Da GPone Non c’è due senza tre: dopo aver segnato il miglior tempo nei primi due giorni di test a Kyalami, Michel Fabrizio ha subito messo le cose in chiaro all’inizio del terzo e ultimo giorno di prove. Dopo soli dieci giri il romano della Ducati (ieri dispiaciuto per aver commesso un errorino che non gli ha permesso di essere ancora più veloce) ha abbattuto la barriera del minuto e 40 secondi scendendo fino a 1’39”714, abbassando così di mezzo secondo il tempo siglato 24 ore prima.
Partenza veloce per Jonathan Rea, che ha subito abbassato di otto decimi il tempo di ieri scendendo a 1’40” netto. Più indietro tutti gli altri, partiti con più calma, anche se Troy Corser è già sotto di mezzo secondo rispetto al limite raggiunto ieri con la sua BMW.
Test a Kyalami, i tempi alle 10:00
1. Michel Fabrizio (Ducati) – 1’39”714
2. Jonathan Rea (Honda) – 1’40”035
3. Riuichi Kiyonari (Honda) – 1’41”067
4. Noriyuki Haga (Ducati) – 1’41”252
5. Max Neukirchner (Suzuki) – 1’41”330
6. Troy Corser (BMW) – 1’41”469
7. Yukio Kagayama (Suzuki) – 1’41”496
8. Tom Sykes (Yamaha) – 1’41”562
9. Ben Spies (Yamaha) – 1’41”700
10. Max Biaggi (Aprilia) – 1’41”953
11. Carlos Checa (Honda) – 1’41”980
12. Ruben Xaus (BMW) – 1’41”996
13. Shinya Nakano (Aprilia) – 1’42”432
14. Kenan Sofuoglu (Honda) – 1’43”165
15. Andrew Pitt (Honda) – 1’43”908
Intervista a M. Fabrizio:
Primo ieri, primo oggi e per giunta con quasi mezzo secondo sul primo inseguitore, la Suzuki di Max Neukirchner. Ti aspetti di entrare nel box Ducati e vedere Michel Fabrizio con un sorriso che va da qui a lì, e invece… “Sono contento, sì, però, ecco… insomma”.
Ma come? Ieri avevi detto che saresti potuto andare più forte: oggi hai mantenuto la promessa, e che tempo! “Sì, ma il fatto è che sarei potuto andare ancora più veloce anche oggi! Purtroppo ho fatto un piccolo errore in una curva, e sono convinto che se oggi ci fosse stato Bayliss, mi avrebbe dato paga! Io prendo ancora lui come punto di riferimento, anche se non corre più”.
Beh, però puoi essere contento del lavoro fatto in questi due giorni, o no? “Sì, senza dubbio: sia ieri che oggi abbiamo fatto un ottimo lavoro. Oggi su una moto abbiamo provato le nuove gomme, ma nel contempo abbiamo provato tante altre cose, sono soddisfatto”.
Come giudichi le nuove gomme portate dalla Pirelli? “Ho trovato un’anteriore che fa una bella differenza, mentre per quanto riguarda il posteriore mi sono incasinato io, comunque domani ne abbiamo altre due, le proveremo meglio”.
Haga viene indicato come il successore di Bayliss, ma viste le tue prestazioni in questi due giorni, magari potresti essere tu l’erede di Troy… “Cercherò di sfruttare l’anno di esperienza in Ducati che ho in più rispetto a lui, ma è ancora presto per tracciare un bilancio: i conti si faranno alla prima gara, come sempre”.
Primo sia ieri che oggi: indica che hai trovato la costanza che forse è un po’ mancata nel 2008? “Purtroppo nel 2008 ho avuto alcuni problemi, soprattutto con le partenze: stiamo lavorando molto su questo aspetto, perché sono convinto che se fossi riuscito a partire meglio nella scorsa stagione sarei riuscito a stare davanti più spesso. Ritrovarsi dodicesimo alla prim curva su circuiti come Brands Hatch o su altre piste molto strette non aiuta per niente…”.
Sul fronte qualifiche, invece, com’è la situazione? “Rispetto a due anni fa ho fatto un bel passo avanti, e penso che il nuovo format che elimina la Superpole (ci sarà uno “shootout” a eliminazione, più o meno come in F.1, ndr) possa andare a mio vantaggio. Per me è meglio avere più tempo per fare il giro veloce, che giocarsi tutto in un solo giro secco”.
Anche se è presto per dare dei giudizi, sulla base dei risultati di questi primi due giorni di test, quali sono i piloti che vedi più in forma? “Non è facile valutare perché questa pista era sconosciuta per quasi tutti i piloti: credo che nei test di Portimao a fine gennaio si potrà avere un quadro più preciso dei valori in campo. In più, va anche detto che gli altri piloti si stanno ancora adattando a delle moto nuove, soltanto io e Checa siamo rimasti sulla stessa moto del 2008. Credo quindi che con l’andare del tempo gli altri si avvicineranno di più. Per questo l’errore in quella curva mi lascia l’amaro in bocca: volevo andare in fuga, staccare gli altri per far vedere che al momento sono io che detto legge. E invece, alla fine ho preso solo quattro decimi…”.
Non sono mica pochi… “Sì, non sono pochi, però, insomma, ecco…”.
Fabrizio sta proprio studiando per diventare un Bayliss…
Alberto Cani