Interviste ai piloti a conclusione dei test:
Jerez (SPA) - In una giornata che ha visto le Honda volare e i giovani fare faville, si può anche andare controcorrente e iniziare da uno che ha fatto fatica, Marco Melandri. Il pilota Ducati, di fatto, ci porta dentro un discorso interessante e che merita anche i vostri interventi. Le moto sono cambiare, lo stile di guida pure. Il pilota cosa deve fare: adattarsi oppure?
Ecco il commento di Melandri: "Non sono stati certo test facili. Come prima cosa non ho ancora una posizione di guida in sella confortevole e comoda. Non riesco a spostarmi in sella e non riesco a tenere la moto con le braccia e le gambe quando si muove. Diciamo che la priorità è la posizione di guida, visto che è una moto rigida e nervosa, anche nell'erogazione. Stiamo lavorando per addolcirla, e spero di riuscirci presto perché adesso è difficile".
- Rispetto alla Honda cosa cambia?
"Diciamo che ero abituato diversamente, soprattutto nell'erogazione. L'elettronica è andata avanti, ma il pilota resta importante".
- Preoccupato?
"No, ma adesso devo adattare la moto incontro alle mie esigenze e poi mi adatterò io a lei. Per ora il feeling non è buono, non sono ancora a posto per andare forte".
Melandri è sconsolato, capisce che non è facile trovare il feeling con la moto, cosa che invece è riuscita benissimo a Lorenzo, Dovizioso e De Angelis. Vediamo di capire perché...
"Queste moto sono particolari - commenta De Angelis - ad esempio abbiamo lavorato tre giorni solo per limitare il chattering, quando ci siamo riusciti siamo riusciti ad andare forte, ma non siamo riusciti a lavorare su latri parametri. In ogni caso capisci che sei a posto immediatamente: giri veloce senza sforzo e non ti affatichi. Se non ci riesci, non vai avanti".
- Con l'elettronica hai iniziato ad interagire?
"Si e mi ha fatto molto piacere. Ho chiesto una modifica dell'elettronica, in pratica l'ho un po' limitata perché quando spalancavo il gas (e lo faccio con molta decisione) c'era troppo ritardo. In questo modo la moto ha iniziato a fare più strada e
ho girato in 40 e 9 di passo, meglio di quello che ha fatto Elias
durante il GP di Spagna 2007. E' importantissimo capire come funziona e i risultati li vedi subito. Quando riprendi il giorno dopo da un tempo e lo migliori subito significa che stai capendo e non posso che complimentarmi con i ragazzi della mia squadra che sanno sempre che mossa fare. Credo che anche loro siano contenti dei miei test come io lo sono del loro lavoro. Peccato solo che le gomme da qualifica che ho provato oggi non funzionassero".
(Lo stesso problema è emerso durante i test in Malesia e raccontato da Capirossi nda).
- Adesso vacanze? "No, parto subito per l'Inghilterra, vado in un college per tre settimane. Studierò l'inglese e la sera farò palestra perché alla ripresa voglio essere in forma e parlare un po' meglio con la stampa estera".
- Voi debuttanti andate davvero forte, come mai?
"Dovizioso ha fatto un gran tempo, Lorenzo pure, magari c'ero anch'io con le qualifiche giuste...".
Andrea Dovizioso si spinge più avanti e fa capire come la MotoGp sia adatta a far progredire in fretta un pilota.
"Un gran tempo che mi da una grande soddisfazione, soprattutto su una pista che mi ha sempre dato poco feeling e sulla quale ho faticato parecchio. E questo senza fare grandi modifiche e solo lavorando sulla messa a punto. Sono molto fiero di questo risultato: ho girato in 40 e 3 con le gomme da gara, lo stesso risultato che ha fatto Pedrosa, non c'è male, direi...".
- E con le qualifiche va bene, per qualche pilota non è semplice sfruttarle, mentre per te è no, come mai?
"Si, ho capito come si guida, però non è tutto facile. Aumenta moltissimo il grip, ma si amplificano i problemi della ciclistica. Però vedere il tempo che si abbassa così fa davvero effetto".
- Voi rookies avete fatto una gran bella figura, te lo aspettavi?
"Non in questo modo, immaginavo che facessimo bene, che saremmo stati veloci, ma non così".
- Cosa ti manca?
"In questo sono aiutato dal mio metodo: io mi adatto alla moto e quindi cambio stile facilmente. Però non do ancora gas come i piloti della MotoGp. Anche in frenata non sono ancora soddisfatto, non so in metri quanto sia rispetto ai migliori, però mi manca meno rispetto alle prime uscite. Però una cosa l'ho capita: è più facile fare buoni tempi con la Moto GP che con una 250 e soprattutto pensavo ci volesse più tempo".
E a questo punto è giusto far parlare Valentino Rossi che ha una teoria molto interessante. Anzi due, una sul progresso della Moto Gp e dei giovani e una sul suo futuro...
"Mi hanno chiesto se Stoner è davvero bravo e dico senza dubbi che è bravissimo, probabilmente è il primo pilota della generazione "traction control". Stoner ha saputo interpretare molto bene questa situazione, mentre Capirossi prima e Melandri oggi faticano di più, forse perché guidano più con il gas, senza spalancare. Con le nuove moto, con maggior elettronica qualche volta devi fare cose innaturali e ci vuole coraggio per farlo. Bisogna abituarsi e fidarsi.Certo lo abbiamo tutti da anni, ma quello della Ducati è più avanti e
forse richiede ancora più fiducia".
- E dei debuttanti che vanno così forte da subito?
"Non ho ancora analizzato i cronologici, ma Lorenzo è andato
fortissimo, ha fatto un test positivo e molto tosto. Ma anche Dovizioso e De Angelis sono andati bene. Certo che se ci pensi, vedere piloti che al secondo test vanno già così ti viene da pensare che c'è qualcosa che non va. Anch'io la prima volta che sono salito su una 500 sono andato forte (era proprio qui a Jerez nel 2000), però dovevi imparare a controllarti, altrimenti cadevi. Certo, ci vuole talento e loro lo hanno, ma così in fretta...".
- Veniamo a te che test sono stati?
"Buoni, la moto va bene e le gomme mi permettono di fare buone cose. Adesso aspetto Sepang il 22 gennaio, dove ci saranno novità da parte della Yamaha, soprattutto concentrate sul motore e della Bridgestone. Oggi ho smesso presto perché la mano mi faceva male, ma è andata bene".
Vacanze?
"Si, penserò al 2008, allo sport e ai miei problemi quando
saremo nel 2008. Bisogna fare un po' di vacanza. Una volta c'era uno stop di quattro mesi, adesso di uno, è importante farlo, è importante staccare".
- Come sempre si parla del tuo futuro che farai?
"Dipende dalla stagione, ma io lo ripeto: io voglio chiudere alla Yamaha, senza più cambiare. Le soddisfazioni del 2004 e 2005 non le posso dimenticare. Lavorano bene, ho un buon rapporto con loro, capiscono gli errori fatti e hanno voglia di migliorare. Spero che succeda".
Masao Furusawa, capo dell'attività sportiva Yamaha ha fatto sapere che verrà dato tutto il supporto a Rossi, che la sfida è aperta e che il pilota italiano deve restare alla Yamaha. Insomma, un anno importante.