Valencia - Ottimismo in casa Ducati

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pico66
00martedì 26 ottobre 2004 21:47
Il Ducati Marlboro Team arriva all'ultima gara di Valencia con la carica del podio conquistato in Australia grazie al terzo posto di Loris Capirossi. Il pilota italiano ha regalato ai suoi tifosi una gara appassionante e al suo Team un buon risultato che ha giovato al morale di tutti. Buona anche la prestazione del compagno di squadra Troy Bayliss davanti al 'suo' pubblico: l'australiano arriva in Spagna sperando in un altro buon risultato per la gara conclusiva del Campionato Mondiale 2004.

"Arriviamo in Spagna ancora carichi grazie al podio di Phillip Island - dice il direttore del Ducati Marlboro Team Livio Suppo - sembra che la nostra stagione sia cominciata lì e ora, con l'ultima gara, speriamo di terminarla nel modo migliore. Questo nostro secondo anno in MotoGP è stato difficile ma anche costruttivo: non abbiamo mai smesso di lavorare e la moto è cresciuta costantemente. Dopo i miglioramenti riscontrati in seguito ad alcune modifiche alla ciclistica e all'introduzione del Twin Pulse, abbiamo avuto anche un po' di sfortuna in alcune occasioni fino a quando non siamo arrivati in Australia. Qui finalmente siamo tornati dove vogliamo essere: in prima fila e sul podio.
Dopo la gara siamo rimasti a Phillip Island per due giorni di test, dove abbiamo raccolto informazioni che saranno d'aiuto per il lavoro di sviluppo di quest'inverno e, quindi, per la moto 2005".

Valencia è uno dei circuiti più lenti del calendario MotoGP, il che non lo rende comunque semplice per i piloti e i loro tecnici.
"Valencia è una pista particolare, molto stop-and-go - spiega il direttore tecnico del Ducati Marlboro Team Corrado Cecchinelli - qui la guidabilità del motore e la maneggevolezza sono i fattori fondamentali per una buona prestazione. Ci sono sezioni particolarmente complicate, come l'ultima curva veloce a sinistra, che i piloti affrontano a gas aperto subito dopo uno scollinamento, quindi con poco carico dietro. Nonostante questo circuito sia particolarmente stretto e tortuoso, non pensiamo di intervenire sulla mappatura del motore perché è preferibile che i piloti utilizzino una moto di cui siano in grado di prevedere con esattezza il comportamento, a prescindere dal circuito in cui si corre".


Ducati Press

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