il Paese di Motalia (lungo!)

premetto che questo articolo è stato copiato e tagliuzzato dalla rivista SuperWheels di agosto 2003.

mi è sembrato interessante il tono polemico-ironico, ideale per una nuova discussione credo.


(...) I Motaliani sono gente d'indole socievole, piuttosto indisciplinati e poco inclini all'organizzazione, ma anche creativi e di buon gusto. Il loro grande amore per l'arte ha fatto si che proprio in Motalia nascessero alcune tra le più apprezzate moto del mondo, tra le quali la sportivissima Ducazzi, la futurista Apirilla, l'elegante moto Gucci e l'elitaria, preziosa Emmevu.
Fin da piccoli, con le minimoto, i Motaliani investono gran parte del loro tempo libero esercitando il loro talento nella speranza di diventare un giorno veri professionisti.
(...) Tra un sorpasso ed una piega molti aspiranti piloti fanno carriera, come dimostrano i successi internzionali dei celebri Motolino Rossi, Max Motaggi e Loris Capimoti, tallonati dal giovane Motandri e da un'intera generazione di brillanti nuove leve. Questo amore sviscerato per il metallo in equilibrio su due ruote si può praticamente respirare su ogni strada, come per esempio la motostrada Serramota, costruita con vie di fuga all'esterno delle curve e airfence a delimitare le carreggiate, sulla quale il traffico pesante (automobili e camion) è permesso solo nelle ore notturne.
Ogni piccolo centro ha un suo motodromo, costruito con gran dispendio di mezzi e moderne tecnologie, con tribune coperte e fondo perfetto, per il divertimento domenicale dei cittadini.
L'ossessione dei Motaliani diventa poi evidente nei giornali sportivi e nei palinsesti televisivi. L'80% del "Gazzettino dello sport" parla sempre e solo di motociclismo: MotoGP, Superbike, Motocross, Trial, Speedway, Supermotard, Rally ed Enduro. Raduni tematici e gare nazionali e internazionali, regionali e locali. Interminabili diatribe su quale pilota cambierà team a suon di milioni nella prossima stagione. Interviste fiume a cuore aperto con i team manager e le fidanzate modelle sposate o piantate dai piloti, le cui facce onnipresenti spuntano ovunque.
In televisione è ancora peggio: tutti i canali trasmettono gare, interviste, talck show, polemiche, servizi giornalistici, diari di motoviaggi, documentari e programmi comici di argomento - sempre e solo - motociclistico.

Naturalmente c'è chi protesta, prima fra tutti la bistrattata minoranza degli appassionati di calcio, la quale lamenta la drammatica penuria di campi per giocare nonchè i prezzi assurdi pretesi dai gestori per turni di soli 20 minuti.
(...) Per finire, le multe salate inflitte a chi pratica il calcio nei prati non attrezzati, senza l'assicurazione obbligatoria e senza indossare le costose protezioni omologate, hanno creato molte polemiche nell'ambiente, colpito ormai da VERA E PROPRIA MANIA DI PERSECUZIONE.
Molti si chiedono, infatti, perchè la finale di un Campionato del Mondo debba essere trasmessa in differita su di una emittente come Tele17 che la massacra con la pubblicità, oppure si scandalizzano che le partite delle Coppe Motoeruopee (dove le squadre motaliane ben figurano) siano trasmesse di notte, in sintesi, da una televisone pubblica che invece dovrebbe dare un pò di spazio anche a questi sport minori.

Ma il caso più eclatante è un altro e fa veramente riflettere: non lontano dalla famosa fabbrica della Ducazzi, nei dintorni di Motodena, si trova la ditta Ferlari che da anni partecipa a gare nazionali e internazionali con le sue automobili da corsa, conseguendo lusinghieri successi. Certo non si tratta di motociclette, ma è pur vero che le bellissime Ferlari, apprezzate in tutto il mondo, sono anche loro rosse, nazionali e sportive quanto le moto fatte a Motogna: allora perchè se la Ducazzi vince il Campionato Superbike ci sono milioni di tifosi per le strade, e scene di delirio pubblico causa una scivolata di Capimoti nel GP, mentre lo Ferlari può anche vincere il Mondiale di formula 1 e praticamente nessuno ne parla se non i pochi addetti ai lavori, i telegiornali si dimenticano di darne notizia, il Gazzettino dello sport gli dedica solo un miserabile, microscopico trafiletto in ultima pagina? Certo la Ferlari vince guidata da un pilota tedesco, tal Motaker, ma anche la Ducazzi ha vinto, festeggiata da tutti, con l'inglese Motarty e con altri piloti stranieri.
E allora? abbiamo cercato di risolvere il rebusintervistando i tifosi all'uscita da una pizzeria:
D: "Ragazzi, tutti voi avete bandiere della Ducazzi e della Apirilla, con i numeri di gara dei vostri piloti del cuore, ma nessuno sventola la bandiera Ferlari, che pure oggi ha vinto il GP di Motocarlo: come si spiega?"
R: (un pò sorpreso):" beh, ma è diverso"
D: "Ma perchè è diverso? In fondo una Ferlari è quasi una Ducazzi a 4 ruote"
R: "Io ho provato a vederle, quelle corse lì, ma sono pallose, non succede mai niente, salvo qualche incidente. Non si sorpassano, non piegano.."
"C'hanno troppe ruote, forse?" dice qualcuno.
C'è da credere che, in Motalia, gli sport minori resteranno in ombra per lungo tempo ancora.

di Burla Joe

[Modificato da desmotool 07/02/2005 14.35]

Magari ci fossero più pagine nei quotidiani e più "speciali" televisi sui rally...kuella si che è gente con il pelo sullo stomako....

Bellissimo!!!

Voglio esserne cittadino, da subito!!!!

Effettivamente, non posso dare che ragione a quello ke c'è scritto, parola per parola. Mi auguro solo che un giorno o l'altro si arrivi, non dico a invertire le parti, ma almeno a migliorare la situazione di uno sport che ora come ora, motomondiale a parte (ma neanche troppo) è relegato a sopravvivere solo grazie alla grande passione dei suoi tifosi.

In attesa dei documenti per entrare a far parte di Motalia.....