Qual è il segreto di questa Althea-Ducati?
Ha il propulsore meno potente del mondiale SBK (come confermano gli ultimi controlli sulla regolarità delle moto in gara, effettuate a Silverstone);
ha un pilota molto forte e in forma, ma non molto più forte e in forma di quanto lo siano i suoi più vicini inseguitori nella classifica generale;
non dispone di una seconda moto che consenta confronti di dati ed indicazioni;
non ha il supporto pieno di un vero team ufficiale.
Allora viene da chiedersi: come fa a vincere e convincere in quasi tutti i circuiti del mondiale, persino laddove i calcoli teorici e i precedenti storici la vogliono sofferente nel confronto con le strapotenti quadricilindriche?
Biaggi, forse in atteggiamento psicologico difensivo verso il cronista che lo intervistava, ha ingenuamente tentato di gettare ombre sulla “regolamentarità” della moto italiana. Ma non ha tenuto conto di tre cose molto importanti:
1. sulla bicilindrica di 1200 di cilindrata, la stessa identica di adesso, ci ha corso pure lui, ma con scarsi risultati. Ha sempre ammesso di preferire le 4 cilindri;
2. come detto, i controlli hanno confermato la regolarità delle moto e il suo deficit di potenza rispetto ai 4 cil.;
3. la Ducati a Silverstone non ha avuto il suo punto forte nella proverbiale dote di coppia, capace di catapultarla ad ogni uscita di curva, tantomeno nelle doti di accelerazione e allungo (che viceversa sono il suo punto debole). Sorprendentemente la sua arma vincente è stata la velocità di ingresso e percorrenza di curva.
Anche un bambino capirebbe, a questo punto, che la forza della moto sta nel generale equilibrio motore-telaio-pilota e nell'abilità del team (Althea) che è stato capace di ottenerlo.
La carenza di cavalleria del motore (costretto a respirare male, a causa delle restrizioni del regolamento sull’air-box Ducati) sono compensate da un pilota capace di spingere al limite una moto dalle caratteristiche completamente diverse dalle 4 cilindri, nonché da un telaio straordinario capace di adattarsi ad ogni tracciato.
La Althea-Ducati SBK può soccombere, oggi, solo in circuiti alla "Monza", fatti prevalentemente di rettilinei; potrà soccombere, domani, se si commetterà l'errore, già commesso in motogp, di riunciare al telaio attuale.
Non trascuriamo che questo SBK girano ormai con tempi molto vicini alle più performanti motogp (ma migliori di quelli della GP11). A buon intenditore, poche parole...
Forza Althea, forza Checa, forza Ducati.