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abbigliamento invernale

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2012 08:51
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Monsterista implume
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08/02/2012 14:51
 
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abbigliamento invernale
Anno nuovo, stagione motociclistica nuova!
All’interno di un forum così completo penso che manchi una guida all’uso di questo tipo, da inserire all’interno della sezione “competizione” e guida….

Vorrei infatti analizzare e consigliare su indumenti tecnici invernali, visto che per motivi lavoro faccio 30mila km in moto all’anno…e che comunque si sono fatto 4 elefantentreffen

Il motociclista invernale è un animale che ha bisogno di una corazza a più strati. Solo così potrà difendersi dal freddo e da eventuali scivolate legate a pioggia, detriti, ghiaccio e, in questi giorni, neve! Gli indumenti presentati non hanno lo scopo pubblicitario, ma solo dimostrativo.

Quello che posso consigliare è quello di iniziare a indossare maglie “second skin”, capaci di aderire al corpo, traspiranti, capaci di ridurre la perdita del calore che il copro stesso produce. Ce ne sono tante in commercio, alcune complete (maglia-pantalone), altre separte. Scegliete ditte “famose”, perché tra le caratteristiche questi tessuti devono essere anallergici, antibatterici, antimuffa, antiodore, non assorbire liquidi. In teoria essendo fatte da Polipropilene Prolen sono adatte anche al periodo estivo, in quanto la molecola si “allarga” facendo passare il calore.
Alcuni esempi:


Esistono poi modelli con protezioni e modelli “garzati”(Polimicro garzato), adatti a temperature ancor più basse.

Al di sopra di questi indumenti intimi è possibile vestirsi come si vuole, con abbigliamento tecnico e/o invernale sciistico (pile o similare, l’importante che sia comodo e non ingombrante). Se ci si veste “giacca e cravatta” come me spesso sono costretto a riscaldare i miei viaggi. Anche qui entrano in aiuto gilet o giacche termiche che attraverso batterie ricaricabili ovvero 12v della batteria scaldano il tronco. Esistono anche i pantaloni, i guanti o sottoguanti, le calze e i pantaloni.





Ora la giacca ed eventualmente i pantaloni.
I consigli per la scelta della giacca, secondo me sono:
- goratex
- protezioni su spalle, schiena, avambraccio-gomito.
- meglio con tasconi con cerniera + bottoni con ingresso mano a ribalta, così che gli oggetti non escano e sia resistente all’acqua.
- Importante valutare la presenza di almeno una tasca interna per i documenti.
- presenza di cinghie per regolare il giro braccio, il giro vita per far aderire meglio la giacca al corpo.
- inserti riflettenti antinebbia
- spazio porta telepass


La lunghezza della giacca dipende dall’utilizzo. Meglio, per proteggere dai “ritorni di vento” in regione lombare/glutei, usare una giacca lunga piuttosto che una giacca corta.
Ideali sono le giacche multistrato, con piuma d’oca all’interno.



io sto usando questa, ma un problema: pesa! Ottime però le protezioni interne ed esterne e lo spazio per le tasche!



pantaloni: goretex o cordura. interno staccabile imbottito e protezioni (!!!) su ginocchio-tibia e regione glutea-trocanterica. importante: provateli e accovacciatevi! non devono stringere...soprattutto a livello della piega dell'inguine...dove passa l'arteria femorale, la vena femorale e il nervo che porta la sensibilità e la capacità di far contrarre i muscoli della coscia...quindi...sono dolori se una piega del tessuto ostacola queste strutture anatomiche. attenzione, allo stesso modo, al confort a livello della piega del ginocchio! anche li, nel poplite, abbiamo importanti strutture anatomiche!

Capitolo enorme è il guanto. In inverno i guanti in pelle sono freddi, meglio materiali imbottiti, comodi e non stretti in punta.meglio se ci sono protezioni sulle “nocche” e sulle dita. non posso dire di più...o faccio pubblicità negativa su alcuni guanti...troppo morbidi e...senza protezioni....

Vi voglio inoltre ricordare quanto segue:
l’abbigliamento tecnico per motociclisti si suddivide principalmente in due categorie
1. Completamente omologato come DPI (Dispositivo di Protezione Individuale).
2. Dotato di protezioni omologate
Il tipo (1) è l’unico certificato come Dispositivo di Protezione Individuale ed è l’unico per cui vi sia un’effettiva garanzia sul corretto funzionamento in quanto a sicurezza.
Il tipo (2), seppur di famose marche, è ufficialmente destinato al “tempo libero”. Non è concepito per l’uso professionale o protettivo e non ne viene quindi garantita la resistenza a impatti o strappi perchè non viene testato nella sua interezza. Le uniche parti certificate sono i singoli protettori inseriti all’interno del capo.
L’elenco che segue indica chiaramente la sigla da verificare sull’etichetta di ogni articolo.
• EN 13595-1 EN 13595-2 EN 13595-3 EN 13595-4 - Abbigliamento
• EN 1621-1 – Protettori singoli
• EN 13594 – Guanti
• EN 1621-2 – Paraschiena
• EN 14021 – Pettorine
• EN 13634 – Calzature
Dettaglio della EN 13595-1/2/3/4 - Abbigliamento
La norma risponde ai requisiti essenziali della direttiva 89/686/CEE sui Dispositivi di Protezione Individuale.
Per essere definito come protettivo (D.P.I.) secondo la legge l’abbigliamento da moto deve essere omologato secondo questa norma. Questo, infatti, è il codice che fa la differenza ufficiale tra un capo omologato o meno. La norma è composta da diverse sezioni (non suddivisibili)
http://www.sicurmoto.it/wp-content/uplo ... neEN13595-
Gli indumenti vengono analizzati per zone (vedi figura). Le zone 1 e 2 sono le più esposte. Le zone 1 devono essere obbligatoriamente provviste anche di protettori omologati EN 1621-1 dei quali viene verificato anche il corretto posizionamento.
Vi sono due livelli di omologazione (come per i paraschiena), il primo è indicato per una velocità inferiore a 50 km/h, il secondo anche per velocità superiori.

Tabella riassuntiva per le zone 1 e 2 (EN 13595)
Abrasione Scoppio Perforazione
Livello 1 4 secondi 700 kPa* 25 mm
Livello 2 7 secondi 800 kPa* 15 mm

Tabella riassuntiva per le zone 3 e 4 (EN 13595)
Livello 1:
Abrasione1.8 s (zona 3), 1 s (zona 4)
Scoppio: 500 kPa* (zona 3)-400 kPa* (zona 4)
Perforazione: 30 mm (zona 3), 35 mm (zona 4)

Livello 2
Abrasione 2.5 s (zona 3), 1.5 s (zona 4)
Scoppio: 600 kPa* (zona 3)-450 kPa* (zona 4)
Perforazione: 25 mm (zona 3), 30 mm (zona 4)


Il test di perforazione misura a quale profondità riesce a penetrare la lama di un coltello attraverso i vestiti applicando la sopracitata pressione.
L’omologazione prevede anche controlli sulla comodità e l’ergonomia del capo, sul grado di PH dei materiali utilizzati per la realizzazione e verifiche del livello di resistenza agli agenti chimici.
EN 1621-1 – Protettori singoli
Questa sigla indica la corretta omologazione delle protezioni spalle “S”, gomiti “E”, ginocchia “K”, tibia “L”, ginocchia-tibia “K+L” e fianchi “H”. Ogni protettore è marchiato con una lettera diversa a seconda della posizione in cui dovrà essere applicato. L’etichetta deve essere presente su ogni singolo protettore posto all’interno del capo d’abbigliamento. Questi protettori vengono inseriti sia negli indumenti completamente omologati (1) che in quelli dotati di protettori (2): non sono un esclusiva dei capi omologati, anzi, ne viene sfruttata la presenza negli indumenti di tipo (2) per farli apparire allo stesso livello del tipo (1)!
Lo standard EN 1621-1 impone forma e dimensioni dell’area protetta. I protettori contrassegnati da questa omologazione devono resistere a 9 impatti da 50 J ciascuno (Un impatto di 50 J simula una velocità di 48 km/h.). La forza residua massima per il singolo impatto deve essere di 50kN, la forza residua media massima consentita di tutti gli impatti deve essere 35kN. [
• Precisazioni generali
1. Classe 1 o 2:
La classe di omologazione 2 è sempre la migliore. La differenza tra classe 1 e 2 consiste, per esempio, nei parametri sui tempi di resistenza. Una tuta di classe 2 resiste fino a 7 secondi al massimo sforzo distruttivo, quella di classe 1 resiste “solo” 4 secondi. Quando possibile è meglio scegliere accessori omologati in classe 2, così come per il paraschiena.
2. Indicazione della classe per ogni codice EN***:
Il fatto che un capo protettivo sia di classe 1 o 2 non ne cambia il codice di omologazione. Il numero che ingannevolmente si trova alla fine di alcune EN (es. paraschiena EN 1621-2) NON indica la classe di omologazione, ma fa solo parte del codice EN.
Secondo quanto appena scritto, quindi, ci sono (es.) paraschiena di classe 1 e di classe 2 (più resistenti), ma entrambi avranno il codice di omologazione identico, cioè: EN1621-2.
Per sapere se quello che state acquistando è di classe 1 o 2 bisogna leggere il foglio illustrativo o controllare l’etichetta che riporta un altro numero “2” in un angolo a parte. Quella che trovate a questo indirizzo è l’immagine di un etichetta di un paraschiena omologato in Classe 2: http://www.sicurmoto.it/2010/03/23/en16 ... raschiena/
3. I caschi in vendita dovrebbero essere tutti omologati.
La differenza tra un casco e l’altro la fa l’affidabilità e le stelle (come quelle EURONCAP) conseguite durante i crash test eseguiti da vari istituti statali o indipendenti. A questa pagina trovate un valido suggerimento su come verificare la sicurezza dei caschi: http://www.sicurmoto.it/2010/03/04/test ... za-caschi/
4. Casco con chiusura a scatto:
È più comoda ma meno sicura. In pista solitamente, infatti, non è consentito correre con caschi con questa chiusura rapida. La migliore in assoluto (e omologata in pista ) è e rimane la chiusura a doppia “D”. Caschi di questo tipo sono presenti in quasi tutti i listini di produttori Racing: AGV, NOLAN, ETC., ma solo su modelli piuttosto costosi.
Note:
**Per convertire in un’unità di misura più comprensibile, 10 N equivalgono a circa 1 kg, e 1 kN a circa 100 kg

Tornando alla discussione degli indumenti, occorre scegliere anche una scarpa idonea. Meglio, secondo me, quelle alte a placchino, possibilmente con protezioni malleolari.
Esistono stivaletti e scarponicini…ovviamente bisogna vedere il tipo di attività lavorativa o ludiche per cui si scelgono….per fortuna le diverse case stanno migliorando anche l’estetica…quindi….
Ultimamente troviamo in commercio anche dispositivi airbag. Io ne sto testando uno di una nota marca. Per ora ottimo prodotto, se non fosse che non sì integra perfettamente con la giacca in uso…problema facilmente risolvibile comunque.

Per completare: il passamontagna….meglio la lana… e le calze…che come detto esistono riscaldate oppure esistono calze tecniche imbottite che comel’intimo second skin tiene al caldo il piede.

Se siete freddolosi esitono delle solette che scaldano e i famosi copriscarpe.





purtroppo non ho potuto né voluto mettere tante immagini perché, come detto..non voglio far pubblicità….ma se volete possiamo aprire una discussione e confrontarci su costi e benefici di uno o dell’altro capo…

DMC# 8585 DMC-Milano# 81 DucatiMilano# 630
Post: 694
Smarmittino
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08/02/2012 15:47
 
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Re: abbigliamento invernale
era ora che qualcuno facesse una cosa del genere..io in realtà mi sono trovato meglio con la giacca di pelle rispetto alla giacca in cordura per quanto riguarda il freddo,forse la giacca in cordura era troppo scadente §33§
Post: 83
Smarmittino
OFFLINE
08/02/2012 18:44
 
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R: abbigliamento invernale
Una guida eccellente!
Grazie, anche se io mi trovo bene con la mia giacca di pelle imbottita dainese. .è pur vero che di inverno la moto é ferma.

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Post: 2.333
Monsterista implume
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08/02/2012 22:27
 
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Re: abbigliamento invernale
la giacca in pelle non è molto indicata nei mesi invernali. io intendo viaggiare a temperature sotto zero e in autostrada, dove la temperatura percepita è di gran lunga inferiore a quella reale.

penso che l'ideale sia un tessuto in goretex, con impbottiture multistrato. la piuma d'oca assiucra una buona coebentazione, infatti i piumini sono fatti così, pesano poco ma ingombrano molto per via dell'aria catturata dalle piume.

oltre alle piume d'oca, ottimi sono i tessuti wind-stopper frapposti tra interno giacca e giaccone.

ideale è il bavero alto regolabile per adattarlo al collo: deve permettere alla testa di ruotare ma nello stesso tempo deve evitare che i flussi d'aria dal casco e dalle spalle scendano dietro al collo o, peggio, si inseriscano dentro alla giacca e scendano dietro alla schiena.

per questo è utile abbinare un passamanotagna lungo, capace di coprire anche l regione delle spalle....

quando facevo l'elefantentreffen, usavo anche una goletta che a velcro si attaccava attorno al casco...ma li si guidava con -15°C

DMC# 8585 DMC-Milano# 81 DucatiMilano# 630
Post: 54
Smarmittino
OFFLINE
08/02/2012 23:21
 
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abbigliamento invernale
Wow complimenti per tutte le informazioni che hai messo nel tuo post, io sono un novello e tanti consigli così insieme nn sono mai facili da trovare..
Ti ringrazio davvero tanto!!

Ottimo lavoro!


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Post: 2.333
Monsterista implume
OFFLINE
10/02/2012 09:31
 
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Re: abbigliamento invernale
ciao e grazie
il 3d è nato proprio per questo motivo, presentare cosa c'è sul mercato e cosa fare, con i pro e i contro.

sto preparando una guida del genere per l'abbigliamento estivo e sulle protezioni, soprattutto per l'uso in pista.
il problema è il tempo a mia disposizione e il lavoro...

DMC# 8585 DMC-Milano# 81 DucatiMilano# 630
Post: 54
Smarmittino
OFFLINE
11/02/2012 04:37
 
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abbigliamento invernale
No problem!!! L'attesa vale totalmente il risultato!! Attendiamo pazienti!! ;)


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Post: 8.610
Fedelissimo del DMC!
OFFLINE
11/02/2012 08:51
 
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abbigliamento invernale
Ottimo lavoro Omar :-)

Anch'io sconsiglio per esperienza l'abbigliamento in pelle per proteggersi dal freddo ...

E confermo il fatto che un abbigliamento adeguato d'inverno fa la stessa differenza che guidare la macchina con i finestrini abbassati piuttosto che chiusi con il riscaldamento acceso .

Ad ogni modo oltre a quanto detto da Omar , io consiglio l'utilizzo di abbigliamento in windstopper per ciclisti ... Questo tipo di tessuto blocca il passaggio dell'aria , e può' essere utilizzato anche sotto una tuta in pelle nelle mezze stagioni .
Tra l'altro l'abbigliamento per ciclisti costa meno di quello dedicato ai motociclisti .


dago70 su instagram
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