Re: [REPORTAGE] XIV Compleanno DMC Italia - Verona
Legionari nel profondo nord (parte prima). PREAMBOLO
Questo viaggio legionario è stata un’esperienza molto in rosa per vari motivi, come vedremo. Infatti oltre alla sempre-presente Lara C. abbiamo anche avuto l’onore di portare con noi due zavorrine: La Moje der Gregg (lui nella rubrica del cell ce l’ha salvata proprio come “mi moje”) altrimenti detta Tata e Betta, la ragazza di Mau. Per cui alla riunione preparatoria al viaggio non si è parlato tanto di strade ma le questioni rilevanti sono state: chi portava la piastra e chi portava il phon, in particolare è stato molto dibattuto il tipo di beccuccio da portare per il phon. Tutti argomenti che per me, Mirko e l’omo nero sono naturalmente di fondamentale importanza.
Mau quella sera, evidentemente ben sapendo che Betta, al suo primo viaggio in moto, sarebbe partita con la classica attrezzatura da donna,comprendente giusto quelle due cosine indispensabili che in realtà occupano un armadio a 2 ante, mette le mani avanti e prenota in comodato d’uso gratuito una delle borse laterali del multistrada di Mirko. Se non che, un giorno prima della partenza il buon Mirko comunica, in maniera alquanto maligna, che non si porterà le borse ma solo il bauletto.
Scatta quindi il dramma in casa Mau-Betta …
Dove le metterà Maurizio il guardaroba di Betta …? Basterà la borsa da serbatoio? Ovviamente no e come si fa mò?!
Aspetta! Ma Mauro ha detto che viene solo con la borsa da sella!!! Niente zaino!!! E perché mai deve viaggiare senza zaino??? Ore 21 di venerdi sera … Driin driin! Cazzo non risponde, gli scrivo su whatsapp “mauro rispondi”
Driin driin
“ohi maurè, ma tu non è che per caso ti porti lo zaino che noi abbiamo qualcosa in esubero?”
“no non me lo volevo portare, ma se ti serve me lo porto”
“ah ok, allora portalo che ho qualcosina da darti”
SABATO 31
I km da fare per raggiungere Verona erano stavolta veramente tanti, l’anno scorso metà percorso verso Messina ce lo siamo fatto per nave, quest’anno tutto su strada, per cui appuntamento alle 6:30 della mattina.
Anche perché FabrizioP, noto per ricercare le strade più assurde e tortuose possibili, già da un mese aveva approntato un percorso in cui il rettilineo più lungo misurava 1 km, inizialmente la voleva fare tutta così, poi mosso a pietà ci ha concesso l’autostrada da Bologna barattandola col passaggio sul Futa, inizialmente non previsto.
Pertanto, nonostante fossimo ben coscienti di essere legionari e quindi ritardatari cronici per definizione, la parola d’ordine per la mattina di sabato era “puntualità”. Naturalmente ogni gruppo ha la sua mela marcia, la sua pecora nera, la sua mosca bianca, la sua pecora-mosca bianconera (quindi juventina e quindi gobba) … in altre parole: Maurizio; l’uomo che per la cena sociale, a mezz’ora dalla partenza del treno per Padova, era ancora sotto la doccia e ci mandava foto di lui seminudo, non un bello spettacolo. Decidiamo pertanto di telefonargli tutti contemporaneamente alle 5 di mattina e fungere da sveglia umana per lui e Betta.
Ci hanno voluto molto bene per questo.
All’appuntamento arrivo io … FabrizioP-Lara C. … Gregghe e moje … ultimi Mirko e Mau/Betta che avevano un appuntamento preliminare e si sono presentati con 20 minuti di ritardo, per colpa di Mau s’intende, per riparare a questo suo grave torto promette di pagarci un caffè che ancora oggi aspettiamo di bere.
Insomma, quasi le 7, una volta riempito il bauletto umano (che sarei io) con roba indefinita … si parte!
La temutissima pioggia (abbiamo passato gli ultimi 15 giorni sui vari siti di previsioni meteo, che erano devastanti) non si fa vedere ma, durante il primo tratto di strada, iddio decide di farci entrare subito in clima padano regalandoci banchi di nebbia indicibili. Infreddoliti arriviamo a Orvieto, prima pausa benza-caffè-sigaretta e Gregg comincia a dare segni di nervosismo, la moto va nà chiavica e già medita di tornare a casa mentre tira giù i primi santi, inoltre … su moje sta scomodissima.
Eccoci a Orvieto
Man mano che ci avviciniamo in Toscana il tempo peggiora un po’, qualche pioggerella presa qua e là ma niente di importante. A mangiare ci fermiamo vicino Firenze sulla Via Bolognese, dove i più si fiondano sulle fettuccine al sugo di cinghiale. Al ristorante, come se al posto di gente 30-40enne ci fosse un gruppo di bimbominkia, comincia la lunga serie di selfie...
Riprende il viaggio, a ogni sosta le due zavorrine cominciano a pensare di aver fatto una gran bella cazzata a venire, i dolori si propagano per tutto il corpo, le giunture protestano, la schiena medita di richiedere un risarcimento danni.
Betta, avvicinandoci al passo Futa, ormai è al limite del collasso e impone al suo uomo (….uomo….) di andare piano, pena l’abbandono immediato della coppia dopo anni e anni di relazione amorosa.
In una pausa succede questo: stop per ricompattare il gruppo, scende Lara C. dal suo fiammante 1098 e ridendo e saltellando come se si fosse appena svegliata si avvicina a Betta, agonizzante sulla sella. La vede con lo sguardo sofferente e per tirarla su di morale le dice “dai che ti vengono i bicipiti”!!!
A questo punto il dramma… Betta sentendo questa frase – ma sospetto sarebbe andata bene qualsiasi altra frase - ha una crisi di nervi e scoppia a piangere dentro al casco.
Lara C. presa da un senso di colpa, tipo il cane che distrugge casa in assenza del padrone e quando torna il padrone se ne va con la coda tra le gambe, senza dire nulla abbassa la visiera del casco e si allontana fischiettando … questa scena non rende bene descritta così, ve la dovete far raccontare da Sara
.
Per fortuna comincia la salita verso il Passo Futa, il primo di una serie di tratti orgasmici che percorreremo in 2 giorni, veramente bellissimo!
Arrivati in cima, ci ritroviamo in un piazzale pieno di moto, obbligatorio fermarsi e farsi qualche fotina. Noi "uomini" decidiamo di esibirci in pose virili e artistiche...
Tra una posa e l’altra… laggiù in fondo… chi ti vediamo?
Ma quel tizio brutto coi capelli che pare che abbia appena messo le dita in una presa elettrica non ti sembra mickynovecento-i-e? E quella vicino a lui… assomiglia incredibilmente a torellina! Inoltre quel monster giallo con quegli scarichi che sembrano tappati come una confezione di carciofi sott’olio mi pare sia la moto di ji-on! A questo punto scatta la carrambata con le sezioni cugine marchigiane e romana che si abbracciano in un tripudio di ggggioia e commozzzzione! Ci fossero stati anche i perugini ci saremmo direttamente liquefatti.
Da lì ovviamente proseguiamo amorevolmente tutti assieme direzione Modena e poi autostrada.
Anche la discesa dalla Futa è stata molto bella, talmente bella che in preda al gasamento … comincio a incarognirmi e arrivo leggermente lungo in una curva-> macchina leggermente in arrivo-> moto leggermente scomposta->, cuore leggermente fermato-> mutande leggermente bagnate, riprendo tutto in tempo ma… anni persi 10 circa (mese più mese meno), andatura media del sottoscritto dopo quei momenti di terrore puro 4,5 km orari, gregg che è arrivato in fondo dietro di me penso abbia sentito il piacevole olezzo.
Sul tragitto in autostrada non c’è molto da dire, a parte che la condizione psico-fisica delle zavorrine continua a peggiorare inesorabilmente e sono necessari degli interventi fisioterapici di soccorso.
Si sono fatte le 7 di sera e, ovviamente, siamo gli unici a dover ancora arrivare a Verona, infatti Micky viene cazziato per telefono e ci viene intimato di arrivare entro mezz’ora massimo in albergo perché ci sono degli orari da rispettare col ristorante, insomma siamo al nord! Cazzu cazzu!
Arrivati all’hotel Gardenia troviamo un gruppo di soci ad accoglierci, tra cui il padrone di casa Tronky, ci sistemiamo in camera, io vado in stanza con Mirko, non prima di aver distribuito il bagaglio di Maurizio e Betta che si trovava nel mio zaino e nelle borse di Mirko, perché mi pare di non aver detto che alla fine Mirko le borse se le era portate… MA nonostante questo il mio zaino era pieno ugualmente!
Docciati e improfumati, una volta finito di prendere per il culo Mirko che si presenta con un k-way dalla forma a tutù, un abbigliamento molto gayo, ci accingiamo a raggiungere il locale in moto, ovviamente per ultimi… le tradizioni vanno rispettate, cribbio!
FabrizioP e LaraC si domandano a questo punto… perché riprendere la moto quando ci sono due selle-passeggero libere? Una era la mia e un’altra era quella comodissima del multimirkostrada. Non sarebbe stato giusto sprecare tanto spazio!
Per cui il dinamico duo si trasforma in una coppia di zavorrini… ora LaraC come zavorrina sta anche molto bene sulla mia moto… ma FabrizioP con la giacca a vento seduto dietro a Mirko con quell’inguardabile tutù nero non è un bello spettacolo da vedere, un po’ di impressione facevano. Comunque grazie a questa nuova formazione l’omo nero si trasforma in perfetto navigatore umano e, cellulare alla mano, ci guida baldanzoso in pochi minuti al Pepperone, ridente e simpatico locale ove si possono gustare dei buonissimi hamburger tra chiacchere e birra.
In una delle varie pause nel piazzale il Gregg decide di decantare tutti i vari pregi del suo ex deambulator ex moto frocia recentemente divenuta moto-woodoo data la sua particolare sfiga.
Ogni tanto scorgo Marshal vagare qua e là ma al minimo accenno al “pacchetto Marshal” si dilegua subito.
Alle ore 23.00.00.001 decido che è ora di andare a dormire e mobilito tutta la sezione legionaria, anche contando sul fatto che l’albergo si trova a pochi minuti … sono stato un povero illuso!
Rimettendoci in sella ci viene detto da qualcuno “seguite lui che conosce la strada”, lui credo fosse Desmojoker (mi pare sia questo il suo nick), perché ci siamo messi a seguire un multi strada rosso con targa straniera e, in men che non si dica, ci siamo persi. In altre parole un tragitto che doveva durare pochi minuti si è trasformato in un bellissimo tour delle varie tangenziali veronesi, sud e est (ormai, anche alla luce di quello che succederà l’indomani, le conosco come le mie tasche), arrivati in albergo chiude la giornata il gregg dicendo: “ma per tornare in albergo se potemo mette a seguire uno che viene dalla Germania!?!”