Ducati delocalizza in Thailandia

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desmonevrotico
00giovedì 16 dicembre 2010 14:42
Ducati delocalizza in Thailandia
http://www.motoblog.it/post/27441/ducat ... o-garanzie


mi domando solo se dopo avrà più senso parlare di "made in Italy"
Frenk
00giovedì 16 dicembre 2010 15:32
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"apre un nuovo stabilimento in Thailandia, con lo scopo di delocalizzare la fase finale della produzione dei mezzi dedicati al mercato asiatico, in modo da aggirare i dazi".

A me sembra una cosa giusta se forniscono garanzie sindacali.
DesmoJoker
00giovedì 16 dicembre 2010 17:03
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"desmonevrotico":


http://www.motoblog.it/post/27441/ducat ... o-garanzie


mi domando solo se dopo avrà più senso parlare di "made in Italy"



lo si sapeva giá.
frenkys2r
00giovedì 16 dicembre 2010 17:04
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
conto alla rovescia...10-9-8...4-3-2-1....


fiato alle trombe...
Frenk
00giovedì 16 dicembre 2010 18:04
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"frenkys2r":


fiato alle trombe...



CULOOOOOOOOOO!!!!!!!
SnOoPy8
00giovedì 16 dicembre 2010 19:59
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
io non ci vedo niente di male se la produzione orientale viene avvicinata di più a quei territori... ovvio che in italia ci devono essere le garanzie, se no mandi allo scatafascio tutto quanto...

anche le altre case costruttrici hanno diversi stabilimenti di produzione per ridurre i costi...

certo è conseguenza di investimenti secondo me troppo rischiosi (rossi incluso) però vabbè chi non risica non rosica di sti tempi
fraonducati
00giovedì 16 dicembre 2010 20:04
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
modalità flusso d'idee on:
mi sembra una bestemmia.
si comincia così, pian piano si vede come va e poi in italia si chiude. é la stessa strategia della Fiat solo che le moto sono qualcosa di differente a livello strategico. non esisterà mai una moto a basso costo marchiata ducati come avviene per la panda anche perchè la moto risponde al bisogno di divertimento mentre la macchina al bisogno di mobilità.
sembra una mossa per fare profitto e finanziare le scellerate scelte "sportive"  della casa bolognese.
inoltre qualora ducati dovesse chiudere lo stabilimento di borgo panigale andrebbe perso uno dei motivi per i quali le persone sono disposte a spendere di più che per una japp pur avendo prestazioni inferiori.
a sto punto d'italiano ci resta l'Aprilia.
desmonevrotico
00giovedì 16 dicembre 2010 21:09
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
ah si si....d'accordissimo...però dopo non si venga a sbandierare che la Ducati rappresenta l'italianità o il made in Italy...perchè a questo punto son meglio davvero le Aprilia (almeno ancora sono in SBK)stop

concordo con fraonducati cominciano con un pezzo e ti ritrovi con tutta la moto fatta in c..o al mondo mentre qui in Italia la gente non lavora,non può spendere e così via a ruota..
Spirit
00giovedì 16 dicembre 2010 21:43
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
a parte che in certi paesi ci sono davvero dazi all'importazione del 100% e piu', quindi se qui una moto costa 15000€ e diciamo che di vendita al conce sta 11000, allora loro l'acquistano a 22000€ e poi ci dovrebbero pure guadagnare qualcosa...
chiaro che le altre case, come decenni fa si faceva in sudafrica, in alcuni paesi sudamericani, in cina, vanno li a produrre, la differenza non sarà di solo poche migliaia di euro, bensi una decina o piu di migliaia di euro.

che poi sia il primo passo ecc questo è solo un'illazione. anche perché lo sanno pure loro che il mercato italiano, quello europeo non lo accetterebbe (vabbé che se ora compri un capo firmato, col ciufolo che viene dall'italia, bensi romania, tailandia, cona ecc senza costar di meno!).
e.le
00venerdì 17 dicembre 2010 13:53
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
tanto torneranno in italia.
D@go
00venerdì 17 dicembre 2010 14:07
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
Spero che Spirit abbia ragione ...
e.le
00venerdì 17 dicembre 2010 14:14
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
Gucci maison per esempio richiede e sviluppa solo ed esclusivamente in Italia. e così dovrebbero fare TUTTI i marchi italiani.
fraonducati
00venerdì 17 dicembre 2010 14:21
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"Spirit":


a parte che in certi paesi ci sono davvero dazi all'importazione del 100% e piu', quindi se qui una moto costa 15000€ e diciamo che di vendita al conce sta 11000, allora loro l'acquistano a 22000€ e poi ci dovrebbero pure guadagnare qualcosa...
chiaro che le altre case, come decenni fa si faceva in sudafrica, in alcuni paesi sudamericani, in cina, vanno li a produrre, la differenza non sarà di solo poche migliaia di euro, bensi una decina o piu di migliaia di euro.

che poi sia il primo passo ecc questo è solo un'illazione. anche perché lo sanno pure loro che il mercato italiano, quello europeo non lo accetterebbe (vabbé che se ora compri un capo firmato, col ciufolo che viene dall'italia, bensi romania, tailandia, cona ecc senza costar di meno!).



non è un' illazione è un' ipotesi. alla fine in giappone, cina,  russia, dubai ecc Ducati già esportava(e sono questi i mercati che possono garantire vendite adeguate), che senso ha aprire uno stabilimento in tailandia? non avrebbe avuto più senso aprire  un nuovo stabilimento in Italia (radicando maggiormente il concetto di moto made in Italy) o ampliare quelli già esistenti?
bisogna poi considerare che ducati non produce 2.000.000 di moto l'anno ma che produce mezzi che vengono comprati da una certa categoria di clienti che sono comunque disposti a pagare una cifra superiore pur di acquistare un pezzo di made in Italy.
capisco poi che assemblare le moto non sia un' attività che richiede particolari abilità intellettuali (pur  presentando fortissime criticità a livello qualitativo) e che sono la ricerca e sviluppo a generare vantaggio competitivo però non si può neanche pensare di andare avanti sperperando le abilità e le competenze che si sono accumulate in anni di storia.
questa decisione del management Ducati mi sembra l'ennesima conferma (dopo il ritiro dalla superbike) del fatto che non si guarda più alla storia del marchio e alla sua tutela ma esclusivamente al profitto.
(è come se domani montezemolo decidesse di aprire uno stabilimento ferrari in cina perchè in cina le tasse sull'importazione delle ferrari sono alte...)
e.le
00venerdì 17 dicembre 2010 14:27
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"fraonducati":


questa decisione del management Ducati mi sembra l'ennesima conferma (dopo il ritiro dalla superbike) del fatto che non si guarda più alla storia del marchio e alla sua tutela ma esclusivamente al profitto.



e poi con la crescita economica che c'è in asia in questo periodo ci sarebbero cmqu più acquirenti del posto che acquistano.
quindi è una gran bella cag@ta quella di dire che lo fanno per agevolare il mercato asiatico.
anzi. il mercato asiatico proprio per l asesa economica che sta avendo compra solo ed esclusivamente made in italy. guardate che gli asiatici guardano le etichette made in più di noi eh...
Spirit
00venerdì 17 dicembre 2010 23:05
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"e.le":


"fraonducati":


questa decisione del management Ducati mi sembra l'ennesima conferma (dopo il ritiro dalla superbike) del fatto che non si guarda più alla storia del marchio e alla sua tutela ma esclusivamente al profitto.



e poi con la crescita economica che c'è in asia in questo periodo ci sarebbero cmqu più acquirenti del posto che acquistano.
quindi è una gran bella cag@ta quella di dire che lo fanno per agevolare il mercato asiatico.
anzi. il mercato asiatico proprio per l asesa economica che sta avendo compra solo ed esclusivamente made in italy. guardate che gli asiatici guardano le etichette made in più di noi eh...



si vabbé, ma semmai è in cina, qui si parla della thailandia.. cmq anche in cina, anche con tutti sti ricchi, esportare è un gran casino... protezionisti al massimo. mentre i concorrenti diretti fanno la stessa cosa per evitare di pagare il doppio solo per importare il prodotto finito.
cmq sono anche io per il tutto made in italy o tutto made in svizzera o quant'altro. pero' per alcune cose non ci sono altre opzioni.

cmq la triumph (come la ktm) è andata piu in là e produce alcune linee all'estero (in thailandia del resto)!
giuliod4
00sabato 18 dicembre 2010 00:01
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"desmonevrotico":


ah si si....d'accordissimo...però dopo non si venga a sbandierare che la Ducati rappresenta l'italianità o il made in Italy...perchè a questo punto son meglio davvero le Aprilia (almeno ancora sono in SBK)stop

concordo con fraonducati cominciano con un pezzo e ti ritrovi con tutta la moto fatta in c..o al mondo mentre qui in Italia la gente non lavora,non può spendere e così via a ruota..


l'italianità è una sorta di firma che ci siamo guadagnati per le grandi cose e lo stile di cui gli italiani si sono resi orgogliosi nel mondo.
Se da domani il monster smettesse di essere prodotto a Bologna e fosse prodotto su licenza dalla ktm in austria esso si porterebbe comunque dietro con se il fascino e lo stile tipico italino.
Per il made in italy invece credo che non rappresenti una scelta improntata sul marketing anziche su altre scelte strategiche e di prodotto.
Non è come per una maglia che la curiosità spinge a guardare il luogo di produzione sull'etichetta (che spesso non corrisponde alla realtà).
fraonducati
00sabato 18 dicembre 2010 00:14
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"Spirit":


"e.le":


"fraonducati":


questa decisione del management Ducati mi sembra l'ennesima conferma (dopo il ritiro dalla superbike) del fatto che non si guarda più alla storia del marchio e alla sua tutela ma esclusivamente al profitto.



e poi con la crescita economica che c'è in asia in questo periodo ci sarebbero cmqu più acquirenti del posto che acquistano.
quindi è una gran bella cag@ta quella di dire che lo fanno per agevolare il mercato asiatico.
anzi. il mercato asiatico proprio per l asesa economica che sta avendo compra solo ed esclusivamente made in italy. guardate che gli asiatici guardano le etichette made in più di noi eh...



si vabbé, ma semmai è in cina, qui si parla della thailandia.. cmq anche in cina, anche con tutti sti ricchi, esportare è un gran casino... protezionisti al massimo. mentre i concorrenti diretti fanno la stessa cosa per evitare di pagare il doppio solo per importare il prodotto finito.
cmq sono anche io per il tutto made in italy o tutto made in svizzera o quant'altro. pero' per alcune cose non ci sono altre opzioni.

cmq la triumph (come la ktm) è andata piu in là e produce alcune linee all'estero (in thailandia del resto)!



mi sembra una scelta strana, anche perchè a livello numeri (non mi lancio in analisi macroeconomiche noiosissime ma prendo i dati da wikipedia) la thailandia ha solo 64.000.000 milioni di cittadini (non molti in più dell'Italia) con un pil procapite di 8000 dollari annui (in italia sono 30000 dollari). quante bicilindriche desmodromiche si venderebbero in thailandia? i ricavi della sola vendita delle moto costruite in loco giustificherebbero un investimento tale? avrebbe allora molto più senso andare a produrre in cina dove si dice ci siano 50.000.000 di ricchi su tutta la popolazione. cosa ci sia in thailandia se non manodopera a basso costo.
scelte strane!
desmonevrotico
00sabato 18 dicembre 2010 23:37
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"giuliod4":


"desmonevrotico":


ah si si....d'accordissimo...però dopo non si venga a sbandierare che la Ducati rappresenta l'italianità o il made in Italy...perchè a questo punto son meglio davvero le Aprilia (almeno ancora sono in SBK)stop

concordo con fraonducati cominciano con un pezzo e ti ritrovi con tutta la moto fatta in c..o al mondo mentre qui in Italia la gente non lavora,non può spendere e così via a ruota..


l'italianità è una sorta di firma che ci siamo guadagnati per le grandi cose e lo stile di cui gli italiani si sono resi orgogliosi nel mondo.
Se da domani il monster smettesse di essere prodotto a Bologna e fosse prodotto su licenza dalla ktm in austria esso si porterebbe comunque dietro con se il fascino e lo stile tipico italino.
Per il made in italy invece credo che non rappresenti una scelta improntata sul marketing anziche su altre scelte strategiche e di prodotto.
Non è come per una maglia che la curiosità spinge a guardare il luogo di produzione sull'etichetta (che spesso non corrisponde alla realtà).




ok d'accordo che una moto non è una maglia ma se è vero (è vero?)che le cose fatte in Italia sono le migliori ripsetto al far east,peggiori rispetto ai tedeschi lo dico sincero ma chi me la fà comprare una moto iperspaziale,con elettronica fantasmagorica,che fà mille mila all'ora,che costa più di una giapponese,FORSE è più difficile da riaparare,FORSE richiede più manutenzioni,il cui valore aggiunto è essere brand Ducati ed essere fatta in Italia quando non sono più sicuro al 100 % neppure di quello???scelta di prodotto o cercare di limare i costi alla faccia degli "appassionati del marchio"?
giuliod4
00domenica 19 dicembre 2010 01:10
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"desmonevrotico":


"giuliod4":


"desmonevrotico":


ah si si....d'accordissimo...però dopo non si venga a sbandierare che la Ducati rappresenta l'italianità o il made in Italy...perchè a questo punto son meglio davvero le Aprilia (almeno ancora sono in SBK)stop

concordo con fraonducati cominciano con un pezzo e ti ritrovi con tutta la moto fatta in c..o al mondo mentre qui in Italia la gente non lavora,non può spendere e così via a ruota..


l'italianità è una sorta di firma che ci siamo guadagnati per le grandi cose e lo stile di cui gli italiani si sono resi orgogliosi nel mondo.
Se da domani il monster smettesse di essere prodotto a Bologna e fosse prodotto su licenza dalla ktm in austria esso si porterebbe comunque dietro con se il fascino e lo stile tipico italino.
Per il made in italy invece credo che non rappresenti una scelta improntata sul marketing anziche su altre scelte strategiche e di prodotto.
Non è come per una maglia che la curiosità spinge a guardare il luogo di produzione sull'etichetta (che spesso non corrisponde alla realtà).




ok d'accordo che una moto non è una maglia ma se è vero (è vero?)che le cose fatte in Italia sono le migliori ripsetto al far east,peggiori rispetto ai tedeschi lo dico sincero ma chi me la fà comprare una moto iperspaziale,con elettronica fantasmagorica,che fà mille mila all'ora,che costa più di una giapponese,FORSE è più difficile da riaparare,FORSE richiede più manutenzioni,il cui valore aggiunto è essere brand Ducati ed essere fatta in Italia quando non sono più sicuro al 100 % neppure di quello???scelta di prodotto o cercare di limare i costi alla faccia degli "appassionati del marchio"?


Purtroppo edico purtroppo la ducati si sta fidealizzando propio quel genere di clientela che è diversa da " quelli della 996".
Sono aumentate e non di poco le vendite di anno in anno con la gestione Deltorchio ma di pari passo la ducati sta mietendo più sul campo delle moto alla portata di tutti mentre no sta spingendo sul setore delle instant bike da performance assoluta(hanno anche lasciato la sbk).
Io che dovrei prendere la mia 4° ducati vorrei sapere dove è avvitata, chi compra invece una moto col 796cc vuole avere una moto bella, fashon, appetibile, e sopratutto guidabile e spendere il meno possibile però.
Skyzzofrenyk
00domenica 19 dicembre 2010 11:04
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
...vorrei ricordare a tutti che Brembo si è spostata in cina per produrre gli impianti frenanti che TUTTI noi abbiamo...vogliamo...e cerchiamo...
e visto che ormai tutti lo sappiamo...perchè non compriamo un TOKIKO? o un NISSIN? forse frenano meno? non credo....eppure siam sempre li..
quindi secondo me le aziende pensano che "il nome" faccia da garante per la qualità del prodotto...ma questa è una politica che puo funzionare solo nel medio breve periodo, perchè prima o poi chi ha un minimo di cervello e deduzione si rende conto che spendendo anche meno puo avere di piu.
guardate per esempio il nuovo monster ( di cui sono un possessore)..si ok...bello...impenna...frena...curva... ma se guardiamo il "progetto",la componentistica( non i marchi) le soluzioni tecniche...e la miriade di difetti costruttivi che ha....io oggi vi dico che aver speso 12 mila euro per un monster 1100...mi sento un pirla. e prima del 1100 ho avuto un honda cb1000r spendendo  2mila500 euro in meno...e cos avevo in meno???(gusto estetico a parte)...ve lo dico io....forse niente di piu ma sicuramente..NIENTE DI MENO.
frenkys2r
00domenica 19 dicembre 2010 16:40
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"Skyzzofrenyk":


...vorrei ricordare a tutti che Brembo si è spostata in cina per produrre gli impianti frenanti che TUTTI noi abbiamo...vogliamo...e cerchiamo...
e visto che ormai tutti lo sappiamo...perchè non compriamo un TOKIKO? o un NISSIN? forse frenano meno? non credo....eppure siam sempre li..
quindi secondo me le aziende pensano che "il nome" faccia da garante per la qualità del prodotto...ma questa è una politica che puo funzionare solo nel medio breve periodo, perchè prima o poi chi ha un minimo di cervello e deduzione si rende conto che spendendo anche meno puo avere di piu.
guardate per esempio il nuovo monster ( di cui sono un possessore)..si ok...bello...impenna...frena...curva... ma se guardiamo il "progetto",la componentistica( non i marchi) le soluzioni tecniche...e la miriade di difetti costruttivi che ha....io oggi vi dico che aver speso 12 mila euro per un monster 1100...mi sento un pirla. e prima del 1100 ho avuto un honda cb1000r spendendo  2mila500 euro in meno...e cos avevo in meno???(gusto estetico a parte)...ve lo dico io....forse niente di piu ma sicuramente..NIENTE DI MENO.




già i cerchi ridicoli del cb1000 lo dovrebbero far deprezzare di 6 mila euro rispetto al 1100
Skyzzofrenyk
00domenica 19 dicembre 2010 20:27
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
infattj tu li hai cambiati...
fraonducati
00domenica 19 dicembre 2010 21:01
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"Skyzzofrenyk":


...vorrei ricordare a tutti che Brembo si è spostata in cina per produrre gli impianti frenanti che TUTTI noi abbiamo...vogliamo...e cerchiamo...
e visto che ormai tutti lo sappiamo...perchè non compriamo un TOKIKO? o un NISSIN? forse frenano meno? non credo....eppure siam sempre li..
quindi secondo me le aziende pensano che "il nome" faccia da garante per la qualità del prodotto...ma questa è una politica che puo funzionare solo nel medio breve periodo, perchè prima o poi chi ha un minimo di cervello e deduzione si rende conto che spendendo anche meno puo avere di piu.
guardate per esempio il nuovo monster ( di cui sono un possessore)..si ok...bello...impenna...frena...curva... ma se guardiamo il "progetto",la componentistica( non i marchi) le soluzioni tecniche...e la miriade di difetti costruttivi che ha....io oggi vi dico che aver speso 12 mila euro per un monster 1100...mi sento un pirla. e prima del 1100 ho avuto un honda cb1000r spendendo  2mila500 euro in meno...e cos avevo in meno???(gusto estetico a parte)...ve lo dico io....forse niente di piu ma sicuramente..NIENTE DI MENO.



ma nessuno ha detto che le japp abbiano qualcosa di meno, anzi, forse di motore (e come peso) hanno sicuramente qualcosa di più...il fatto è che comprare una DUCATI vuol dire prendere qualcosa di Italiano, costruita da Italiani. personalmente ritengo che confrontare un cb 1000r con un monster 1100 sia sbagliato perchè sono mezzi agli antipodi.
in primis le ducati subiscono meno la svalutazione e come usate le rivendi meglio,
secondo stai confrontando un bicilindrico 2 valvole con un quadricilindrico 4 valvole e a sto punto forse avrebbe più senso considerare un confronto tra cb1000r e una steetfighter.

per quanto riguarda brembo, produce fuori solo la linea bybre.
Skyzzofrenyk
00domenica 19 dicembre 2010 22:25
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
ah allora se facciamo il paragone cb1000r e streetfighter....meglio ancora... 9 mila euro contro i 16 mila?
prendetemi per pazzo ma IO...preferisco il cb1000r alla street. e ripeto ke il cb l ho avuto. :)
frenkys2r
00domenica 19 dicembre 2010 22:57
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"Skyzzofrenyk":


ah allora se facciamo il paragone cb1000r e streetfighter....meglio ancora... 9 mila euro contro i 16 mila?
prendetemi per pazzo ma IO...preferisco il cb1000r alla street. e ripeto ke il cb l ho avuto. :)




l'ho provato è una bella moto...ma nn paragoniamo il sacro al profano...per qto riguarda i cerchi ho cambiato il colore nn il modello e li ho pagati due soldi...
Skyzzofrenyk
00lunedì 20 dicembre 2010 00:09
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
ognuno ha il suo modo di distinguere il sacro dal profano. ma se parliamo di MOTO....di ciclistica... e soluzioni tecniche... secondo me, non c è tutto quest ABISSO che giustifichi quasi il doppio del costo. SPECIALMENTE sapendo che GRAN parte dei componenti della moto piu costosa sono fatti nelle stesse zone dell honda :)
entrambe vanno forte...entrambe piegano...entrambe frenano...
e per dirla tutta...CHI di noi lascia la moto originale? come il 70% di noi mette su scarichi centralina e chi piu ne ha piu ne metta... si potrebbe fare anke sulle jappo.
esempio: compri un cb1000R... hai speso 9 mila euro...hai idea di cosa ci fai con altri 9 mila euro di roba???? altro ke street S....
speri d aver reso l idea...
"x me" il made in italy....è una cagata pazzesca e non mi faccio fregare piu.
fraonducati
00lunedì 20 dicembre 2010 00:17
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
bè appunto, sacro vs profano.
partendo dal presupposto che un motociclista si diverte con qualsiasi mezzo a 2 ruote e motore, il paragone tra street e cb era proprio per sottolineare il fatto che la ducati è qualcosa di particolare, qualcosa di unico.
sarò integralista, sarò estremista o eccessivo ma quando sfioro una ducati, quando ci salgo sopra provo un'emozione che nessuna moto sa darmi.
è proprio il fatto che sia un mezzo fatto in italia con le sue particolarità (bicilindrico desmo, telaio a traliccio, componentistica eccezionale ecc)  che la distinguono dalle altre moto.
è per questo motivo che andare a produrre all' estero potrebbe significare la perdita di questi punti di forza (almeno dal mio punto di vista).
alla fine anche ktm fa mezzi particolarmente belli e apprezzati (con prestazioni superiori rispetto a ducati) ma mi risulta difficile considerare  la possibiltà di acquistare una moto che, secondo molti forum, consuma olio e fa i tagliandi ogni 7500km
Skyzzofrenyk
00lunedì 20 dicembre 2010 00:23
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
forse non mi sn spiegato bene....
io sono d accordo sull esclusività...sul ducati...passione bla bla..
ma tra 2 anni tu compreresti un ducati 18 mila euro, sapendo che le amate showa, brembo, terminkioni, marzocchi,ohlins, sono prodotte in china?
sono ancora cosi eccezionali?
cos avranno di meno eccezionale della componentistica  di un cbr1000?
o di un gsx r? il nome?
frenkys2r
00lunedì 20 dicembre 2010 00:27
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
"Skyzzofrenyk":


forse non mi sn spiegato bene....
io sono d accordo sull esclusività...sul ducati...passione bla bla..
ma tra 2 anni tu compreresti un ducati 18 mila euro, sapendo che le amate showa, brembo, terminkioni, marzocchi,ohlins, sono prodotte in china?
sono ancora cosi eccezionali?
cos avranno di meno eccezionale della componentistica  di un cbr1000?
o di un gsx r? il nome?




beh il fatto che i prodotti siano fatti in chna cosa c'entra con la qualità??? mica i processi produttivisono uguali solo perchè provengono dalla stessa latitudine...
Skyzzofrenyk
00lunedì 20 dicembre 2010 00:33
Re: Ducati delocalizza in Thailandia
e tu perchè compri brembo anzikè nissin?
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