[programmi tv] The apprentice.

Io mi faccio grasse risate vedendo sto programma con Flavio Briatore stile sergente di ferro.
“e tu svegliati che mi sembri un bambolotto perso nel bosco”
“sì Boss!! Scusi Boss”

stasera su cielotv.it.

Dopo "50 sfumature di grigio" pure "The apprentice"???? mi stai scadendo.................

«Questo non è uno show e io non faccio sconti a nessuno. Chi lavora con me deve avere due palle così». Basterebbe sentire questa frase pronunciata dal Flavio per restare incollati davanti alla tv. e infatti io ieri sera sn rimasto alzato fino all’una per vedermi le vecchie puntate e mettermi al passo con quella di stasera.
Cmq.
Ci sn due squadre. Flavio assegna un progetto e chi dimostra di avere più fiuto più idee più capacità più organizzazione e soprattutto fa più profitto dell’altra vince. Però se a Flavio gli sta sulle balle qualcuno anche chi vince non sta al sicuro. Ad es. una tipa è stata segata nonostante la vittoria. Faceva la saputella. Sta stronza. La cosa è andata più o meno così. Flavio stava dicendo che avevano vinto per 60 pidocchiosi euro. Una cosa ridicola. Anzi impensabile. “Avete comprato male e venduto peggio. Un qualsiasi commesso vendeva il doppio di voi. La caposquadra ha balbettato delle scuse e cercato di scaricare tutta la colpa su un’altra concorrente. Ma Flavio non ci sta e soprattutto a Flavio non gliela si fa. “se mi dici ancora una volta quello che devo fare sei fuori”. “Posso aggiungere solo una cosa?”. “No, sei fuori”. Segue inequivocabile gesto con la mano. (frase + gesto sono ormai entrati nel mito).
Dopo la prova Briatore riceve i concorrenti seduto dietro un enorme tavolo di vetro con a fianco i suoi collaboratori. Quello a sinistra è un damerino infido pettinatissimo ordinatissimo e un nome all’altezza dei suoi completi: Simone Avogadro di Vigliano. Si avvicina al padiglione auricolare del capo e sussurra poche sintetiche parole. Briatore annuisce in silenzio poi alza la testa e passa in rassegna la truppa con sguardo schifato come se avesse trovato una larva nella minestra. Ma non dice ancora niente. Li tiene in sospeso perché la premessa la deve fare la collaboratrice di destra. una 50 enne dal viso severo strizzata in un tailleur blu ghiaccio e il viso impaccato da due dita di fondotinta. Apre un taccuino ed elenca con voce gelida le mancanze di ognuno di quei poveri bastardi che stanno in piedi lì davanti. Chi si scruta la punta delle scarpe chi gli sudano le mani chi si crede furbo e sostiene a schiena dritta lo sguardo di Flavio. Dopo un momento di studiato silenzio: “In questo momento non scelgo nessuno. Non riuscireste neanche a pagare l’acqua. Siete degli studentelli, ma la vita è diversa”.
Poi si accorge di come è vestito un concorrente e infierisce “E tu ad es. sei un pagliaccio. Hai la giacca vista culo (giacca vista culo!!! Ahah) non te ne sei accorto? vestito così non ti farei entrare manco nell’edificio. Se un giorno vi chiamerete Briatore o Marchione (con una n) potete vestirvi come volete, mettervi un pullover… Ora non siete niente e non venite da Giochi Preziosi vestiti così”.
“sì Boss scusi Boss non so come ho fatto a pensare che potevo mettermi questa giacca. Non posso nemmeno dire di essermi sbagliato perché era nel mio armadio. Evidentemente sono un coglione. Grazie Boss.”
Perché lo chiamano proprio così, Boss, come il sindaco della contea di Hazzard, quello che in «The Dukes of Hazzard» cerca sempre di incastrare i due cugini.
è ipnotico.

Hoilcertificato: chiariamo una cosa.... Dimostri delle doti notevoli nello scrivere, non cerchi parolone per far capire quanto sei colto, ma il tuo scrivere é sempre e comunque avvincente ed interessante. Molto molto piacevole... Questo lo ha notato anche la socia che scrive poco sopra, che per inciso convive con me, ed anche lei apprezza molto il tuo scrivere. Ora: L'ALTRA VOLTA PER COLPA TUA S'E' SCIROPPATA TRE LIBRI DEL CAZZO, UNO PEGGIO DELL'ALTRO, RENDENDOMI PARTECIPE OGNI TANTO DI QUELLA STUPEFACENTE PROSA, LEGGENDOMI ANEDDOTI ED INDICANDOMI INCAZZATA, PERCHE' NON HO 40 CM DI UCCELLO E COMUNQUE NON AVRO' MAI UN JET PERSONALE.....

E ci poteva anche stare..........

MA DATO CHE LA TV IN CAMERA DA LETTO NON LA VUOLE VEDERE NESSUNO, SE PER COLPA TUA MI TOCCA CUCCARMI QUEL TESTA DI MINCHIA DI BRIATORE, IO TI FACCIO UN CULO COSI', CHIARO?

No vi prego. Briatore non si può vedere. Personalmente se mi capitasse a tiro mentre sono in macchina, cercherei di metterlo sotto alla massima velocità possibile. E nel caso un'altra passata in retromarcia la darei. Tanto per stare sul sicuro.

Inviato dal mio HTC Desire HD con rantolite seborroica.

Lance stasera dormi sul divano eheh

Cielo tv canale 26 del digitale terrestre o in streaming su internet (capito Sebi?)

consigliatissimo anche questo

http://www.cielotv.it/programmi/affari_di_famiglia.html

"Hoilcertificato":

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consigliatissimo anche questo

http://www.cielotv.it/programmi/affari_di_famiglia.html

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Affari di famiglia non si batte... il vecchio tirchio è un grande ;-) Anche se la maggior parte dei clienti sono dei pollastri (poi ti meravigli che Totò sia riuscito a vedere Fontana di Trevi ad un emigrato)

Su Briatore, strano ma vero, sono d'accordo con Lance

IOIOIOIOI sono ipnonizzato da questo programma.
Odio Briatore, odio i concorrenti del programma.

Ma mi piace che sia un gioco al massacro!
Grande Certificato, tu sei uno sul quale si può sempre contare!!!

Eh Frenk meno male che ci sei tu... sono in buona compagnia. io odio quell'Alberto..non fa un c ma si salva sempre. lecchino e viscidone. si sfrega continuamente le mani pare il nipote di Bruno Vespa.
Cmq lance...ripensaci....sei ancora in tempo...
puntata di ieri insomma..i concorrenti stanno diventando bravi e il Boss ha pochi motivi per lamentarsi...speriamo facciano presto qualche grossa cappella

"Hoilcertificato":

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Cmq lance...ripensaci....sei ancora in tempo...

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NU!

Ne parlavo a pranzo con il mio capo, mi sta quasi venendo voglia di dargli un'occhiata, mi ha raccontato che li tratta come pezze da piedi

Come programma non è malissimo (belle location, belle inquadrature) ecc.
Le prove sono carine ma troppo lontane da quelle difficoltà che il mondo del lavoro effettivamente presenta.
L'unica pecca dal mio punto di vista sono i partecipanti; eccessivamente stereotipati, eccessivamente "tirati", per gli atteggiamenti e le posizioni che assumono, in qualsiasi azienda sarebbero spazzati via dopo poco .

"fraonducati":

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Come programma non è malissimo (belle location, belle inquadrature) ecc.
Le prove sono carine ma troppo lontane da quelle difficoltà che il mondo del lavoro effettivamente presenta.
L'unica pecca dal mio punto di vista sono i partecipanti; eccessivamente stereotipati, eccessivamente "tirati", per gli atteggiamenti e le posizioni che assumono, in qualsiasi azienda sarebbero spazzati via dopo poco .

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va beh ma è tutta una messinscena.........
meglio questo:
http://video.corriere.it/crozza-fa-ined ... 23db4485d4

"lineadombra2004":

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"fraonducati":

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Come programma non è malissimo (belle location, belle inquadrature) ecc.
Le prove sono carine ma troppo lontane da quelle difficoltà che il mondo del lavoro effettivamente presenta.
L'unica pecca dal mio punto di vista sono i partecipanti; eccessivamente stereotipati, eccessivamente "tirati", per gli atteggiamenti e le posizioni che assumono, in qualsiasi azienda sarebbero spazzati via dopo poco .

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va beh ma è tutta una messinscena.........
meglio questo:
http://video.corriere.it/crozza-fa-ined ... 23db4485d4

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Comunque l' idea di base del programma non è male.
Certo Briatore in formula1 dietro il muretto della Benetton poi della Renault aveva molto più senso che Briatore davanti alle telecamere.

Ot: a Crozza viene meglio Bersani...

Ma uno dovrebbe imparare come si lavora da uno che chiama il figlio "Nathan Falco" ? da uno la cui compagna ha gridato allo scandalo quando gli hanno sequestrato lo yacht perchè "il piccolo Nathan era abituato a quell'ambiente" ed è stata una "violenza" ?

Il programma l'ho visto e non mi è discipiaciuto affatto (a parte alcuni personaggi davvero ciclostilati in base allo stereotipo del manager rampante).. ma Briatore a fare da "boss" è un insulto alla gente che lavora..

..però come molti soci hanno detto: siamo Italiani e questo ci meritiamo.. questo e il Grande Fratello !

"Giacomino 78":

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Ma uno dovrebbe imparare come si lavora da uno che chiama il figlio "Nathan Falco" ? da uno la cui compagna ha gridato allo scandalo quando gli hanno sequestrato lo yacht perchè "il piccolo Nathan era abituato a quell'ambiente" ed è stata una "violenza" ?

Il programma l'ho visto e non mi è discipiaciuto affatto (a parte alcuni personaggi davvero ciclostilati in base allo stereotipo del manager rampante).. ma Briatore a fare da "boss" è un insulto alla gente che lavora..

..però come molti soci hanno detto: siamo Italiani e questo ci meritiamo.. questo e il Grande Fratello !

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Ma alla fine Briatore 4 mondiali di formula 1 li ha portati a casa.
Sul Bilionaire ha creduto e investito (creando anche posti di lavoro).

Io non sarei così critico nei confronti del personaggio; è la classica dimostrazione del fatto che una persona se minimamente vale può "emergere" (anche nel sistema italiano in cui la mobilità sociale è nulla).

Alla fine tra tutti gli imprenditori presenti sul panorama economico italiano:
Quanti hanno un titolo di studio preso in un'università affermata?
Quanti hanno delle società correttamente capitalizzate?
Quanti hanno le holding di controllo in Italia?
Quanti hanno delle catene di controllo societario "corte"?
Quanti girano su delle modeste utilitarie?

Certo magari a molti nelle espressioni può risultare eccessivamente "colorito", magari in alcuni atteggiamenti può risultare inopportuno (tipo la storia del sequestro dello yatch) ma se è arrivato a certi livelli vuol dire che la stoffa e il carattere
dell' imprenditore c'è l'ha ed è giusto che, se i suoi locali vanno bene e il suo "gruppo" sia in attivo si possa togliere qualche soddisfazione.

"fraonducati":

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"Giacomino 78":

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Io non sarei così critico nei confronti del personaggio; è la classica dimostrazione del fatto che una persona se minimamente vale può "emergere" (anche nel sistema italiano in cui la mobilità sociale è nulla).

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tratto da wikipidia:
Dopo essere stato bocciato due volte nell'istituto pubblico, si diplomò come geometra da privatista, con una tesina sulla costruzione di una stalla. Successivamente lavorò come istruttore di sci e gestore di ristoranti prima di arrivare ad aprirne uno suo, iniziando così di fatto la sua carriera imprenditoriale. Battezzò il locale con il suo stesso soprannome, "Tribüla"[2] (in Lingua piemontese, "tribülare" significa all'incirca procedere con fatica, dover superare molti ostacoli), ma il ristorante fu chiuso per mancanza di risultati economici sufficienti.
Dopo aver fatto il promotore assicurativo a Saluzzo e dintorni, negli anni settanta collaborò con un finanziere e costruttore edile di Cuneo, Attilio Dutto, che aveva rilevato la Paramatti Vernici, azienda già di proprietà di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979 Dutto venne assassinato a Cuneo con una bomba collegata all'accensione della sua auto, la verità sul caso non fu mai accertata. In seguito alla scomparsa di Dutto, Briatore si trasferì a Milano, dove iniziò a frequentare l'ambiente della Borsa.
A Milano conobbe Achille Caproni (Caproni Aeroplani), che gli affidò la gestione della CGI (Compagnia Generale Industriale), la holding del gruppo Caproni. I risultati ottenuti da Briatore però furono negativi: la Paramatti, acquistata nel frattempo da Caproni su consiglio dello stesso Briatore, finì in un "crac" ed il pacchetto azionario dell'impresa fu venduto alla statale Efim; inoltre diverse altre società del gruppo fallirono, provocando la cassa integrazione di molti operai del gruppo ed un buco di 14 miliardi di lire tra banche e creditori.
Conclusasi la collaborazione con Caproni, Briatore si presentò per un breve periodo come agente discografico, spesso in compagnia di Iva Zanicchi, per poi dedicarsi ad affari connessi a bische clandestine e gioco d'azzardo, che lo portano ad essere condannato in primo grado ad un anno e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Bergamo e a tre anni dal Tribunale di Milano. In particolare i giudici di Milano lo ritennero essere a capo del cosiddetto Gruppo di Milano, uso ad agganciare clienti facoltosi a scopo di truffa ai tavoli verdi. Secondo gli inquirenti che scoprirono il giro, la truffa era organizzata da malavitosi di rango, malavitosi eredi di Francis Turatello, il cosiddetto re della mala milanese. L'attività del gruppo si interruppe grazie alle inchieste giudiziarie, che portarono ad una serie di arresti e ai due processi di Bergamo e Milano che, oltre a Briatore, coinvolsero tra gli altri anche l'amico Emilio Fede, assolto poi per insufficienza di prove. A cadere nella rete del gruppo di Milano furono anche alcuni nomi noti, tra cui l'imprenditore Teofilo Sanson, il cantante Pupo, l'armatore Sergio Leone, l'ex vicepresidente di Confindustria Renato Buoncristiani e l'ex presidente di Confagricoltura Giandomenico Serra. Briatore riuscì ad evitare il carcere rifugiandosi a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un'amnistia. Durante la latitanza alle Isole Vergini, grazie all'amicizia con Luciano Benetton (conosciuto negli anni milanesi), aprì alcuni franchising Benetton, facendo poi rapidamente carriera nel gruppo dirigente dell'azienda di Ponzano Veneto.

Niente da dire.....sarà anche un uomo di successo (innegabile), però stando a quanto sopra, all'inizio della carriera non ottenne risultati degno di nota, anzi.......
Quindi è abbastanza singolare che una persona con questo passato venga messa in tv a giudicare gli altri.....

"lineadombra2004":

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"fraonducati":

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"Giacomino 78":

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Io non sarei così critico nei confronti del personaggio; è la classica dimostrazione del fatto che una persona se minimamente vale può "emergere" (anche nel sistema italiano in cui la mobilità sociale è nulla).

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tratto da wikipidia:
Dopo essere stato bocciato due volte nell'istituto pubblico, si diplomò come geometra da privatista, con una tesina sulla costruzione di una stalla. Successivamente lavorò come istruttore di sci e gestore di ristoranti prima di arrivare ad aprirne uno suo, iniziando così di fatto la sua carriera imprenditoriale. Battezzò il locale con il suo stesso soprannome, "Tribüla"[2] (in Lingua piemontese, "tribülare" significa all'incirca procedere con fatica, dover superare molti ostacoli), ma il ristorante fu chiuso per mancanza di risultati economici sufficienti.
Dopo aver fatto il promotore assicurativo a Saluzzo e dintorni, negli anni settanta collaborò con un finanziere e costruttore edile di Cuneo, Attilio Dutto, che aveva rilevato la Paramatti Vernici, azienda già di proprietà di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979 Dutto venne assassinato a Cuneo con una bomba collegata all'accensione della sua auto, la verità sul caso non fu mai accertata. In seguito alla scomparsa di Dutto, Briatore si trasferì a Milano, dove iniziò a frequentare l'ambiente della Borsa.
A Milano conobbe Achille Caproni (Caproni Aeroplani), che gli affidò la gestione della CGI (Compagnia Generale Industriale), la holding del gruppo Caproni. I risultati ottenuti da Briatore però furono negativi: la Paramatti, acquistata nel frattempo da Caproni su consiglio dello stesso Briatore, finì in un "crac" ed il pacchetto azionario dell'impresa fu venduto alla statale Efim; inoltre diverse altre società del gruppo fallirono, provocando la cassa integrazione di molti operai del gruppo ed un buco di 14 miliardi di lire tra banche e creditori.
Conclusasi la collaborazione con Caproni, Briatore si presentò per un breve periodo come agente discografico, spesso in compagnia di Iva Zanicchi, per poi dedicarsi ad affari connessi a bische clandestine e gioco d'azzardo, che lo portano ad essere condannato in primo grado ad un anno e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Bergamo e a tre anni dal Tribunale di Milano. In particolare i giudici di Milano lo ritennero essere a capo del cosiddetto Gruppo di Milano, uso ad agganciare clienti facoltosi a scopo di truffa ai tavoli verdi. Secondo gli inquirenti che scoprirono il giro, la truffa era organizzata da malavitosi di rango, malavitosi eredi di Francis Turatello, il cosiddetto re della mala milanese. L'attività del gruppo si interruppe grazie alle inchieste giudiziarie, che portarono ad una serie di arresti e ai due processi di Bergamo e Milano che, oltre a Briatore, coinvolsero tra gli altri anche l'amico Emilio Fede, assolto poi per insufficienza di prove. A cadere nella rete del gruppo di Milano furono anche alcuni nomi noti, tra cui l'imprenditore Teofilo Sanson, il cantante Pupo, l'armatore Sergio Leone, l'ex vicepresidente di Confindustria Renato Buoncristiani e l'ex presidente di Confagricoltura Giandomenico Serra. Briatore riuscì ad evitare il carcere rifugiandosi a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un'amnistia. Durante la latitanza alle Isole Vergini, grazie all'amicizia con Luciano Benetton (conosciuto negli anni milanesi), aprì alcuni franchising Benetton, facendo poi rapidamente carriera nel gruppo dirigente dell'azienda di Ponzano Veneto.

Niente da dire.....sarà anche un uomo di successo (innegabile), però stando a quanto sopra, all'inizio della carriera non ottenne risultati degno di nota, anzi.......
Quindi è abbastanza singolare che una persona con questo passato venga messa in tv a giudicare gli altri.....

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Ok.
OT:
a questo punto bisognerebbe vedere quanti imprenditori, cavalieri e imprenditori-cavalieri (ogni riferimento a persone o fatti non è casuale), hanno cominciato limpidamente la propria carriera, con capitali propri lavorando eticamente.

Ti potrei fare l' esempio di un noto "imprenditore dei divani" della zona tra la puglia e la basilicata (mio conterraneo) il cui successo aziendale è studiato anche in Bocconi che, secondo le dicerie locali, si è procurato il capitale iniziale incendiando un vecchio capannone assicurato per una cifra spropositata

"fraonducati":

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Ok.
OT:
a questo punto bisognerebbe vedere quanti imprenditori, cavalieri e imprenditori-cavalieri (ogni riferimento a persone o fatti non è casuale), hanno cominciato limpidamente la propria carriera, con capitali propri lavorando eticamente.

Ti potrei fare l' esempio di un noto "imprenditore dei divani" della zona tra la puglia e la basilicata (mio conterraneo) il cui successo aziendale è studiato anche in Bocconi che, secondo le dicerie locali, si è procurato il capitale iniziale incendiando un vecchio capannone assicurato per una cifra spropositata

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Una cosa sono le dicerie ed un'altra una condanna (due) di un tribunale.
Poi se l'itaglia è un paese che va a donnine un motivo ci sarà....no?
E continuare a proporre gentaglia come modello di riferimento equivale a darsi la zappa sui piedi