Valencia - Approfondimento tecnico

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pico66
00giovedì 28 ottobre 2004 20:03
Il circuito di Cheste è lungo 4.005 m, con un totale di 14 curve, nove a sinistra e cinque a destra, ed un rettilineo di 650 metri. Sorprendentemente, su questo breve rettilineo, si raggiungono velocità di circa 305 km/h, sia in ragione del fatto che si tratta di una sezione in pendenza, sia del fatto che la prima curva viene presa alla discreta velocità di oltre 140 km/h.

A dispetto del veloce rettilineo, Cheste è il secondo tracciato più lento del Campionato della MotoGP, con una velocità media di soli 155 km/h, leggermente più alta di quella del circuito portoghese dell'Estoril. Per poter fare una buona gara a Valencia, è necessario preparare la moto in modo che sia agile e leggera. Le curve si susseguono per tutto il giro ed una moto maneggevole è senz'altro fondamentale per segnare un buon tempo di giro.

In generale, si può dire che in questo circuito sia auspicabile accorciare l'asse delle ruote, e spesso vengono preparati dei dischi speciali, per far sì che la moto possa affrontare più facilmente le curve. Questa messa a punto può comunque creare delle difficoltà nella curva uno, nella curva sette e nella curva finale, in cui i piloti devono frenare mentre la moto è inclinata, e questo ostacola la governabilità, dato che oltretutto questi dischi speciali possono accentuare il problema.

Anche nella curva finale i piloti devono cambiare dalla quarta alla prima mentre la moto è inclinata sul lato in cui si trova il cambio, cosa che rende piuttosto difficile trovare una buona traiettoria di gara attraverso la curva.

Sebbene Cheste non sia un circuito ad alta velocità, i punti di frenata sono comunque bruschi e difficili e gli ammortizzatori delle sospensioni vanno regolati in modo regolare. Il più del movimento sulla forcella anteriore si verifica sul breve rettilineo che porta alla curva due, senza dimenticare anche la difficile curva 12, in cui all'improvviso la pista comincia a salire, esercitando una pressione addirittura maggiore sugli ammortizzatori anteriori. Fortunatamente il tracciato è in ottime condizioni e non è molto ondulato, ragion per cui possono essere tranquillamente preparate delle molle rigide.

Neanche le sospensioni posteriori danno troppi pensieri, sebbene non dobbiamo dimenticare che il posteriore tende ad affondare durante l'accelerazione, quando l'acceleratore è aperto a basse velocità, ed anche quando i piloti accelerano durante la lunga curva, con la moto inclinata. Per contrastare quest'effetto, possono essere irrigidite ulteriormente le molle oppure possono essere regolati i freni idraulici dell'ammortizzatore posteriore in modo da mitigare la compressione e l'effetto affondante, in questi punti della pista.

Un altro fattore importante da considerare quando si mette a punto la moto, è il sistema dei freni. Un sistema dei freni ben regolato, che aiuta il pilota a curvare agevolmente, è fondamentale per segnare dei buoni tempi, qui a Valencia.

A Cheste vengono usate tutte le marce durante il giro: tre curve vanno prese in prima, sette in seconda, altre tre in terza ed infine, la curva "13" va presa in quarta. E possiamo affermare che la curva sette vada presa in quinta, sebbene bisogna frenare contemporaneamente, in vista della curva "otto". Dato che la velocità massima sul rettilineo non è molto elevata, è relativamente semplice regolare bene i rapporti del cambio.

La scelta dei pneumatici non è molto difficile a Cheste, dal momento che non si tratta di un circuito che causa loro un'usura eccessiva. L'unica cosa da tenere d'occhio è il lato sinistro dei pneumatici, dato che ci sono molte più curve a sinistra che a destra e quindi è possibile che i pneumatici si usurino molto nella curva "13" .


Camel Honda

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