei retrovisori mi danno pacche sulle spalle di felicita', mi sussurrano "ci sta rimanendo, poverino, come lo stai umiliando". Arriva la prima curva, larga, molto larga, scalodi una marcia, una o forse due volte tocco il freno e scendo, concentrato, convinto, sicuro. La vista in avanti 30, 40 metri, guardando l'orizzonte.

Le mie orecchie registrano un suono particolare, sto pensando cosa possa essere, quando vedo come mi fa all'interno.
Si, "l'altro", si e' buttato all'interno, incurante, irrispettoso, sadico, umiliante.
Mi stacca un po' di metri, ci raddrizziamo e penso "ora vedrai, imbecille, ti faro' vedere le stelle". Accellero, corro il rischio di rompermi i legamenti del polso destro, mi nascondo sotto una cupolina che non ho, e lo supero, trionfante, glorioso, devastante.

300 metri di gloria, prossima curva, tardo nell'entrare, quasi chiudo gli occhi, eccomi li', la ruota posteriore mi avvisa che sto andando oltre, slitta da un lato all'altro come una bandiera al vento, non fa niente, chi ha paura essendoci gli ospedali?
Le mie orecchie mi tradiscono, si consegnano al suono dell'"altro", quasi ormai lo apprezzano. Mi supera, ancora dentro, non ci sono alternative. Mi strapazza, mi violenta, mi attormenta. Fa di me una nullita' umana, a me, il re del mambo.

Proseguiamo cosi'. chilometro dopo chilometro, curva dopo curva. Finche in un rettilinio "l'altro" rimane bloccato dietro un autobus e una macchina, tocca a me, si, adesso vedrai. 20 anni, ribelle senza meta, senza problemi, sensa debiti ne ipoteche morali. Ne figli, ne moglie. Coraggioso e deciso. L'arcen mi aspetta. Scalo una marcia, punto a quei 45cm magici.
Quei 45cm che mi daranno la vittoria finale, quei 45cm che mi restituiranno la mia mascolinita'. Le prenderai da me, maledetto sconosciuto. Vedremo chi arriva primo a Maiquetia.
E passai, a destra dell'autobus, a 180 o piu', e gli presi 300m, e continuai scendendo, tranquillo, vincente.
Alla fine, gia' ad un semaforo in citta'. Prego perche' diventi rosso, mi fermo quasi ancora col verde. Voglio vederlo, conoscerlo, vedera la sua montatura. Sapere chi mi ha fatto perdere la verginita' psichica.

E arriva, alza la visiera del casco e mi butta un semplice "Ciao". Io rispondo con un "che c'e'?". Torna il verde, ripartiamo piano, insieme, tipo sfilata militare, aspettando il prossimo semaforo. Le nostre visuali sono dirette alla moto dell'altro. Ci studiamo. Al terzo semaforo un "dove vai?", come risposta un "in spiaggia, e tu?"

Ormai in spiaggia, ci stringiamo la mano, e' italiano, Gianni o Giovanni o Giuseppe, non e' importante. Vive sopra, nella zona bene della citta. La moto se l'e' portata dall'Italia, chiaramente. Di quelle a Caracas ce n'e' una, quella. Bella, bellissima, particolare. Unica
Io ne voglio una. Sempre l'ho voluta. Un giorno l'avro'.

Qualche birra, chiacchere sul calcio, lui che deve tornare. Rimango, non voglio che in salita mi succeda lo stesso. Ci salutiamo, la mano, un "a presto". Rimango da solo, pensieroso. Ricordando gli interni che mi ha fatto subire.

Non ricordo "ho vinto io", solo rifletto su come prendeva le curve, al limite, a sinistra e a destra.
o ne voglio una. Sempre l'ho voluta. Un giorno avro' una Ducati.
Magari non sara' una 900 SS Desmo come quella, ma un giorno, non so quando, avro' una Ducati.
Ne sono certo.







Traduzione : Dr. Matias "Tripode" Gerino

[Modificato da salsabolognese 25/02/2005 9.53]

STEFANOMURA84
00venerdì 25 febbraio 2005 08:51
Re:
Veramente toccante...
Mostronero
00venerdì 25 febbraio 2005 09:02
Davvero un bel racconto.
...Dado...
00venerdì 25 febbraio 2005 09:06
Sono commosso.
Ryushito
00venerdì 25 febbraio 2005 09:06
Gran bel racconto... sembra quasi di essere stati li... in sella con te a vivere quella strana esperienza!

p.s. Benvenuto nella gabbia di matti e in bocca al lupo per il tuo futuro ducati!
MrSpock
00venerdì 25 febbraio 2005 09:23
Non ho parole

BELLISSIMO RACCONTO [SM=x35648] [SM=x35648]

Moto della mia generazione [SM=x35649]

Ciao e altri racconti ti prego
pompone600
00venerdì 25 febbraio 2005 09:27
Complimenti, sei riuscito trasmetterci delle bellissime sensazioni!!!
Relska
00venerdì 25 febbraio 2005 10:02
CLAPCLAPCLAPCLAPCLAP!!!!
[SM=x35577]
recidivo
00venerdì 25 febbraio 2005 10:08
Hai tratteggiato abilmente le sensazioni che generavano le Ducati vere dell'epoca. Quelle poco potenti che facevano apparire inguidabili tutte le altre. Potentissime.

I Ducatisti duri e puri nascono tutti in questo periodo, al massimo nel perido a cavallo tra anni 80 e 90.

I Ducatisti generati nei tempi attuali, sono invece di tutt'altra grana.

DesmoTimes
00venerdì 25 febbraio 2005 10:22
[SM=x35663] emozionante! [SM=x35579]


DMC #6769
DMC Bergamo #06
"Motociclista nel midollo!!!"
"Centauro per la vita..."

[Modificato da DesmoTimes 25/02/2005 11.28]

::DARK::
00venerdì 25 febbraio 2005 10:24
devo ammetterlo è un bel racconto bel racconto....ma certe cose in strada non vanno fatte....[SM=x35629]
Silverdark
00venerdì 25 febbraio 2005 10:40
Molto bello questo racconto!!!
Mostronero
00venerdì 25 febbraio 2005 10:42
Re:
Scritto da: recidivo 25/02/2005 10.08
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>
> I Ducatisti generati nei tempi attuali, sono invece d
> i tutt'altra grana.
>
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Grazie Reci a nome di tutti.. [SM=x35596]


recidivo
00venerdì 25 febbraio 2005 11:15
Re: Re:
Scritto da: Mostronero 25/02/2005 10.42
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> Scritto da: recidivo 25/02/2005 10.08
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> >
> > I Ducatisti generati nei tempi attuali, sono invece d
> > i tutt'altra grana.
> >
> ---------------------------
>
>
> Grazie Reci a nome di tutti.. [SM=x35596]
---------------------------

[SM=x35589]
Doc85
00venerdì 25 febbraio 2005 19:02
grazie mille...racconto a dir poco entusiasmante...
molti dovrebbero leggere queste quattro righe...
tutti i filojap una volta nella vita perdono la loro "VERGINITA' PSICHICA" con una italiana...

p.s. : nella materia che sto attualmente studiando si parla di successi ed insuccessi di imprese...proprio la honda intorno gli anni '70 si affermava come unica potenza motociclistica sul mercato...le moto jap erano dei missili,delle vere repliche delle moto che correvano nei circuiti di tutto il mondo sfiorando i 260 km/h...le altre industrie motococlistiche arrancavano dietro...tuttavia agli inizi degli anni '80 risorgeva un industria: DUCATI....non costruiva moto da 260km/h...costruiva moto agili,comode,ma soprattutto uniche...non dovremmo scordarcelo...
recidivo
00venerdì 25 febbraio 2005 19:08
Beh, non risorgeva solo Ducati. Ci sono pure Aprilia, Triumph e tutte le altre.
mostro900
00sabato 26 febbraio 2005 12:02
Re: Re: Re:
> Scritto da: recidivo 25/02/2005 10.08
> ---------------------------
> >
> > I Ducatisti generati nei tempi attuali, sono invece d
> > i tutt'altra grana.
> >
> ---------------------------


va bene ricevuto.
non farti vedere in giro allora dove girano i ducatisti di tutt'altra grana.

[SM=x35597] [SM=x35583] [SM=x35662]


Doc85
00domenica 27 febbraio 2005 20:11
Re:
Scritto da: recidivo 25/02/2005 19.08
---------------------------
> Beh, non risorgeva solo
> Ducati. Ci sono pure Aprilia, Triumph e tutte le
> altre.[/COLORE
>
---------------------------
tu lo dovresti sapere...tra le industrie c'era anke la mv...
S2Rmagari
00domenica 27 febbraio 2005 21:40
bravo! ..
è un bel ricordo . Mi fai ricordare un compagno di scuola con lo scrambler 350, quell'altro matto che truccava la lambretta, mio cugino con la 350 Four... e io che avevo capito subito che quella forcella non esisteva (ma i difetti delle moto sono .. storici?), le Benelli con il motore a uovo , e i Morini Corsaro..che scheggia[SM=x35617] . Poi la mia MV 125 ,tutti i giorni Ancona-Recanati per andare a scuola[SM=x35613] .... le Ducati me le ricordo più per lo spendido Scrambler , di modelli sportivi non c'e n'erano molti in giro... altri tempi !

salvor78
00lunedì 28 febbraio 2005 00:06
...un bel racconto,questi sono ricordi che un motociclista non dimenticherà mai,mio padre aveva una Honda 500 four secondo me una moto che per i tempi era bellissima,anche lui mi racconta le storie e le avventure passate,per me è una cosa bellissima ascoltare quelle storie,prima della moto aveva una Lambretta 125d che fortunatamente ho ancora, per farla andare + forte faceva la miscela con olio di ricino e benzina [SM=x35613] [SM=x35579]... spettacolare... [SM=x35577]
...guardate questa foto,l'ho trovata in internet... penso sia degli anni 80...

Binda
00martedì 1 marzo 2005 10:10
Bello, davvero...
Sarà perchè quelle moto erano stupende, oppure perchè vado a Caracas mediamente ogni mese e quella strada che dal centro va a Maiquetia - Dove c'è anche l'aeroporto - la conosco a memoria ed ho sempre avuto il pensiero di quanto potesse essere bello fare tutte quelle curve, gallerie, e saliscendi in moto, che mi sono emozionato a pensarci mentre leggevo.
Oggi là girano ancora motociclette di quegli anni, dopo la crisi economica è diventato impossibile per i più comprarne di nuove ed ogni volta che le vedo, ormai logore e con centinaia di KM, penso a quanto dovrebbe essere stato bello quel paese negli anni in cui lo chiamavano Venezuela-Saudita.
Per stare in tema, ho un amico a Caracas che si è comprato un Monster 900 usato del 95 da un importatore a Las Mercedes, beh ogni volta che si ferma ad un semaforo attira più sguardi di Naomi...
Viva le vecchie e sane moto italiane, che hanno fatto la storia e creato il fanatismo che esiste ancora oggi, la differenza stà solo nel fatto che allora erano veramente diverse dalle altre, mentre adesso di diverso hanno solo il prezzo.

Ciao e grazie per l'emozione.

Binda


ducatinaso
00giovedì 3 marzo 2005 18:29
toccante, veramente, ti meriti il premio pulizer

a parte gli scherzi, sempre così, dacci dentro[SM=x35654]


ChicoMonster3
00giovedì 3 marzo 2005 22:52
Wow...senza racconto???[SM=x35577]
Complimenti...belle sensazioni![SM=x35595]
haw
00venerdì 4 marzo 2005 13:59
si veramente un bel racconto, pero' penso ad una cosa: siamo sicuri che i beglianni fossero solo quelli ? che adesso è tutta plastica,è tutto finto, che le uniche vere emozioni sono solo quelle di allora ?

Io sono un po' nostalgico in quanto a mezzi motorizzati: amo in particolare quegli degli ultimi ottanta primi novanta, quindi non sono qui a dire "le cose moderne sono le migliori, le altre sono solo vecchie" pero' onestamente mi fa' un po' pensare questo andamento generale secondo il quale "i beglianni sono solo quelli" , io in quesgli anni non c'ero e non so come fossero, guardando la foto che è stata postata del tipo senza casco mi verrebbe voglia di togliermi il casco e di provare una di quelle, pero' poi penso: ho il desmo '94 che beve piu' olio di benzina, che ogni tanto ha qualcosa da cambiare da sistemare, non ha certo l'erogazione pulita fluida e gentile di un i.e. e a me piace cosi', per me di "beglianni" finora ce n'e' stato uno: l'anno scorso quando ho avuto per la prima volta una moto, e con la quale insieme ai compagni magnagatti e al resto del DMC ho vissuto delle bellissime emozioni, e pensando a queste non mi sento di invidiare tanto quel tipo senza casco che sfreccia col vecchio duca.
RAPO
00giovedì 10 marzo 2005 19:10
Clap Clap.... emozionante
..Dukatone..
00sabato 12 marzo 2005 12:41
mi hai fatto venire i brividi


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