Re: Coma Italia?
Che lo sfiducino e si vada a votare. Nessun governo tecnico. e chi l'ha votato Monti? Io non l'ho votato. Vincerà Bersani? Benissimo. così finalmente sapremo cosa risponderà un governo di cesntrosx alla lettera che la BCE ha consegnato senza tante cerimonie all' Italia dettando in pratica l'agenda di governo. ricordo che la BCE chiede, anzi, in realtà ci impone, visto che in buona sostanza siamo commissariati:
a) la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione.
c) l'adozione di una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.
d) la revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese.
Questi sono i punti sul tavolo. E non sono negoziabili.
Ammesso e non concesso che un governo Bersani, Di Pietro, Vendola, sostenuto da una Fiom ferma agli anni 70 sia qualcosa di più di un carrozzone elettorale, e sia quindi in grado di reggere agli urti della prima leggina, sono curioso, ma davvero curioso, di sapere come intenderebbe affrontare le questioni di cui sopra riguardo ad es l' abolizione delle province, le liberalizzazioni e privatizzazioni, le pensioni. Ma soprattutto riguardo il sistema di contrattazione salariale collettiva e le norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti.
Bei nodi da sciogliere perchè colpiscono al cuore argomenti sacri. Bandiere di cui la sinistra cerca ancora di ammantarsi pur sapendo benissimo che i tempi sono cambiati e che le scelte di politica economica e di politica aziendale devono rapportarsi a un mondo (piaccia o no) che è ormai un enorme unico mercato globalizzato. I fischi alla Camusso alla manifestazione dei metalmeccanici pochi giorni fa sono sintomatici del fatto che gli argomenti Fiom sono ormai anacronostici. Fuori dal tempo. E dal mondo. Fanno sempre meno presa dal momento che tutti sanno che Fiat potrebbe salutare tutti e spostare la produzione negli USA dove i sindacati hanno già fatto ponti d'oro.
Perchè finchè c'è Bersluca che risponde alla BCE con una letterina di intenti si può dire che è ridicolo, che è una macchietta, che i lavoratori non si toccano e rispondere con i soliti slogan, ma se toccasse alla sinistra..Beh, signori belli, cosa direbbero? cosa farebbero? Parlo di questa sinistra. non organizzata, senza un programma di riforme condiviso, sfaldata al suo interno, frazionata in mille correnti. Perchè sarebbe proprio questa la sinistra cui toccherebbe affrontare sin da subito cazzi del genere. Autunno caldo o comincia a scapparci il morto?
Questo avrei chiesto a Bersani e Vendola e Di Pietro ieri. A Bersani in particolare avrei detto anche che persino i sassi ormai sanno che le tangenti che prendeva Filippo Penati, suo uomo di fiducia, a capo della sua segreteria, servivano a finanziare il PD e le campagne elettorali in cui questi geni riformatori (IL PD si definisce partito riformista progressista)si stracciano le vesti in nome della giustizia sociale e della lotta alla corruzione e dell'antiberlusconismo. Come mai questa doppia morale?
In loro assenza al limite alle mie domande può rispondere qualcuno, qui, che ne fa le veci. vedo che ce ne sono molti...
L'impressione che ho io comunque è che Bersluconi sarà sfiduciato presto. che fronde del PDL e PD siano già d'accordo per formare il cosiddetto governo tecnico che avrà il compito di accollarsi la responsabilità delle riforme che nessuno nè a destra nè a sinistra ha mai affrontato in questi ultimi 15 anni per paura di scontentare le lobbies che garantivano i voti. Dopodichè nel 2013 potranno presentarsi davanti agli elettori puliti come fiori dicendo che la "colpa" delle decisioni impopolari non l'hanno di certo presa loro. La casta insomma si è già organizzata a come sopravvivere. Lunga lunghissima vita alla casta!
Infine, a voi che aspettate con trepidazione i discorsi di Bersani&Bindi per sapere se "giustamente" criticheranno Berlusconi, che vi eccitate sessualmente con Travaglio e invocate l'avvento di Montezemolo come un messia, che parlate di criticità ma non fate altro che sbrodolare paginate di petulante noiosa indignazione, in verità in verità vi dico
che non saranno i politici, e nemmeno la Confindustria (che si lamenta principalmente di non poter più incassare i generosissimi finanziamenti pubblici che era abituata a percepire), non sarà il bel ciuffo di Mr. Tods a farci sognare. Non sarà la stanca retorica di questi soggetti, tutti coinvolti nello sfascio attuale, a salvare l'Italia. Insomma non verrà proprio un cazzo di nessuno a salvare l'Italia. l'Italia la salveranno gli italiani come è sempre successo. Punto.
Non abbiamo mai avuto bisogni di governi per diventare una delle prime economie del mondo (era tanto se un esecutivo durava 8 mesi), nè di governi tecnici, ne abbiamo avuti già abbastanza in passato. Nè dell'europa. Men che meno di questa europa. individualista e infame. Per questo l'appello di Giuliano Melani sul corriere di ieri mi è piaciuto un casino: compriamoci il debito. Tra noi e il futuro del Paese c'è il maledetto debito. Fottiamolo. Compriamo titoli di stato anche a tasso zero. Raddrizziamo il timone. Mai più i diktat da parte dell'europa e le risatine di un napoleoncino del cazzo come Sarkozy ai summit internazionali. Senza il debito un Paese come il nostro può davvero mangiare la pastasciutta in testa a chiunque nel mondo. Francesi in primis. un colpo di reni. sparigliare le carte. un salto fuori dal cerchio. Questo ha bisogno, adesso, l'Italia per tornare grande. Per far ripartire tutto. Per il benessere collettivo, nostro e delle generazioni future. Questo suggerisce con un moto d'orgoglio un nostro comune cittadino. De Bortoli e altri hanno promeso di appoggiare l'iniziativa. semplice. intelligente. concreta. per chi non avesse letto qui il link. Questo è da fare. Io farò la mia parte.
http://media2.corriere.it/corriere/pdf/ ... elani2.pdf PS
KPAX, tranquillo "se l'europa fosse un ente completo" si può leggere benissimo.